Roma: psoriasi, dermatologi ADOI e SIDeMaST, consulenze gratuite on line

Attraverso il sito www.impattoinvisibile.it, il 9-10 dicembre e il 16-17 dicembre, i pazienti con psoriasi sul territorio nazionale avranno la possibilità di entrare in contatto da remoto con i dermatologi ADOI e SIDeMaST del Paese per una consulenza gratuita. Per poter accedere al servizio i pazienti si possono prenotare sul sito web.

 In Italia si stima siano oltre 2,5 milioni le persone colpite da psoriasi.

«Il peso psicologico della psoriasi, con il bagaglio di ansia, depressione, stigma e isolamento sociale che si porta dietro, si ripercuote di frequente nel rapporto con il dermatologo, impedendo di fatto quell’alleanza terapeutica che contribuisce a raggiungere i migliori risultati nella terapia», spiega Mara Maccarone, Presidente ADIPSO.

«Le attività di contatto medico-paziente che la campagna “Psoriasi visibile-Impatto invisibile” promuove sul territorio nazionale sono molto importanti perché si propongono di informare e supportare i pazienti e riconfermare la fiducia nella relazione con il proprio dermatologo», afferma Ketty Peris, Ordinario di Dermatologia e Direttore UOC Dermatologia, Università Cattolica, Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli, IRCCS e Presidente SIDeMaST.

«Mettere a disposizione del cittadino una strada semplice come quella del contatto online da remoto consente di avere un confronto immediato con uno specialista qualificato ed è molto importante per capire se è necessaria una visita in un Centro di riferimento che possa aprire a prospettive terapeutiche adeguate a seconda del caso», sottolinea Francesco Cusano, Presidente ADOI.

La campagna “Psoriasi visibile – Impatto Invisibile. Guardiamo oltre le apparenze”, promossa da Amgen con ADIPSO – Associazione per la Difesa degli Psoriasici, ADOI – Associazione Dermatologi – Venereologi Ospedalieri Italiani e della Sanità Pubblica e SIDeMaST – Società Italiana di Dermatologia e Malattie Sessualmente Trasmissibili mette al centro i pazienti e mira a ridefinire la percezione della malattia che colpisce corpo e psiche e rinsaldare l’alleanza medico-paziente.