Amalfitana: Ospedale, Comitato Pro Sanità “Costa D’Amalfi”, lettera a vertici istituzionali
Sono stati giorni frenetici che ci hanno visti preoccupati e allarmati. Il nostro Ospedale è un punto di riferimento, da sempre. Rappresenta la salvezza, la vita. Rappresenta una certezza, quella possibilità di avere vicino il punto di pronto soccorso, di stabilizzazione e sicurezza. Quel soccorso che è fondamentale, necessario. Quell’aiuto concreto di cui non possiamo e non faremo a meno mai. Quando qualche settimana fa abbiamo appreso la decisione della Regione lo sgomento è stato notevole, inaccettabile ritrovare l’Ospedale costiero fuori dalla rete dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona”. Stravolgimenti netti che avrebbero messo in discussione per l’ennesima volta la quotidianità e la salute degli abitanti della Costiera Amalfitana. Non potevamo restare in silenzio, non ce lo saremmo perdonati mai. Lo dovevamo a noi stessi, ai nostri genitori, ai nostri figli. Lo dovevamo ai medici, al personale sanitario e a chi da sempre si è battuto per far si che il nosocomio costiero esistesse. Un ringraziamento al Presidente Vincenzo De Luca che non ha esitato a rivalutare la scelta presa un mese fa e che una volta recepite le nostre istanze e preoccupazione ha revocato immediatamente il provvedimento. Non siamo stati soli nemmeno per un istante, accanto a Noi gli albergatori e il lavoro scrupoloso e l’attenzione massima della Conferenza dei sindaci della Costiera Amalfitana ed il supporto del delegato alla Sanità, Andrea Reale, sindaco di Minori. Insieme abbiamo sventato questa ingiustizia ottenendo la revoca della delibera di Giunta del 3 novembre scorso. La Costiera ha fatto sentire la propria voce forte e chiara, unita ha “lottato” per far si che l’Ospedale Costa D’Amalfi rimanesse nella rete del Ruggi. Tutti hanno partecipato, ognuno a suo modo, a questa battaglia di vita e salute. I cittadini, ci chiedono di continuare in questa direzione e ottenere finalmente il completamento dell’Ospedale riconosciuto in “zona disagiata” con 20 posti letto di medicina come previsto dal Piano Regionale di Programmazione della Rete Ospedaliera del 5\2015, così come è avvenuto per l’Ospedale di Capri, al fine di renderlo fruibile la fine del 2021. Sarebbe opportuno attivare un cronoprogramma capace di stabilire priorità e necessità in modo da avviare un progetto di lavoro che spinga per la realizzazione di locali idonei all’allocazione dei 20 posti letto di medicina. L’Ospedale di Cava e quello di Mercato San Severino hanno infatti recentemente ottenuto fondi per l’adeguamento delle proprie strutture ospedaliere. Anche per il nosocomio costiero, questa strategia potrebbe determinare – alla fine dell’emergenza sanitaria provocata dalla pandemia da Covid19 – il rilancio del nostro Ospedale sia dal punto di vista dell’ampliamento del personale medico sanitario e sia in termini strutturali.