La Milizia dell’Immacolata e la Medaglia miracolosa della Madonna
don Marcello Stanzione
Giorgio Domanski, per diversi anni direttore internazionale della M.I., parlando di P. Kolbe afferma che: “Le apparizioni della Madonna a Bernardette, come già quella di nostra Signora della Medaglia Miracolosa a Caterina Labouré e l’altra di Alfonso Ratisbonne a Roma, sono state alla base dell’ideale al quale votò tutta la sua vita”. Significativo inoltre è il fatto che P. Kolbe celebrò la sua prima messa in S. Andrea delle Fratte, all’altare della “Vergine del miracolo”, (ove la Madonna della Medaglia Miracolosa ( M.M.) che apparve all’ebreo Ratisbonne) “….il cui ricordo aveva tanto influito nell’ideazione dell’associazione mariana mondiale chiamata “Milizia di Maria Immacolata”.
I primi e duri inizi della vita della Milizia fondata da P. Kolbe a Roma, il 16 ottobre 1917 insieme ai suoi confratelli studenti e con permesso del rettore del Collegio Serafico Internazionale, P. Stefano Ignudi, furono non meno posti sotto l’Immacolata della M.M., infatti l’attività della Milizia consisteva unicamente nella preghiera e nella distribuzione della M.M. Le apparizioni della rue du Bac, come quelle di Lourdes furono oggetto di profonda meditazione da parte del Kolbe, che vide nell’Immacolata, la Mediatrice di tutte le grazie in quanto sposa dello Spirito Santo. Nel libro “Lo Spirito santo e l’Immacolata” che espone la dottrina mariana del P. Kolbe, l’autore afferma che “le apparizioni di rue du Bac nel 1830, come anche le apparizioni a Lourdes, testimoniano che Maria è onnipotente nella lotta della Chiesa contro il male, è forte della vittoria di un Figlio, grazie alla quale Ella stessa è stata preservata da ogni peccato, immacolata. Il P. Kolbe si sente ispirato a combattere anche lui e ad arruolare il maggior numero possibile di cristiani in questo esercito schierato a battaglia e il 16 ottobre 1917 fonda a Roma (….) la Milizia dell’Immacolata, vera armata di combattenti spirituali che si consacra all’Immacolata per affrettare il regno di Cristo suo Figlio. P. Kolbe, nelle sue meditazioni sull’Immacolata e la Chiesa, vede l’Immacolata come è presentata nelle bibliche pagine della genesi ed espressa nell’iconografia della M.M., senza alcuna macchia e splendente di bellezza, “potente come un esercito schierato in battaglia” (cant. 6,4 in Miles Immacolatae, n° 4, 1973).
La M.M. è tuttora ritenuta nella milizia il mezzo più efficace per l’estinzione del regno dell’Immacolata. “La M.I. è una unione di fedeli i quali, memori della vocazione di tutti i cristiani alla santità e all’apostolato, e della missione costante della beata Vergine Maria nella economia della grazia, si consacrano ed Ella totalmente come suoi strumenti per la conservazione e la santificazione di tutti gli uomini, usufruendo a questo scopo di tutti i mezzi legittimi secondo le proprie possibilità”. Il suo nome, M.I., esprime chiaramente il programma della Milizia, che è appunto quello di “essere proprietà di Maria Concepita senza peccato, i membri infatti si impegnano con Maria all’estensione del regno di Cristo, essi sono al servizio dell’Immacolata perché realizzi la sua missione d Madre della Chiesa. Da qui deriva il fine universale della Milizia, che si presenta come una forza interiore capace di animare tutto ciò che incontra, sia le persone che le istituzioni. Negli scritti di P. Kolbe, pag. 229, si trova: “La M.I. sia piuttosto trascendentale che universale, cioè non si presenti come un’organizzazione in più accanto alle numerose che già esistono, ma piuttosto penetri profondamente in tutte le organizzazioni”.
E’ un movimento che si propone di trascinare con sé le anime, strappandole al regno di satana per mezzo dell’Immacolata, sposa dello Spirito Santo, che opera oggi attraverso Maria per la salvezza universale degli uomini. L’ideale della Milizia è l’Immacolata, occorre avvicinarsi sempre più a Lei fino a diventare simili a Lei per appartenergli completamente. Solo così si riuscirà ad avere sicura vittoria sul male, l’Immacolata diverrà allora la regina del mondo intero. “Allora si estingueranno le eresie, gli scismi, e i peccatori incalliti torneranno, attraverso l’Immacolata a Dio, al suo cuore amante; si faranno battezzare tutti i pagani e si compirà la previsione della Beata Caterina Labouré, cui l’Immacolata sarebbe diventata la regina del mondo intero e di ognuno singolarmente (scritti P. Kolbe, I, pag. 655). La M.I. è un’autentica scuola di vita spirituale, di vita apostolica e di santità, il cui fondamento è l’abbandono completo alla volontà di Dio, ad imitazione della vergine Maria. L’immacolata infatti è la prima creatura completamente abbandonata all’azione santificatrice del Signore. Il cavaliere dell’Immacolata perciò riceve coraggiosamente ogni prova come un dono della misericordia di Dio attraverso l’Immacolata, la sua fede non conosce limiti. La M. I. si avvale di una propria organizzazione per permettere a tutti, secondi il proprio stato, o condizione, di partecipar4e all’apostolato di conquista della Milizia. Abbiamo quindi tre gradi:
La forma M.I. 1: è indirizzata a tutti e implica la Consacrazione. I membri sono liberi comunque di agire singolarmente e spontaneamente nel loro operare quotidiano. Il P. Kolbe infatti scrive: “Io immagino che col tempo in nessuna località vi sarà un’anima che non porti al collo la M.M. e non appartenga alla M.I. 1”. (scritti P. Kolbe, I, pag. 655).
La forma M.I. 2: è formata da gruppi costituiti da membri scelti dalla M.I. 1 che intendono con un’azione collettiva impegnarsi più a fondo fino a vincolarsi ad uno statuto più dettagliato o a un regolamento. Con preferenza detti circoli vengono eretti là dove non fioriscono altre associazioni religiose.
Alla forma M.I. 3 appartengono tutti quelli che vivono la consacrazione illimitata all’Immacolata e che quindi si impegnano con tutti i mezzi possibili alla causa di lei. Questo grado è proprio di coloro che fanno parte dei centri direttivi e delle “Città dell’Immacolata”, costituite appunto da comunità religiose che vivono la loro consacrazione all’Immacolata mediante i tre voti tradizionali.
Le Sedi Filiali sono le cellule fondamentali della Milizia, in genere sorgono negli oratori e nelle Chiesa. E’ a questo stadio che vengono accolti e formati i nuovi membri sia a livello spirituale che apostolico. A tale scopo è obbligatoria una riunione mensile dedicata alla preghiera e allo sviluppo della devozione mariana. E’ nell’ambito di queste sedi, che dipendono a loro volta dalla Sede Primaria (Roma) che si organizzano in vari circoli, eretti sia in mezzo ai fedeli che negli istituti religiosi, secolari, ecc. I membri della M.I. 2, durante le riunioni mensili, dopo aver pregato, rivedono il lavoro svolto e discutono le modalità d’azione per l’attività che dovranno svolgere fino al prossimo incontro. Ogni sede Filiale ha un proprio Assistente ecclesiastico che deve promuovere l’azione della Milizia e aver cura della formazione dei membri, essere in contatto con il Centro Nazionale cui sottopone ad approvazione le iniziative più importanti e trasmette le relazioni annuali sulla vita delle Sedi Filiali.
L’Assistente ecclesiastico è coadiuvato nel suo lavoro da un Consiglio costituito da un Sostituto, dal Presidente dei Circoli e dai delegati degli animatori. Dai Centri nazionali dipendono le Sedi Filiali, ad essi compete il compito di dirigere la M.I. nelle rispettive regioni servendosi dei mezzi di comunicazione sociale e in particolare modo del periodico ufficiale della milizia, “Il Cavaliere dell’Immacolata”. Ogni Centro Nazionale è guidato dal Direttore nazionale con l’ausilio di un Consiglio. Si deve fare il possibile affinché in cui tutti gli addetti siano impegnati unicamente a tale scopo. Il Centro nazionale se lo ritiene utile può costituire Centri Regionali che abbiamo un raggio di azione regionale. Tutti i centri Nazionali dipendono dalla Direzione generale che con duce un’azione a livello mondiale ed opera per coordinare le forze dei diversi Centri nazionali. Vigila sull’autenticità ideologica e legale dell’azione della M.I., dà l’approvazione per le nuove iscrizioni e per i manuali, e aggrega inoltre le Sedi Filiali alla Sede Primaria .
Il Direttore generale, che è coadiuvato da un solo consiglio, viene designato dal Moderatore Supremo, il Ministro Generale dell’Ordine dei Frati minori Conventuali al quale il Direttore Generale riferisce annualmente la situazione della M.I. nel mondo. Condizione essenziale per appartenere alla M.I. è la Consacrazione totale di sé stessi all’Immacolata, con la quale si è ammessi nella Milizia il giorno dell’Immacolata Concezione. Questa consacrazione non è fine a sé stessa in quanto l’Immacolata è “tutta di Dio”, quindi con essa si è immessi nella stessa trinitaria, ci si consacra a Dio. “Lo scopo di ogni uomo è di appartenere a Dio attraverso Gesù, mediatore presso il Padre e di appartenere a Gesù attraverso l’Immacolata, mediatrice di tutte le grazie”. (Scritti di P. Kolbe, III, p. 776). Si tratta qui di una mediazione d’amore che si inscrive nel movimento dello Spirito Santo che porta a Gesù. La conseguenza logica di questa consacrazione è il diventare “strumento” dell’Immacolata e il vero spirito è l’obbedienza; unico modo col quale il milite si unisce alla volontà della Immacolata e in lei alla volontà di Dio.
“Segno della consacrazione mariana nella M.I. e condizione (non essenziale) di appartenenza a questa unione è il portarsi addosso la M.M. , che esprime bene l’ideale della M.I. e che è stata favorita di grazie da parte dell’Immacolata stessa”. La consacrazione inoltre non è un atto di individualismo, in quanto ciascuno nel suo vivere quotidiano è a contatto con gli altri che sono fratelli in Cristo e che deve conquistare alla Immacolata e attraverso a lei a Dio. La prima forma di apostolato della Milizia è infatti quella che deriva dalla testimonianza personale. I membri poi, che ne hanno la possibilità, devono immettersi in quelle forme di attività che permettono loro un più ampio raggio d’azione, quale il campo educativo, sociale, legislativo. Essi devono operare come un fermento al fine di condurre tutti all’Immacolata. Per l’apostolato occorre usare tutti i mezzi possibili; il primo e più efficace è quello della preghiera personale e liturgica. Ogni giorno il Cavaliere dell’Immacolata deve recitare la preghiera della M.M.: “O Maria Concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a Te, e per quanti a te ricorrono, in modo speciale per i membri della Santa Chiesa e per quelli che Ti sono raccomandati”.
Altro mezzo importante è l’accettazione serena delle difficoltà e pene della vita. I membri sono pure invitati a cooperare con la parrocchia e con tutte le associazioni cattoliche. Tutti i mezzi di comunicazione sociale devono essere usati per poter allargare sempre più il campo della propria azione apostolica: stampa, cinema, radio, teatro, letteratura, arte, televisione, ecc. Il mezzo privilegiato rimane però la M.M., raccomandata dalla madonna stessa e alla cui diffusione sono tenuti tutti i membri.