Il fascino della mongolfiera
Maria Amendola
Il suggestivo volo delle mongolfiere ha sempre destato interesse, curiosità e ha catturato lo sguardo romantico di adulti e di bambini, complice dell’innato desiderio nell’uomo di potersi librare in cielo come gli uccelli. La mongolfiera è un pallone aerostatico, un aerostato che sfruttando il principio di Archimede si solleva da terra e viene controllato grazie alla spinta che l’area esercita su esso. In Cina nel 220 d.C. ad uso militare venivano utilizzati dei palloni “lanterne Kongming”, sostanzialmente per fare delle segnalazioni. A Lisbona il giorno 8 agosto 1709 fu documentato il primo volo di 4 metri di una sfera di carta ad aria calda, e lo si deve al gesuita e inventore Bartolomeu de Gusmão (1685/1724) che lo fece decollare in presenza del re Giovanni V (Joan V – 1689/1750). La mongolfiera trae il nome dai suoi inventori i fratelli Montgolfier, Joseph-Michel (1740/1810) e Jacques-Étienne (1745/1799), i quali il 5 giugno 1783 fecero volare un pallone di tela sottile del volume di 790 m² per 2 km, senza equipaggio. Luigi XVI di Borbone (1754/1793) apprese la notizia e i fratelli Montgolfier proposero di far volare il pallone nel giardino di Versailles alla presenza del re Luigi XVI e della regina Maria Antonietta d’Asburgo- Lorena (1755/1793), il pallone percorse circa 3km a 180 metri da terra, in quella occasione funsero da equipaggio un’oca, una pecora e un gallo, che tornarono a terra sani e salvi. Il 19 ottobre 1783 a Parigi effettuarono la prima ascensione ufficiale con a bordo un equipaggio formato dallo scienziato Jean-François Pilâtre de Rozier (1754/1785), dall’imprenditore Jean-Baptiste Rèvellion (1725/1811), André Giroud de Villette, ma la mongolfiera rudimentale era ancorata a terra. Il 21 novembre 1783 si avrà la prima ascensione e volo libero con la mongolfiera rudimentale, il marchese d’Arlandes e lo scienziato Pilâtre de Rozier sorvolarono Parigi. All’evento dei fratelli Montgolfier aveva ispirato molte persone e allo spettacolo aveva assistito anche un nobile italiano, il conte Paolo Andreani (1763/1823) che insieme all’architetto e inventore Agostino Gerli (1744/1821) decise di ripetere l’impresa per detenere il primato in Italia e precisamente Moncucco, all’epoca Comune oggi frazione di Brugherio in Provincia di Monza. Il conte invitò l’imperatore Giuseppe II d’Asburgo -Lorena (1741/1790). Mentre a Parigi i reali appresero con dell’impresa con entusiasmo, infatti i fratelli Montgolfier avevano battezzato il pallone “Maria Antonietta” con il nome della regina quindi, in Italia invece l’imperatore decise di non partecipare all’evento convinto di non voler essere presente al suicidio del suddito, anzi lo trovò sconveniente e sabotò l’impresa corrompendo i fratelli Gerli che furono poi sostituiti da due contadini, Gaetano Barzago e Giuseppe Rossi, fatti ubriacare prima dell’ascensione in cielo. Il 13 marzo 1784 il conte e i due contadini si alzarono ad una quota di 1573 metri, il conte Andreani sganciò la mongolfiera dalla ruota del frantoio che aveva usato come ancora e poi percorse 8 km. La ruota ancora oggi la si può ammirare presso la villa del Conte, ad essa per ricordare l’impresa è legata una mongolfiera di ferro battuto. Tutti lodarono l’impresa e Giuseppe Parini (1729/199) dedicò al conte due sonetti. Nel 1784, nel febbraio, a Bologna si susseguirono esperimenti di volo solo dei palloni, effettati inizialmente da monaci e successivamente da laici. Il Marchese Francesco Zambeccari (1752/1812) fu il pioniere del volo bolognese, volando il 7 ottobre 1803 insieme a Pasquale Andeoli (1777/1837). Il Marchese Francesco Zambeccari morì il 22 settembre 1812 dopo aver preso parte all’ultimo periglioso volo. Nel 1785 ci fu il volo dell’americano John Jeffies (1745/1819) e del francese Jean-Pierre Blanchard (1753/18009), considerato in primo professionista del volo in questo settore. Il 15 settembre 1784 il toscano Andrea Lunardi costruì il primo pallone a gas e registrò in primato in Inghilterra, volando per circa 2 ore. Un altro bolognese da citare è Luigi Penna, nel 1853 ebbe maggior fortuna, prima del tragico epilogo nel volo a Roma. Anche le donne si cimentarono nell’impresa del volo possiamo ricordarne molte. Il primo volo di una donna lo si ebbe il 4 giugno 1784 a Lione, la cantante d’opera Elisabeth Thible (1757/1784) cantò duetti con il pilota per tutta la durata del volo. L’italiano Vincenzo Lunardi (1754/1806) andò a Londra per effettuare le prime ascensioni e rimase impressionato dal gran numero di donne pronte a prestarsi all’impresa del volo e il 29 giugno 1785 volò in compagnia di George Biggin e Letitia Ann Sage (1750/1817 circa). Anche Jean-Pierre Blanchard sarà accompagnato nei suoi voli dalla moglie come tanti altri aeronauti. La presenza delle donne diviene un mezzo per incuriosire ancor di più gli spettatori di questi spettacoli che richiedevano un gran dispendio di danaro e infatti dopo un po’ divennero eventi a pagamento. Un’altra donna coraggiosa da ricordare è Ernestine Henry compagna di viaggio di André-Jacques Garnerin, lui nel 1797 aveva creato una mongolfiera che fungeva anche da paracadute e si erano lanciati sul Parc Monceau a Parigi. Sarà Ernestine Henry a voler tentare un volo con un equipaggio tutto femminile invitando Jeanne Geneviève Labrosse (1775/1847) che fu una pioniera del lancio in paracadute femminile (primo lancio 12 ottobre 1799) e fu la prima donna ad essere salita da sola su di una mongolfiera. Tante altre donne sono da annoverare in primis, tutte le mogli e compagne e le vedove degli aeronauti. La prima aeronauta donna professionista fu Sophie Blanchard (1778/1819) vedova del “professionista” Jean-Pierre Blanchard (1753/1809), ingaggiata da Napoleone Bonaparte (1769/1821) e poi da Luigi XVIII (1755/1824) ne fu l’aeronauta ufficiale durante la Restaurazione. A lei si attestano 67 ascensioni, volerà anche in presenza di Napoleone Bonaparte e di Maria Luisa d’Austria (1791/1847) durante i festeggiamenti per il loro matrimonio. Sophie Blanchard però volendo rendere sempre più spettacolare i voli perirà durante una spettacolare esibizione notturna. Nel 1850 iniziarono i voli equestri, nonché i voli femminili di gruppo, come quelli delle artiste chiamate “figlie dell’aria”. Nei primi del 1900 le aviatrici fondarono il club femminile “Etoile” (Stella) a Parigi. Da ricordare le acrobate americane, ma anche le ultime tre aeronaute le francesi Goldschmidt e la grande Marie Marvingt (1875/1963) e l’inglese Harbord. Antonietta Cimolini (1878/1904) fu un’italiana aviatrice e precursora argentina, e con il marito Giuseppe Silimbani si esibì moltissime volte, ma era da sola quando il 13 marzo 1904 annegò nel Rio de la Plata dove la mongolfiera era caduta a causa di un forte vento, in quel luogo nel 1954 a lei è stata dedicata una targa commemorativa. Poco tempo dopo furono attraversate le Alpi dallo svizzero Eduard Spelterini (1852/1931) e da lì alla nascita dell’aeroplano il tratto fu breve. Ed Yost ha creato la mongolfiera moderna e il suo primo volo lo si ebbe il 22 ottobre 1960. Nella letteratura la mongolfiera è presente nell’opera di Italo Calvino (1928/1985) “Il Barone rampante” del 1957 e in quella di Jules Verne (1828/1905) “Il giro del mondo in 80 giorni” del 1872. Attualmente esistono molti festival della mongolfiera tra cui quello annuale di Paestum che si svolge tra fine settembre e inizio ottobre. Leonardo Da Vinci (1452/1519) disse: “Chi avrà conosciuto il volo, camminerà sulla terra guardando il cielo perché la è stato e la vorrà tornare”.