Salerno: Immigrazione e Legalità tra i banchi scolastici
Un incontro all’insegna della legalità tra i banchi, con risvolti sociali. Stamane, presso la scuola Media di Torrione Alto e l’Istituto Nautico Giovanni XXIII, alla presenza dei dirigenti scolastici Annamaria Grimaldi e Domenico Festa, un dibattito con gli allievi. Voluto dal nostro quotidiano, in sintonia con la Polizia di Stato, l’incontro, ha registrato la presenza del dir. resp. Rita Occidente Lupo, del Questore di Salerno, Vincenzo Roca, di Sergio Barletta, collaboratore della nostra testata, nonchè esponente dell’ Esercito e del colonnello Flavio Rizzo, comandante del centro documentale. ” Un modo per fare il punto della situazione, in merito anche alle nuove disposizioni scolastiche, in materia d’iscrizioni straniere” come rimarcato dai dirigenti scolastici, che seguono attentamente il processo d’integrazione degli adolescenti e dei giovani immigrati. “Che sono tenuti al rispetto della legalità-ha rimarcato Roca- con un comportamento che li possa far sentire partecipi d’un’ osmosi imperniata sul rispetto delle regole. Tra i banchi, fucine ideative, che armonicamente possono concorrere alla formazione multietnica della nostra società. Pensando ai disagi che gl’immigrati vivono sia nel lasciare il proprio Paese, che nell’adeguarsi a nuovi territori. I barconi, affidati a nocchieri di fortuna, spesso non giungono a destinazione. Le condizioni precarie, che spesso ghettizzazno gli stranieri nel nostro territorio, come San Nicola Varco, costituiscono una spina nel fianco della civiltà. Tra le traversìe socio-ambientali-culturali ed il gap di precarietà, il decesso di tanti, che migrano in cerca di nuovi cieli. Le nuove normative a riguardo hanno accelerato permessi di soggiorno ed allungato il mirino dell’estradizione, in casi di necessità. Oggi gl’immigrati costituiscono una cospicua fetta della società, che relega loro anche umili lavori. I giovani sono chiamati ad osservare che il mosaico razziale imperante, venga tutelato da una sapiente opera di solidarietà dei singoli. Gl’Italiani, ancora diffidenti in buona parte, nel guardare allo straniero, come gl’immigrati, a volte ostracizzati da pregiudiziali episodi di violenza. Occorre guardare ai singoli, riconoscendo anche specifiche professionaòlità, spesso latenti, che gli stranieri portano in dote!” Nel corso della mattinata, diverse performances degli allievi hanno allietato con dolci note l’ascolto attivo. Infatti, dalla gremita platea, una raffica di testimonianze dirette di alunni con la doppia cittadinanza o figli d’immigrati. Rizzo ha fatto dono ai relatori del calendario dell’Esercito, con accattivanti illustrazioni d’immigrati. La scuola, a servizio del cittadino sempre: in una logica che, aderente ai tempi, non rende avulso il confronto interculturale, proprio laddove insistono ancora pregresse esperienze, che hanno seriamente minato lo sviluppo armonico degli adolescenti. Alcuni allievi, infatti, con la loro toccante testimonianza di adozione internazionale o di rifiuto iniziale, hanno stigmatizzato la valenza dell’azione educativa della scuola che, come hanno concluso i dirigenti, permane un’agenzia atta alla formazione in itinere, ancorata agl’input contemporanei. “Ai media- ha concluso il dir. Lupo- il compito anche di valorizzare notizie positive per l’opinione pubblica, di punteggiare i germi di positività che ancora imperano, al di là della cronaca nera o scandalistica.”
Bella mattinata mi sn divertita =) e sopratutto belle parole ke mi hanno insegnato molto
grazie per questa mattinata è stata molto significativa ed entusiasmante.Mi ha insegnato che anche se siamo di diversa carnagione e di diversa cultura , siamo tutti uguali e dobbiamo rispettare le nostre diversità e non dobbiamo sentirci superiori o migliori.