Salerno: CANA, 40 anni d’attività con serata evento
Il Centro Astronomico “Neil Armstrong” di Salerno (CANA) festeggia i 40 anni di attività con un evento pubblico che si terrà il 19 novembre p.v. a partire dalle ore 19,00 presso il teatro “Annabella Schiavone” nel comprensorio della Parrocchia di Sant’ Eustachio in Via Quintino di Vona Salerno.
Nell’anno 1982 un gruppo di giovani salernitani, di cui gran parte poco meno che maggiorenni, appassionati di astronomia e astronautica, si incontrarono per dare vita a qualcosa che la città di Salerno non possedeva: un gruppo di astrofili.
Dopo svariati tentativi per trovare un nome originale, fu raggiunto un accordo dedicando il Centro a Neil Armstrong, il primo uomo a calcare il suolo lunare.
Salerno non aveva tradizione in proposito: operavano astrofili e appassionati senza nessun legame o programma di ricerca.
Il CANA è diventato negli anni sempre più un punto di riferimento non solo per gli appassionati in città, ma anche espandendo le proprie attività oltre la regione Campania.
Attualmente l’associazione conta una cinquantina di soci ed è presente sulle principali piattaforme social ottenendo, per una piccola associazione locale, risultati molto apprezzabili.
Il CANA conta tra i propri associati molti studenti, laureati e dottorati provenienti dalle facoltà scientifiche dell’Università degli Studi di Salerno.
Il programma della manifestazione, organizzata in collaborazione con il CODACONS Campania, prevede l’intervento del giornalista-scrittore Maurizio Landi che leggerà un brano tratto dal suo ultimo libro, dedicato al mondo degli astrofili e della poetessa Angela Furcas che declamerà versi ispirati alle stelle.
A seguire la Conferenza Spettacolo, per la prima volta in Campania, dal titolo L’(In)sostenibile bellezza del Cosmo ad opera del portale divulgativo “Chi ha paura del buio?” e interpretata dai Dott. Filippo Bonaventura laureato in Astrofisica e Cosmologia presso l’Università di Trieste e Matteo Miluzio laureato presso l’Università di Padova.
La conferenza di carattere divulgativo, è adatta a tutti, descrive quello che la tecnologia umana è risuscita a carpire sull’Universo nel quale siamo immersi restituendo dei panorami molto simili ad opere d’arte, ma che allo stesso tempo ci offrono informazioni per meglio comprenderne la natura.