Sesso: la prima volta a 14 anni per un adolescente su sei
Gli adolescenti sono precoci, disinibiti e disinformati. Per non parlare dell’età media della prima volta! 14 anni per un adolescente su 6. E’ quanto emerge da un recente studio della Sigo, la società italiana di Ginecologia e Ostetricia presentato a Milano e realizzato su un campione di seicento ragazze scelte fra Milano e Roma. I dati che emergono sono davvero scoraggianti e inquietanti: 4 su 10 non usano precauzioni, il 19% lo ha fatto in macchina, l’11% all’aperto, il 2% in discoteca e addirittura il 10% tra i banchi di scuola. Secondo la dottoressa Alessandra Graziottin direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica dell’ospedale San Raffaele Resnati di Milano: <<L’alta percentuale di ragazze che non si protegge è legata anche all’età sempre più precoce del primo rapporto sessuale. Si parla di una parte importante delle nostre adolescenti. Ragazze che fanno sesso a 11, 12, 13 anni. A volte anche prima di aver avuto la prima mestruazione>>. Senza contare l’aumento delle malattie a trasmissione sessuale e lo spettro delle gravidanze indesiderate, a causa della disinformazione. Il tasto dolente è proprio la totale assenza di informazione. La fonte primaria non può e non deve essere un canale esterno. E’ la famiglia il più importante veicolo di conoscenza, l’unica fonte sostenibile di valori giusti ed informazioni corrette. Mi viene da pensare al sessantotto. Quando le donne hanno lottato con le unghie e con i denti per veder riconosciuti i loro diritti e la loro identità sessuale contro una mentalità retrograda, conservatrice e bigotta. -Il corpo è mio e lo gestisco io si leggeva a caratteri cubitali sugli striscioni inneggianti a favore della pillola, di una sessualità vissuta senza vergogna e tabù, senza sminuire però l’importanza dei sentimenti. Oggi di sesso se ne parla con gli amici, si vede in tv, sui cartelloni pubblicitari ma se ne parla poco o niente in famiglia. Parola chiave? Il dialogo. Mi rivolgo soprattutto alle madri. Non abbiate timore di parlare con le vostre figlie, di spiegare come avviene un rapporto sessuale, come evitare una gravidanza, come essere donna, ma soprattutto rivelare la gioia di farlo per e con amore e di ricevere amore. Non prendiamoci in giro, la verginità non è più un valore come nel passato (intesa come unico requisito di una donna per convolare a nozze) ma la prima volta non può essere consumata per curiosità, per “vedere com’è”, perché l’ha fatto l’amica e io no, perché c’è il bisogno di sentirsi grandi, belle e desiderate, perché si vuole trasgredire, perché ci si annoia. Un rapporto sessuale dovrebbe essere prima di tutto un rapporto d’amore. Non possiamo impedire ad un adolescente di non farlo, se vuole (si otterrebbe l’effetto contrario). Ma insegnare loro una corretta informazione, l’importanza dei sentimenti, il rispetto e la sacralità del corpo, la bellezza dell’attesa, questo sì.
Gentile Autrice, lei sostiene argomenti molto importanti. Purtroppo nessuno insegna l’educazione all’affettività, che dovrebbe essere alla base di un approccio positivo ed informato alla sessualità. In famiglia si parla poco, ma credo che il problema sia legato in prevalenza alla difficoltà di approcciare il discorso “sesso” da parte degli adulti. credo inotre che sia opportuno affrontare l’argomento tanto con i figli maschi quanto che con le figlie femmine, e lo affermo da mamma di un giovane adeolescente. Con nostro figlio il dialogo non manca, anche se non sempre per noi genitori è “facile” rispondere alle domande di nostro figlio. Soprattutto osservo con amarezza che la scuola fornisce una sorta di educazione sessuale fortemente condizionata dalle convinzioni del docente che approccia la materia (pur non avendo nozione alcuna dei meccanismi psico-biologici così importanti specie in età adolescenziale), creando, a mio avviso anche alcune forme di disinformazione, certamente non favorendo una corretta responsabilizzazione dei giovani. Cordialmente.
Giovanna Rezzoagli
L’articolo della gentile scrittrice Carmen Scarano pone un argomento delicatissimo che meriterebbe molta attenzione e riflessione da parte dei lettori e delle autorità competenti. La stessa dottoressa Giovanna Rezzoagli ha esposto un suo sempre adeguato e preciso pensiero riguardante il fenomeno della precocità “della prima volta”.
Non sarebbe stata affatto opportuna una mia modesta intromissione in tale delicato dibattito, ma dato che ho alle spalle più di tre quarti disecolo,credo di poter asserire , con tutta franchezza, che ciò che sta accadendo in questo scorcio del terzo millennio, mi lascia confuso, sbigottito e inquieto.:
Il sesso non è affatto una trovata piovuta dal cielo per arricchire di privilegi questa nuova generezione di adolescenti. Il sesso è sempre stato, sin dalla nascita dell’uomo sulla Terra, un accessorio importante per tutte le creature del pianeta. E’ stato sempre così. Ma il contenimento, l’educazione familiare, quello sociale, scolastico e soprattutto ecclesiale ai miei tempi non prodiceva tale sbandamento da parte di giovani e giovanissimi.
Gentile e intellettuale Scarano, quì bisognerebbe tornare un po’ sui nostri passi perchè, con questo andazzo, la nostra splendida e bellissima gioventù sarà definitivamente perduta.
A mio avviso,, la purezza della donna è e resta un fattore sacrale che le onora e le da prestigio. L’amore è un sacramento d’immensa purità d’animo e di castità che fa sognare ed amare profondamente: altro che la prima volta a quattordici anni! E chi verrà dopo il primo, quale poesia potrà trarne? Si, gentile Scarano, sono un matusa, ma credo ancora con tutta l’anima a quell’amore sublime di “Renzo e Lucia ” dei “Promessi sposi” di Manzoni e di “Mario e Cosetta” de “I miserabili ” di Victor Hugò.
Anche se ho 78 anni, credo ancora al benessere che può scaturire da sentimenti puri e romantici. Vivano , quindi, i sentimenti ottocenteschi! Buona serata.