Napoli: all’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici “Imbavagliati”, Festival Internazionale di Giornalismo Civile
Nel segno di una “Perduta Umanità”, torna a Napoli “Imbavagliati”. Il Festival Internazionale di Giornalismo Civile, ideato e diretto da Désirée Klain, che dal 2015 dà voce a quei giornalisti sottoposti a censura e perseguitati nei loro paesi, si svolgerà dal 27 al 29 aprile 2023 all’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici (Palazzo Serra di Cassano, in Via Monte di Dio, 14). Per “il suo coraggio nel difendere, attraverso il caso di Julian Assange, il diritto alla libertà di stampa di tutti i giornalisti del mondo, testimoniando che vive in Lei la stessa ispirazione di Eleonora”, sarà Stella Moris, avvocata e difensore dei diritti umani, moglie del fondatore di Wikileaks, detenuto da quattro anni in un carcere di massima sicurezza della Gran Bretagna, in attesa che venga esaminata una richiesta di estradizione del governo Usa, ad essere insignita a Napoli, giovedì 27 aprile alle ore 18 per la VIII edizione del “Premio Pimentel Fonseca”, prologo del festival contro le censure.
L’evento internazionale, promosso dall’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici e Articolo21, conferito attraverso la decisione di un comitato scientifico, presieduto da Nino Daniele, è dedicato alla memoria di Eleonora Pimentel Fonseca, patriota napoletana e fondatrice del giornale “Monitore Napoletano”, che trovò fu giustiziata nei moti rivoluzionari napoletani il 20 agosto del 1799 a Piazza Mercato. In onore della storica giacobina, le protagoniste della manifestazione sono giornaliste e attiviste, che portano avanti la difesa dei diritti civili.
Nella stessa cerimonia, come di consueto, sarà assegnato anche il “Premio Pimentel Fonseca – Honoris Causa”, che quest’anno si sdoppia e sarà conferito alla preside Annalisa Savino, “Per aver difeso con la forza delle parole e delle azioni, attraverso il suo lavoro di dirigente scolastica, vissuto come una missione, la Memoria, la Storia, la Resistenza e la Costituzione Italiana” e a Fatou Diako, “Per aver costruito ponti di solidarietà locali e internazionali, con il suo instancabile impegno di attivista. Contribuendo a far diventare Napoli una città-rifugio”.
Il Premio Fonseca a Stella Moris sarà consegnato da Giuseppe Giulietti, fondatore e coordinatore nazionale di Articolo21, già presidente della FNSI e da Nino Daniele, presidente del comitato scientifico ed ex assessore alla Cultura e Turismo del Comune di Napoli.
Alla manifestazione interverranno Massimiliano Marotta, presidente dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, Vittorio Di Trapani, Presidente della FNSI, Paola Spadari, Consigliera Segretaria dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti, Elisa Marincola, portavoce di Articolo21, Stefania Maurizi giornalista investigativa e scrittrice (che parteciperà con un video intervento), Carmela Rescigno, Presidente della II Commissione Speciale “Anticamorra e Beni Confiscati”, Claudio Silvestri, segretario generale aggiunto Fnsi, Vincenzo Vita, presidente comitato garanti di Articolo21, e Désirée Klain, ideatrice e direttore artistico di “Imbavagliati”. Saranno presenti anche Anna Motta e Pino Paciolla, genitori di Mario Paciolla, l’attore Patrizio Rispo, il collettivo #freeassangenapoli e lo street artist internazionale, Jorit.
“Dobbiamo smettere di trattare il suo come un caso sui generis: è un caso che riguarda la libertà di stampa, non solo per Assange, ma di tutti i giornalisti”, ha affermato recentemente Stella Moris.
“Da Napoli – ha detto Giuseppe Giulietti – prima città a deliberare al consiglio comunale la cittadinanza onoraria ad Assange, grazie all’intervento degli attivisti di #freeassangenapoli, partirà un appello per chiedere lo stesso riconoscimento a tutte le capitali europee”. Per Nino Daniele “Il Festival ‘Imbavagliati’ e il premio Eleonora hanno fatto un grande lavoro, in questi anni tragici e tormentati nel mondo, per riconfermare la grande vocazione universale di Napoli come ‘Città rifugio ’, per tutti coloro che sono minacciati e perseguitati da tirannie, teocrazie, poteri oppressivi, violazione dei diritti umani e delle fondamentali libertà. La Città di un nuovo umanesimo che come diceva il grande poeta napoletano del Risorgimento Alessandro Poerio di sé stesso è ‘cosmopolita nella testa e patriota nel cuore’”.
Avvocata e attivista riconosciuta nel panorama internazionale, la Moris nasce nel 1983 a Johannesburg, in Sudafrica, da madre spagnola e padre svedese. Durante la sua giovinezza, ha vissuto tra Svezia, Spagna e Regno Unito, dove ha studiato Legge e Scienze Politiche (SOAS, Oxford) È moglie di Julian Assange, che ha conosciuto nel 2011, quando è si è unita al suo team legale internazionale. Dalla loro unione sono nati due figli.
Assange è oggi rinchiuso in un carcere di massima sicurezza della Gran Bretagna, in attesa che venga esaminata una richiesta di estradizione del governo Usa. Giornalista, programmatore, l’attivista australiano è cofondatore e caporedattore dell’organizzazione divulgativa WikiLeaks, che dal 2006 pubblica documenti da fonti anonime e informazioni segrete, svelando i crimini di guerra della Nato in Afghanistan e in Iraq. Proprio a causa della divulgazione di queste notizie ritenute “scomode” è stato arrestato. Le vicende giudiziarie legate a WikiLeaks aprono molti interrogativi sul futuro del giornalismo d’inchiesta. Il verdetto potrebbe portare all’estradizione negli Stati Uniti del fondatore di Wikileaks, che rischia l’imputazione per diversi reati, tra cui quello di spionaggio, perseguibile secondo l’Espionage Act del 1917, con pene complessive fino ai 175 anni di carcere. Appelli per la sua liberazione si stanno moltiplicando in ogni parte del mondo.
VERITA’ E GIUSTIZIA. La Mehari di Giancarlo Siani, il giornalista napoletano assassinato dalla camorra nel 1985 è divenuta negli anni il simbolo dell’iniziativa per la libertà di stampa: con lo slogan “Chi dimentica diventa colpevole” si rinnova dalla manifestazione l’appello per chiedere verità e giustizia per Giulio Regeni, Ilaria Alpi e Mario Paciolla.
MOSTRA. Nel corso del festival sarà inaugurata la mostra “Gianluca Costantini per Imbavagliati”, in programma all’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici fino al 31 maggio. Con i suoi disegni a linea chiara, Costantini realizza una narrazione per immagini in uno stile diretto e contemporaneo, toccando con delicatezza temi scioccanti e attuali. Il risultato è al tempo stesso sofisticato e di grande impatto emotivo. Artista e attivista, anche lui “imbavagliato”, perché accusato di terrorismo dal governo turco, da anni combatte le sue battaglie di umanesimo attraverso la sua arte. Collabora attivamente con le organizzazioni ActionAid, Amnesty, ARCI e SOS Mediterranée. I suoi disegni sono diventati il racconto del HRW Film Festival di Londra e Toronto, del FIFDH Festival dei diritti umani di Ginevra, del Festival dei Diritti umani di Milano e del Festival di Internazionale a Ferrara.
Dal 2016 al 2019 ha accompagnato con i disegni le attività di DiEM25 Democracy in Europe Movement 2025 il movimento fondato da Yanis Varoufakis e collabora attivamente on-line con l’artista Ai Weiwei.
Nel 2017 è stato candidato al European Citizenship Awards. Nel 2019 ha ricevuto il premio “Arte e diritti umani” di Amnesty International.
I suoi ultimi libri sono Patrick Zaki, una storia egiziana per Feltrinelli, Libia per Mondadori, Fedele alla linea, Diario segreto di Pasolini, Pertini fra le nuvole, Arrivederci Berlinguer, Cena con Gramsci, Julian Assange dall’etica hacker a Wikileaks per le Edizioni Becco Giallo e Cattive abitudini, L’ammaestratore di Istanbul e Bronson Drawings per GIUDA edizioni, Officina del macello per Eris Edizioni e per NdA ha pubblicato Le cicatrici tra i miei denti.
“SPIEGHIAMO LA PACE”. Venerdì 28 aprile alle ore 18, per “Perduta Umanità”, l’artista Marisa Laurito (promotrice quest’anno di un grande evento per il popolo iraniano e di una petizione su change.org che ha raggiunto oltre 164mila firme), sarà madrina d’eccezione del flash-mob “Spieghiamo la Pace”, nel quale Flavio Lotti, coordinatore nazionale della Tavola della pace, lancerà, in anteprima nazionale ad Imbavagliati, il più grande evento di pace del mondo: la marcia Marcia PerugiAssisi, che si svolgerà il prossimo 21 maggio. Una storia d’impegno per diritti umani che ha compiuto 60 anni, alla quale hanno partecipato centinaia di migliaia di donne e uomini di tante generazioni e di ogni età. La storica bandiera arcobaleno della marcia sarà il potente simbolo dell’iniziativa e, dopo un messaggio di pace di tutti i partecipanti, sarà “spiegata” a Piazza del Plebiscito dalla Laurito e dalle giornaliste Zhanna Zhukova(Ucraina), Farzana Jadid (Afghanistan), l’iranista Sara Hajinezhad (Iran) e l’attivista Fatou Diako (Costa D’Avorio). In rappresentanza della stampa, parteciperà al flash-mob, il direttore del “Corriere del Mezzogiorno”, Enzo d’Errico. A parlare di Pace, attraverso i suoi disegni, sarà l’artista attivista Gianluca Costantini, autore della mostra del festival.
“MAMMA AFRICA”. Nell’ultima giornata di sabato 29 aprile alle ore 18 si svolgerà un focus dedicato a “Mamma Africa”, con un approfondimento sulla drammatica situazione umanitaria e di restrizione violenta della libertà di stampa in Congo e in Somalia, al quale parteciperanno: Enzo Nucci (inviato Tg3 ed ex corrispondente RAI per l’Africa Subsahariana, Marco Cesario (giornalista e scrittore, esperto di censura) e Giunio Santini(esperto di sicurezza e conflitti per l’area dei Grandi Laghi).
In Congo si sta perpetuando un vero e proprio genocidio, con l’inasprirsi dei conflitti che perdurano da anni. “Giù le mani dal Congo”: è stato il grido di dolore del Papa nel corso del suo recente viaggio in questo paese, dove il capo della Chiesa si è visibilmente commosso quando ha incontrato le vittime della guerra. L’attuale emergenza è figlia del conflitto alimentato dal Ruanda attraverso il dispiego di eserciti irregolari sul territorio congolese, per accaparrarsi le infinite risorse di cui gode il Congo. Questa guerra, coperta dall’oblio dei media internazionali, ha generato negli ultimi 20 anni sei milioni di morti e 400 mila sfollati interni, per entità secondo solo alla seconda guerra mondiale.
In Somalia, il paese africano più pericoloso per i giornalisti, la popolazione sta affrontando una carestia dovuta a mutamenti climatici che sta mettendo a rischio la vita di 7,5 milioni di persone. Situazione esacerbata dallo scoppio della guerra in Ucraina, che ha dirottato l’anno scorso gran parte degli aiuti umanitari e creato impedimenti per l’approvvigionamento di materie prime, in particolare del grano. Da trent’anni, inoltre, il Paese sta affrontando uno dei più lunghi conflitti civili in Africa, in una società fortemente clanica e lacerata. In questo contesto la libertà di stampa è fortemente minacciata come riportato da un recente documento della National Union of Somali Journalists, secondo il quale, nel 2022, sono stati riferiti oltre 100 attacchi diretti a giornalisti, due dei quali ne hanno portato alla morte.
“Imbavagliati – Festival Internazionale di Giornalismo Civile” è un format originale realizzato dall’Associazione Culturale “Periferie del Mondo – Periferia Immaginaria”, in collaborazione con l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, Articolo 21, la Federazione Nazionale della Stampa, l’Ordine Nazionale dei Giornalisti, il Sindacato Unitario Giornalisti della Campania e con il patrocinio di Amnesty International Italia.