Salerno: Agesci, conclusioni del capitolo Aborto

In medicina, col termine aborto si definisce l’interruzione della gravidanza, quando il feto vitale (in utero) non abbia raggiunto la ventiduesima settimana di gestazione. L’aborto può essere spontaneo o provocato, a seconda se avviene per cause naturali o è determinato da una scelta volontaria di interruzione della gravidanza. Vi sono casi in cui l’aborto è legale altri in cui è clandestino. L’interruzione volontaria di gravidanza (I. V. G.) consiste nell’ impedire lo sviluppo dell’embrione e nel rimuoverlo dall’utero della madre. Può essere provocato per via chirurgica o chimica. Questa pratica viene svolta a discrezione della donna nei primi mesi di gravidanza e può essere motivata da ragioni di ordine medico, economico, familiare e nel caso in cui il feto sia frutto di una violenza carnale ai danni della madre. Che sia spontaneo o provocato, l’aborto produce, nella donna che lo subisce, molteplici  effetti negativi anche – o forse soprattutto – a livello psicologico. La donna può aver bisogno d’aiuto nel gestire il dolore della perdita, sempre traumatica, spesso vissuta come un vero e proprio lutto; ne possono derivare anche seri stati depressivi. Parlando di aborto è doveroso fare un piccolo accenno sulla contraccezione, perché, frequentemente, il motivo di un aborto può essere una gravidanza inaspettata, specialmente nei giovani. Per contraccettivi s’intendono tutti quei mezzi utili ad impedire o ridurre la probabilità che si verifichi una maternità. Ci sono pratiche anticoncezionali che possono essere definite “tradizionali”,come l’astinenza, e metodi più moderni come quelli farmacologici (l’uso della pillola) o meccanici come l’uso del profilattico. Dallo studio di questi elementi e attraverso l’analisi di un sondaggio abbiamo scoperto che circa il 70% dei ragazzi intervistati di età compresa tra i 17-25 anni hanno rapporti sessuali e malgrado la grande maggioranza ritenga utile l’utilizzo del contraccettivo, solo il 40% lo utilizza effettivamente. Ancor più contrastanti sono i risultati relativi alla maniera di porsi rispetto al tema dell’aborto: sebbene solo il 16% sia favorevole all’aborto, quasi il 50% di questi ritiene di non sapere quale comportamento assumere di fronte a questa decisione. Dopo aver meditato sulla posizione della Chiesa e dello Stato italiano in materia d’aborto, siamo arrivati ad una conclusione e dunque alla formazione di una nostra linea di pensiero, riconosciuta dalla netta maggioranza del clan/fuoco. Se la legge consente, entro certi limiti, l’aborto e lo regolamenta, noi, al contrario, in sintonia col pensiero della Chiesa Cattolica, ci poniamo in maniera assolutamente sfavorevole ad esso, lo riteniamo una grave ingiustizia, e come affermava Pierpaolo Pasolini, pensiamo che la legislazione dell’aborto sia in realtà “una legislazione dell’omicidio”.Tale pratica può essere evitata facilmente attraverso la prevenzione (dipendente dalle scelte personali e dalle convinzioni religiose: si può andare dalla rigorosa pratica contraccettiva fino all’astinenza) e, qualora dovesse capitare una gravidanza inaspettata, riconoscendo prevalenza assoluta al diritto del bambino di nascere e di crescere. Ci sono, in verità, soluzioni che permettono di evitare la morte del bambino, consentendo di superare tutti i problemi che potrebbero spingere alla scelta estrema, come l’affidamento; ma è nostre convinzione che bisogna anche sapersi affidare ad una molteplicità di associazioni e di enti disposti a fornire aiuto proprio in queste occasioni. Anche le situazioni economiche più disastrate e quelle psicologicamente più infelici possono essere superate nel rispetto della vita dell’individuo.Alla base di tutto deve esserci, però, la convinzione che la tutela della vita è un gesto di amore per il quale vale la pena di spendersi e di sacrificarsi. Se dare la vita è un atto di amore impareggiabile, tutelare la vita e rivendicare il diritto di chi è più indifeso e privo di tutela come un feto in gestazione rappresenta un atto di amore e di solidarietà di valore assoluto, fondamentale corollario  di una scelta di fede autentica e matura. Il nostro clan/fuoco mette a disposizione la sua scelta di servizio e il suo concreto impegno per aiutare chi si trova a vivere direttamente o indirettamente situazioni drammatiche che potrebbero sfociare nell’aborto. Siamo, quindi, a disposizione di chiunque avesse bisogno di un aiuto materiale, di un’indicazione concreta su come affrontare il dramma che sta vivendo, o anche solo di una parola di conforto. Ogni lunedì, dalle ore 20:00 alle ore 22:00, presso la sede scout del gruppo Salerno 1°, in piazza San Gaetano, in clan/fuoco Ultima Oasi è a disposizione di chi ha necessità collegate al dramma dell’aborto. Chi volesse contattarci, può inviare una e-mail all’indirizzo di posta elettronica ultimaoasi@yahoogroups.it, lasciando, se ritiene, i suoi recapiti telefonici.

Il clan/fuoco Ultima Oasi SA1°