Salerno: accordi di filiera e Feampa, Agripesca incontra produttori ittici campani
È stato un confronto lungo e fruttuoso, con la presenza di numerosi protagonisti del settore, sul presente e sul futuro della pesca quello tenutosi ieri presso l’Hotel Polo Nautico con il convegno «Competitività delle imprese di pesca – Feampa e Accordi di Filiera» organizzato da Agripesca (Associazione delle Imprese Agricole, della Pesca e dell’Acquacoltura) e realizzato nell’ambito dell’annualità 2023 del Programma Nazionale Triennale della Pesca e dell’Acquacoltura del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste.
L’intenso tavolo tecnico ha affrontato le molteplici problematiche del settore, tra cui l’infrastruttura dei porti, la commercializzazione del pescato, la riqualificazione dei mercati e l’incentivazione dell’occupazione giovanile attraverso le parole di esperti e di organizzazioni di produttori del settore ittico campani e non.
Gli interventi sono stati introdotti dai saluti di Antonio Gallo, capitano di vascello della Capitaneria di Porto di Salerno, che ha posto l’accento sull’importanza della filiera nel mondo della pesca sottolineando come anche i consumatori – spesso protagonisti di usi che non incontrano la prassi normativa – debbano essere inclusi nello sviluppo competitivo del settore.
Ha aperto gli interventi Marco Giacchetta, direttore dell’Associazione Produttori Tonnieri del Tirreno (con sede centrale a Salerno), che ha raccontato l’esperienza del particolare settore e di come gli accordi di filiera possano fare davvero la differenza peri il settore pesca. È seguito l’intervento di Marco Pedol, della EM Associates, che ha presentato un vasto ed approfondito studio sugli accordi di filiera mostrando, anche con il supporto di esempi concreti. prospettive ed opportunità del programma Feampa (Fondo Europeo Affari Marittimi Pesca e Acquacoltura).
Il convegno è andato avanti con Giuseppe Nardone, direttore dell’Organizzazione Produttori Pesca del Molise «San Basso» di Termoli, che ha sottolineato l’esperienza diversificata messa in atto dalla sua associazione nei confronti della filiera produttiva, incluso il marchio di qualità «Pesce Nostrum» e l’apertura di un piccolo centro di informazione e degustazione orientato ai turisti presso il porto di Termoli. L’intervento successivo è stato di Natale Amoroso, presidente dell’Organizzazione Produttori della Pesca di Trapani che, ha presentato un innovativo sistema di alimentazione ad idrogeno dei pescherecci, attualmente in sperimentazione su due barche in Toscana, per rispondere sia all’esigenza di abbassare i costi vivi dei produttori (su cui il gasolio pesa circa per il 60%) e sia per rendere più sostenibile l’attività sotto il profilo dell’inquinamento.
Ha chiuso il giro di interventi Domenico Leone, presidente Agripesca Sicilia, che ha parlato più dettagliatamente dell’esperienza associativa e degli interventi politici e di filiera attuati sino ad ora nella sua regione. Disponibilità alle istanze di Agripesca è stata mostrata dagli interlocutori politici intervenuti, Alessandro Caramiello, deputato e componente della commissione agricoltura alla Camera dei Deputati, e di Tommaso Pellegrino, consigliere regionale campano e componente delle commissioni attività produttive, agricoltura ed aree interne. Ha moderato Gianrolando Scaringi, giornalista de «Il Mattino».
«Agripesca ha, ancora una volta, proposto, con grande vivacità, soluzioni concrete alle criticità del mondo della pesca – ha affermato, durante le conclusioni, Mario Serpillo, presidente dell’associazione e dell’Unione Coltivatori Italiani – mettendo in evidenza le opportunità che si possono dischiudere. Siamo pronti ad affrontare le sfide con determinazione e competenza, guardando al futuro in una forma solidale, costruendo una rete tra associazioni, produttori, rappresentanze, istituzioni ed ogni altro elemento della filiera. È necessario intervenire con tempestività poiché i cambiamenti climatici, che mettono a repentaglio i delicati equilibri marini, rappresentano oggi un fronte che è ancora possibile mitigare ma solo se tutte le parti lavorano insieme. Abbiamo anche bisogno di politiche che aiutino nel settore sotto il punto di vista finanziario e che lo rendano attrattivo alle nuove generazioni, vogliamo puntare soprattutto alla formazione nell’ambito della sicurezza ed all’introduzione di nuove tecnologie per difendere, al meglio, il lavoro dei pescatori. C’è tanto lavoro da fare ed Agripesca ha deciso, innanzitutto, di dare voce ai territori aprendo il confronto sui temi della pesca e sottolineando l’importanza di favorire l’associazionismo tra produttori per incentivare, aumentare e meglio distribuire il reddito da pesca accrescendo il merito creditizio delle singole imprese».