«La grafia dell’amore e dell’odio e altri metodi di conoscenza dell’essere umano». Vol.IV. di Bianca Fasano
Quarta parte di una serie di quattro volumi, della sociologa, pittrice, scrittrice, giornalista, esperta in grafologia, fisiognomica, parapsicologia, dottoressa Bianca Fasano.
Non c’è niente da fare. Bianca è una forza della natura. La stessa forza fa volare la sua penna nella quasi totalità dello scibile umano, mai superficialmente, al contrario, traendo linfa dalla ricerca della fonte infinita. Come quando, senza paura, spalanca davanti a sé parentesi su parentesi, porte su porte, finestre, cancelli e sentieri nascosti per scrutare i misteri dell’Universo, della vita e della morte.
Per impadronirsene, se non altro a livello intellettuale, col piglio di giornalista instancabile, con la grinta inconfondibile di ciò che amo citare di lei, la napoletanità. É così che si avvicina al tema della scrittura automatica, o medianica, lei che a tutta la sua formazione artistica, giornalistica, di docente attenta ai giovani e al sociale, non ha problemi ad accostare l’esperienza di grafologa, e di indagatrice del paranormale sotto ogni aspetto. Dove con “paranormale” intendiamo il riassunto di una vasta gamma di fenomenologia, inspiegabile con la sola ragione. Ed è in questi territori, sconosciuti eppure così necessari, che Bianca si avventura, armata della sola penna e di tanta, tanta curiosità.
“Cominciamo con il dire che la scrittura (semi)automatica è (anche) una manifestazione conosciuta in psicologia, parapsicologia e psichiatria…..possiamo definire la scrittura automatica in tre categorie principali: letteraria, spiritista e mistica. Tenuto presente che la Chiesa ha bandito lo spiritismo, definendolo espressione delle potenze demoniache (dato che non è stato ancora modificato), quanti seguono la matrice spiritualistico-mistica (che appartiene alla Chiesa cattolica), rifiutano il campo spiritistico.
….Possiamo ascrivere alla scrittura automatica le seguenti sottocategorie:
- a) diagnostica (ricerca di malattie); b) reincarnazionistica (che produce racconti di vite passate); c) futurista (giunge da entità provenienti dal futuro); d) telepatica (che avviene per ricezione del pensiero altrui)…. ”.
Da sempre attratta nei riguardi dell’inconoscibile, per sua stessa ammissione, “territorio di cui sappiamo davvero poco”, la Fasano fa riferimento ad un altro suo libro, “Voci dal passato”.
Eccola studiare, catalogare meticolosamente ogni ambito di “scrittura automatica”, classificandolo dal più comune, quale ad esempio, quello appartenente agli artisti (scrittori e pittori medianici), al più complesso, come il tentativo del contatto con i morti.
“Ricordiamo in merito il poeta e critico francese André Breton, che, nel suo “Manifesto del surrealismo”, lo definì: “Automatismo psichico puro col quale ci si propone di esprimere, sia verbalmente, sia per iscritto, sia in qualsiasi altro modo, il funzionamento reale del pensiero. Dettato del pensiero, in assenza di qualsiasi controllo esercitato dalla ragione, al di fuori di ogni preoccupazione estetica o morale…..Un caso che ho conosciuto personalmente è stato quello del medico Mario Ziviello che, con un suo libro, ossia “Romanzo di un amore infinito”, partecipò alla quinta edizione del Premio Nazionale di Saggistica, Poesia, Narrativa,e Parapsicologia Parmenide, nel 1998, per cui gli venne assegnato il Primo premio assoluto… Il premio gli venne assegnato dalla Prof.ssa Laura Guerra Rascio, esperta in psicofonia e trans comunicazione strumentale, con la seguente motivazione: “………..Un pesante dono, questo, un fiore splendido, fiorito nella terra della sofferenza, giunto forse anche per aiutare gli altri a superare con più serenità le prove “di qui” e per comprendere meglio se stessi ed il mondo, fornendo testimonianza alla vita “mortale”, di quella “immortalità” dell’anima con cui noi tutti abbiamo necessità di rapportarci.”
William Blake chiariva che le visioni lo avessero accompagnato tutta la vita e fossero anche gradevoli immagini di tipo religioso……..Nüsslein, nel fare i ritratti dei suoi clienti, sosteneva di rappresentarli nelle loro precedenti incarnazioni”.
Non poteva l’autrice esimersi dall’allacciare uno studio tanto motivante e sfumato all’esposizione di ulteriori sfere dell’immaginifico, dove arte e percezioni extrasensoriali (forse provenienti da altre dimensioni?), si incontrano e si intrecciano.
Come la romantica storia tra Patience e Pearl, due anime affini, amiche al di là del tempo e dello spazio, di cui una vivente e l’altra…puro spirito.
“É interessante, in tema di scrittura automatica, riportare una storia su come lo spirito di Patience Worth, una ragazza inglese assassinata dagli indiani verso la fine del 1600 in America del Nord, si reincarnasse nel corpo della giovane signora Pearl Curran.
…Nel corso di molteplici collegamenti, la giovane morta avrebbe inviato all’amica Pearl missive storiche in stili letterari non appartenenti all’epoca, adoperando parole fuori uso da centinaia di anni, descrivendole luoghi e fatti che la signora Curran avrebbe, di fatto, ignorato fin quando l’anima di Patience non glieli aveva resi noti.
… Naturalmente all’epoca gli psicologi spiegarono la questione come una forma di scrittura automatica, ossia un processo di scrittura di frasi che non pervenivano dal pensiero cosciente dello scrittore. Ovvero che Pearl scrivesse in stato di trance, o, anche, in maniera cosciente, tuttavia senza la cognizione di quello che stesse scrivendo, avvalendosi di doti innate. ..
Pearl Curran ha descritto la sua unione con Patience Worth come “Una delle più belle che può essere il privilegio di un essere umano da sperimentare”.
…In ogni caso, Pearl e Patience hanno scritto insieme diversi romanzi tra cui Telka (scritto in solo trentacinque ore, composto da 70.000 parole arcaiche dell’inglese anteriore al 1600)..”.
Il tema della reincarnazione, come quello della scrittura automatica, da sempre mi catturano, costringendomi a documentarmi. Vengo a riflettere che, in teoria, sembrerebbe un controsenso che l’anima di una persona scomparsa possa dialogare con la persona vivente in cui essa stessa dichiara di essersi reincarnata. Pearl e Patience avevano in comune la stessa anima; eppure la voce dal passato del vecchio abito, indossato nel 1600, giunge due secoli dopo, per contattare la nuova veste in cui ha scelto di reincarnarsi! Com’è possibile?
Bianca Fasano non ignora le ricerche del fisico e mistico Albert Einstein, da lei menzionato e citato, il quale rivoluzionò ogni concetto spalancando una finestra sulla relatività, e sull’assenza di tempo e spazio, in tutto l’Universo conosciuto. Alla luce di ciò, un apparente miracolo come l’amicizia e la collaborazione creativa tra un essere disincarnato e uno incarnato, aventi in comune la stessa anima, potrebbe essere non solo accettato ma perfino accolto quale ennesima testimonianza di quell’oceano di possibilità, di tante e tali espressioni dell’infinito, da non poter essere contemplate col solo strumento mentale.
Per questo, e altri motivi personali, ritengo la storia di Pearl e Patience il cuore del libro.
Nella seconda parte vengono enumerati e brevemente descritti molti illustri personaggi del passato, certamente meritevoli di menzione per l’alto contributo lasciato in eredità alla ricerca “spiritica” (o vogliamo dire “spirituale”?). Allan Kardec, Gustavo Rol per citare alcuni tra i celeberrimi.
“Gustavo Adolfo Rol (1903-1994), ci appare come una delle figure più enigmatiche del XX secolo ed ha incrementato nel tempo una vera e propria leggenda, grazie alle sue esperienze nel campo del paranormale. …Gustavo Rol divenne ben presto noto in tutto il mondo per le sue singolari previsioni. Pare che molti personaggi famosi, distintisi in varie attività di cui erano persone di primo piano (parliamo ad esempio di Albert Einstein, Salvator Dalì, Pablo Picasso e Benito Mussolini), si fossero rivolte a lui per un consulto…..
Fatto sta che attraverso quelle che lui definiva “le mille possibilità”, attraverso i suoi straordinari poteri, fu anche in grado (e volle), salvare la vita a molteplici partigiani nel corso della Seconda Guerra Mondiale”.
Raccontando la biografia di questo personaggio, di punto in bianco quasi fosse un’operazione magica, Bianca ci fa imbattere in un misterioso passaggio tratto dal diario giovanile di Rol, da lei commentato così:
“A suo dire tutto era iniziato negli anni ’20, a Marsiglia, tramite la conoscenza di un personaggio oscuro e dalla ulteriore rivelazione di una legge che metteva in comunicazione il colore verde, la quinta musicale e il calore”.
Una legge che incuriosisce non poco, tant’è che, su un sito dedicato al Maestro, definito “il Buddha del XIX secolo”, troviamo che tale legge si riferisce all’antica tradizione esoterica indiana dei chakra, centri di energia presenti nel corpo umano, i quali opportunamente attivati possono condurre l’uomo al Risveglio, o Illuminazione. Sette centri di energia, corrispondenti ai sette colori dello spettro, in risonanza, fra le altre cose, ciascuno con le sette note della scala musicale occidentale. Bianca però si ferma prima di approfondire il discorso sulla “legge” scoperta da Rol. Giustamente, crea l’imput, dà lo stimolo e lascia libero il lettore di proseguire per suo conto, se vuole. Il gioco delle parentesi, delle porte e delle finestre continua, col rispetto che l’autrice mostra nell’esporre un materiale, a suo dire, tanto “spinoso e complesso”.
Avventurandosi ancora oltre, e non accontentandosi di teorie, l’autrice si rivela particolarmente sensibile all’eterno bisogno dell’uomo di comunicare con le anime di chi ha lasciato questo mondo. Viene dunque in contatto con diverse personalità distintesi in tale ricerca, scoprendo in esse persone mosse dal grande dolore di una perdita, quasi sempre la perdita di un figlio.
“Il discorso della grafica automatica oggi ha risvolti molto particolari e delicati, quando riguarda le capacità espresse dopo un lutto, da parte di genitori che hanno perduto un figlio. Ne ho già accennato per il medico Mario Ziviello di cui ricordiamo il libro, ossia “Romanzo di un amore infinito”. …..Sono tanti, molti di più di quanto si possa credere. Portiamo ad esempio (oltre quelli altrove citati in questo lavoro), la signora Agnese Moneta, marchigiana di origine, genovese di adozione, laureata in lettere classiche, scrittrice e conferenziera, divenne nota attraverso i giornali nell’ottantadue, dopo la morte del figlio, Francesco Luigi…..Attraverso un’intervista ad Agnese Moneta, rilasciata nel 2014, quando aveva di ottantanove anni, si apprende che l a prima informazione da offrire alle persone che soffrono per un lutto è quello che la vita continua anche dopo la morte. Agnese sostiene di averne le prove….. ebbe la possibilità di contattare una Medium…la signora Nuccia Malvisi Ghezzi di Genova, (R.i.p.) una sensitiva che ritiene di ricevere messaggi attraverso la “scrittura automatica”. ”.
Conclusioni. Bianca Fasano non ne pretende, non ne rivendica. La conoscenza può, e deve, non limitarsi alla sola sfera intellettuale e psicologica, al contrario; se esiste una necessità profonda, che può solo provenire dall’anima, ecco spiegato lo sconfinamento negli ambiti della cosiddetta “parapsicologia”, o “metafisica”, o, nel caso di alcuni gruppi particolari, della “metafonia”, l’uso del registratore per captare le voci dei cari scomparsi.
“Restando quindi “con i piedi in terra”, potremmo dire che la scrittura automatica altro non sia che un messaggio del nostro inconscio e nulla abbia a che vedere con informazioni provenienti da altri mondi.
….Per questa ragione molti psicoterapeuti, allo scopo di scoprire aspetti nascosti della personalità, spingono i propri pazienti ad utilizzarla per concedere a questi di raggiungere “zone” della loro mente che in modo “normale” non sarebbero in grado di scoprire”.”.
Loredana Zino