Roccapiemonte: consigliera comunale Trezza “Disarmante replica Sindaco Pagano, m’ infama su scorta di cose sentite  da altri  “soggetti” non ben specificati” 

Roccapiemonte: consigliera comunale Trezza “Disarmante replica Sindaco Pagano, m’ infama su scorta di cose sentite  da altri  “soggetti” non ben specificati” 
La consigliera Luisa Trezza torna sulla vicenda denunciata anche alle forze dell’ordine attraverso una querela contro il sindaco di Roccapiemonte.
«Ho letto con attenzione la replica del sindaco di Roccapiemonte in risposta alla querela per diffamazione che ho dovuto  presentare, nei suoi confronti, al fine di  difendere la mia professionalità nonché la mia onorabilità ed onestà.
Il sindaco, durante il suo ‘Comune Informa’ dell’8 gennaio scorso, visionabile sulla sua pagina social, mi ha  accusata di aver sottratto, oltre 10 anni orsono, delle fantomatiche fotocopie da Villa Ravaschieri, edificio storico e di proprietà privata, e di averle utilizzate per pubblicare un libro. Fermo restando che anche un bambino di 3 anni potrà verificare la assoluta falsità di tale affermazione , non avendo mai dato alle stampe, in vita mia, alcun libro, resta l’aggravante di una replica che si aggrappa  addirittura a termini quali “verità” ed “inconfutabilità”. Praticamente il primo cittadino non solo conferma le accuse, ma dice, in sostanza, che quello che sostiene è “vero ed inconfutabile in quanto, – udite bene- ripreso da fatti accaduti e raccontati a lui  personalmente da soggetti che avevano un rapporto di profonda amicizia e anche più con il compianto Don Mario Vassalluzzo”.
Cosa aggiungere a tali affermazioni?
Se un sindaco senza argomenti, pur di attaccare una consigliera comunale di opposizione la cui unica “colpa” è quella di fargli notare, più in aula di consiglio comunale che altrove, le sue tante carenze politiche e amministrative che stanno portando il paese alla deriva, si appella ad episodi avvenuti oltre 10 anni fa, per giunta falsi e  riferitigli  da altri e che lui spaccia per verità assoluta, incurante del reato di diffamazione, siamo giunti davvero alla frutta.
Al sindaco ripeto ciò che più volte gli ho già detto in consiglio, per il bene di Roccapiemonte, si dimetta, il paese merita di essere amministrato da persone più capaci».