Come nasce la malevolenza

Giulio Caso
Come si arriva ad avere malevolenza verso una persona, un’idea o, pure, verso qualcosa.
La parola stessa nasce da “male” e “volere”.
In generale significa “cattiva disposizione d’animo verso una persona” .
Con l’avvento dell’intelligenza artificiale possiamo dedurre, facilmente, che ci saranno fenomeni di malevolenza verso essa (per adesso, ancora, una cosa).
Detto ciò, torniamo alla crescita della malevolenza in una persona.
I primi semi furono solo le ostilità, i mali causati da sopraffazioni personali, immediate, per la sopravvivenza.
Successivamente, col formarsi di gruppi sociali ci sono state disparità nell’usufruire dei beni comuni e così via.
Questi sono mali diretti, ma ci sono mali dell’anima che non derivano da rapporti biunivoci, addirittura nascono all’insaputa di coloro verso i quali la malevolenza è diretta.
Questi stati o disposizioni d’animo possono formarsi per invidia, per gelosia. Per un confronto unilaterale, condizionato da crisi personali evolutive non superate.
Capita così che l’amico schietto, nel raccontare sue grandi o piccole gioie si attiri la malevolenza di amici infidi.
Certo la malevolenza rode gli animi (e il corpo) di chi la conserva come compagnia esistenziale, ma una volta che traspare, una volta che viene recepita, anche nello sguardo lupicino, meglio starne alla larga.
Aria, aria innocente, amorevole e trasparente. foto liberacittadinanza