La democrazia e l’obbligo

Giulio Caso
Normalmente l’umanità cerca la collaborazione reciproca, anzi l’impegno comune esalta l’amore per gli altri, specie per soddisfare i bisogni dei più deboli. Esalta, quindi, gli stessi risultati conseguibili per sé e per il bene comune.
Invece, ogni tanto qualcuno elabora inconsce inibizioni, fa riemergere conflitti e sconfitte sopite e propone “questo sia obbligatorio”. Soddisfatto della prospettiva di piegare gli altri al suo volere preconcetto.
La risposta adeguata è stata già data, in questi casi,
sia obbligatorio solo per chi propone che sia tale.
Vale per tutto dallo studio della storia dell’arte, del latino, del servizio militare ecc.
Tutte cose necessarie, ma perderebbero la loro essenza stessa, la loro importanza per il benessere sociale e dell’evoluzione del Paese se ridotte a tattiche per piegare l’uomo, per fargli subire processi e studi non graditi.
Invece, chi sceglie di fare una cosa la farà nel modo migliore, chi viene obbligato perde un poco del suo valore.
Servono studiosi e ricercatori attenti, soldati capaci e preparati ai nuovi orizzonti sociali e mondiali.
L’obbligo, ha grande importanza se rivolto solo verso sé stessi. Ricordiamoci: – Volli, e volli sempre, e fortissimamente volli, di Vittorio Alfieri.
L’umanità, la democrazia ringrazia.
Diceva il Principe: “Siamo uomini o caporali”.
Cose di altri tempi, ora anche i caporali sono uomini.