Nuove generazioni, nuovi amori 

Nuove generazioni, nuovi amori 
Giulio Caso
Come definire un tipico amore miderno, diciamo “amore semibiunivoco”
Un esempio reale.
-Aveva sempre desiderato
un amore ricambiato, finalmente c’era arrivato, ma  … .
Quella sensazione dubitativa senza accorgersene, lentamente lo feriva.
Capitavano momenti d’intimità e lui si lasciava andare: “Ti amo!”
La risposta era sempre netta ed immediata: “Anch’io”.
Poi c’erano momenti romantici, quando ci si lascia andare, trascurando tutte le barriere, si ritorna alle origini e le espressioni migliori vengono dette nella prima lingua appresa, in questo caso, il napoletano. Purtroppo in napoletano non si usa il verbo amare in modo diretto verso il compagno/a o fidanzata e si usa, debbo dire con un’espressionalità molto profonda ” te voglio bene”.
Solo a dire questa frase ci si sente liberati, illuminati più che a dir t’amo. Comunque la pulzella rispondeva, immancabilmente: “Pur’ io”.
Lui era raggiante, come detto, ma questa luminosità si attenuava con riflessioni successive.
Mai era partita una frase da lei verso lui. Poteva considerarsi questo rimpallare un’espressione sincera?, magari era timidezza, magari (e qui si arricciava la sua fronte) era condiscendenza. il dubbio lo pungeva come una goccia d’acqua sulla roccia: gutta cavat  lapidem.
Lui non era una roccia, solo una persona ammantata di romanticismo…, sempre di meno, però.
Finché una sera interruppe il silenzio di lei in modo drammatico, gli sfuggì una frase che voleva essere solo provocatoria, ironica. Lui l’amava moltissimo, era preso da lei, ma le disse: “Mi sono un poco raffreddato nei tuoi riguardi”.
Anch’io disse lei andando via senza voltarsi.