Provincia: transizione a due facce
Nel corso della mattinata di venerdì 14 maggio 2010 al primo piano di Palazzo Sant’Agostino –sede della Provincia- è andata in scena la classica commedia a due facce di un Ente provincia che è ancora nel mezzo della sua trasformazione da ente erogatore ad ente capace di inglobare nuove attività anche produttive in termini di denaro da raccogliere. Certamente non è facile scrollarsi dal groppone un modo di fare tipico della provincia che fu dell’era Conte, De Simone, Carpinelli, Andria e Villani; quella era una provincia spendacciona che impegnava denaro pubblico in mille rivoli di clientelismo senza badare minimamente alle risorse produttive che quell’impegno gigantesco (diversi milioni di euro all’anno!!) poteva e doveva creare sul territorio. Ma bando alle chiacchiere, vengo ai fatti del 14 maggio scorso. Da un lato, nel salone Bottiglieri, c’erano circa cento persone che seguivano attentamente una conferenza incentrata sulle necessità delle agenzie di consulenza automobilistica disseminate sul territorio; dall’altro, nella sala giunta, pochissime persone che seguivano (non so fino a che punto attentamente!!) la prolusione e gli interventi di diversi personaggi impegnati a presentare la solita festa paesana con mozzarelle e varie che si tiene annualmente a Camerota dal 24 al 27 di maggio. Nel primo caso bisognava chiedere di cosa si trattasse data l’assenza di depliant e manifesti, nel secondo bastava guardare l’ostentata esposizione di lustrini e merletti (materiale propagandistico di ogni tipo!!) per capire subito di cosa si trattasse, con corsa frenetica all’accaparramento di cadeau e forse anche di qualche assaggio di “prodotti tipici naturali” (così recitava un cartello). Non so tutto questo alla Provincia quanto è costato o quanto costerà in termini economici; so per certo che da questa manifestazione la Provincia non ci guadagnerà assolutamente nulla, così come il territorio. Nel secondo caso, invece, grazie all’azione effettivamente manageriale del consigliere provinciale Salvatore Memoli si stava discutendo sulle modalità e sulle regole che la Provincia dovrà emanare per disciplinare l’organizzazione delle “agenzie di consulenza automobilistica” (oltre duecentocinquanta sul territorio provinciale) e sulla conseguente gestione del complessivo ammontare dei “diritti di trascrizione”. Insomma Salvatore Memoli ha spiegato che la Provincia ha tra le sue competenze anche questo tipo di gestione ed ha parlato di una somma rilevantissima. Soltanto per il 2009 la cifra è attestata a 19.116.200,09 di euro per le oltre trecentomila trascrizioni all’anno che le varie agenzie operano all’interno del mercato automobilistico. Ad un certo punto Memoli, nella sua qualità di “direttore del Pubblico Registro Automobilistico, ha dovuto addirittura alzare il tono della sua voce per farsi capire sia dall’assessore di turno (Lello Ciccone, proprio quel giorno destinato ai trasporti) che dai sindacati presenti. La platea non aspettava che l’irruente azione di Memoli, i consulenti automobilistici è gente che vuole chiarezza, difatti l’applauso per il direttore del PRA è stato scrosciante ed a scena aperta. Insomma da una parte la Provincia in pompa magna che continua (anche se a scartamento ridotto) a dover sostenere sagre, feste e festini di campanile senza alcun ritorno, mentre dall’altra sembra ancora un po’ sorda verso momenti altamente produttivi. Ho lasciato il salone Bottiglieri proprio mentre nel corridoio iniziava la sagra delle mozzarelle, quella della presentazione avvenuta nella sala giunta. Sarà ancora l’effetto della transizione non del tutto compiuta?, ho pensato. Credo proprio di si e i prossimi mesi dovrebbero darcene conferma.