Ad oltre quarant’anni del devastante terremoto che colpì l’Irpinia nel 1980, la vecchia chiesa di Costa in Mercato San Severino continua ad essere simbolo di abbandono e degrado. L’edificio religioso dedicato alla SS. Annunziata, un tempo fulcro della comunità, rimase danneggiato dal sisma che ne provocò il crollo del tetto e da allora alcun provvedimento di messa in sicurezza o restauro è mai stato portato avanti.
Negli anni successivi al terremoto, la Parrocchia di Costa costruì una nuova chiesa per accogliere i fedeli, mentre la vecchia struttura, lasciata a se stessa, divenne col passare del tempo del tutto inservibile per le funzioni religiose e venne chiusa al pubblico. Attualmente, guardando verso l’antica facciata, dietro le impalcature, ormai utili più ad impedire l’accesso che a sorreggere la costruzione, è possibile notare come dentro la chiesa, ridotta a scatolone vuoto, sia cresciuta una fitta ed incontrollata vegetazione, che costituisce pericolo per la collettività a causa dei serpenti, dei topi e degli animali ivi nascosti.
A ciò si aggiunga anche l’inciviltà di qualche locale che utilizza quello che era un luogo sacro come propria personale pattumiera e scarica dentro la chiesa rifiuti di ogni genere che contribuiscono a peggiorare la situazione igienico-sanitaria.
Affianco alla chiesa si noterà certo che anche il campanile, ormai diroccato, rappresenta una minaccia per la pubblica e la privata incolumità e sono all’ordine del giorno cadute di pietre e calcinacci più o meno grandi.
Nonostante il rischio evidente, le autorità religiose, che sono proprietarie del bene e ne hanno obbligo di vigilanza e controllo, nonché quelle civili, che dovrebbero tutelare la pubblica incolumità e sicurezza, per anni hanno ignorato la problematica. Solo lo scorso anno, a seguito di un intervento dei Vigili del Fuoco che hanno portato via alcuni calcinacci staccatisi dai fregi del cornicione del campanile, una strada pubblica adiacente alla chiesa è stata chiusa per motivi di sicurezza, fino a quando la transenna dopo pochi giorni è stata rimossa ad opera di ignoti.
Se questa è la situazione per quanto riguarda la collettività, in una posizione ben peggiore si trovano le famiglie che abitano nelle vicinanze della chiesa e della torre campanaria alle quali dallo scorso anno è stato interdetto l’ingresso nella propria abitazione ed è stata limitata il godimento del proprio immobile.
Nella giornata di ieri, 01.08.2024, per l’ennesima volta i Vigili del Fuoco si sono recati sul posto per effettuare un nuovo sopralluogo al fine di documentare lo stato dei luoghi e per l’ennesima volta non hanno potuto che constatare il degrado e l’assenza di qualsiasi iniziativa volta alla soluzione del problema.
Le domande sono lecite: Quando la situazione potrà tornare alla normalità? Quando si prenderanno seriamente provvedimenti per la sicurezza pubblica? Quando queste famiglie potranno tornare ad abitare le loro case?
La proprietaria di un immobile che da ben 4 anni ha dovuto lasciare la propria abitazione ha avviato un’azione civile contro la Parrocchia e la Curia Arcivescovile per chiedere un intervento urgente.
La Curia osserva che i beni parrocchiali appartengono alle parrocchie in via esclusiva e pertanto deve essere il Parroco Don Gerardo Lepre a farsi carico della ristrutturazione. La Parrocchia non ha fondi, ma ha attivato le procedure per l’ammissione ai fondi del PNRR per beneficiare di contributi dedicati agli istituti di culto. Sembra che la procedura sia stata ammessa a contributo. Ciò consentirà al Parroco di intervenire per la ristrutturazione, anche senza l’intervento della Curia.
Bisogna solo agurarsi che il Parroco Don Gerardo Lepre, possa, dopo anni di ricerca di aiuti, spesso inascoltati, procedere nel suo impegno per portare a termine il progetto di risanamento della Chiesa, prima di un malaugurato suo trasferimento ad altro incarico, proprio in vista di quel contributo che consentirebbe la soluzione di un problema irrisolto da oltre 40 anni.
Ma certamente la Curia Arcivescovile avrà la sensibilità e la considerazione per l’impegno profuso dal Parroco in tale meritoria opera coadiuvandolo in ogni sua necessità e collaborando per le proprie competenze alla realizzazione di un progetto nell’interesse dei cittadini e dei fedeli della Parrocchia della SS Annunziata.