Nei Paesi di democrazia liberale questa sarebbe una notizia di apertura dei Tg della sera e l’apertura dei maggiori quotidiani a nove colonne. Qui dove da sempre la democrazia reale (come nei Paesi del patto di Varsavia il socialismo reale stava al socialismo), quindi illiberale, perché priva di quel connotato fondamentale dello stato di diritto. Questo fatto invece non diventa notiziabile, figurarsi se possa diventare argomento di dibattito nelle trasmissioni di approfondimento delle emittenti di questo più che sessantennale Regime.
Che un Parlamentare della Repubblica Roberto Giachetti deputato di Italia Viva, i già parlamentari della Repubblica dirigenti di Nessuno Tocchi Caino Rita Bernardini, Sergio D’Elia e Elisabetta Zamparutti, quest’ultima rappresentante italiana del Comitato per la prevenzione della tortura (Cpt) presso il Consiglio d’Europa, che  ritengano di denunciare il Ministro Nordio per le gravi responsabilità sul sovraffollamento oltre il 130% nelle torride celle delle calde carceri italiane e i conseguenti inarrestabili continui disperati suicidi (65 detenuti e 7 della polizia penitenziaria), di per sé sono una straripante notizia, ma tranne rare eccezioni, gran parte della stampa italiana ha deciso d’ ignorala, così da privare l’opinione pubblica come sempre di una informazione più che fondamentale.
 *”Non impedire un evento, che si ha l’obbligo giuridico di impedire, equivale a cagionarlo».* A questa previsione del codice penale (Art. 40) hanno fatto riferimento i denuncianti. L’esposto-denuncia, con il patrocinio dell’avvocato Maria Brucale, depositato lo scorso 8 agosto, presso la stazione dei carabinieri di Piazza San Lorenzo in Lucina a Roma, rivolto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma.
Per tutelare gli ultimi nelle carceri che siano essi detenuti o detenenti, i denuncianti hanno spiegato: *«a fronte della gravità della situazione nelle carceri, descritta con dovizia di particolari nelle 11 pagine di denuncia, e a fronte dei probabili ulteriori pericoli che incombono sulla comunità penitenziaria, verifichi la sussistenza di eventuali responsabilità penali a carico del Ministro della Giustizia on. Carlo Nordio e dei Sottosegretari on. Andrea Delmastro Delle Vedove e sen. Andrea Ostellari i quali, avendo specifici obblighi di custodia dei ristretti, non vi adempiono cagionando loro un danno evidente alla salute, fisica o psichica, e alla loro stessa vita».*
La riflessione della filosofa Hannah Arendt diventa più che mai strumento di consapevolezza della lotta politica e sociale, di chi non vuole mollare neanche di un millimetro, diventa per questo particolarmente illuminante questo frammento di una sua lettera: **Il mio parere è che il male non sia mai radicale, che sia solo estremo, e che non possieda né profondità né dimensione demoniaca. Esso può invadere tutto e devastare il mondo intero… È qui la sua banalità”.*
Questi sono buoni a nulla, per questo capaci di tutto, ma proprio di tutto. Una banalità del male e la sua metamorfosi, diventano da tempo oramai strage del diritto e dei diritti, quindi strage di popolo e di popoli fuori e dentro le carceri.