Ecologia della mente contro sovrastrutture per scuola di palo alto

Ecologia della mente contro sovrastrutture per scuola di palo alto

Dirigente Scolastico Michele Cirino

Un bisogno di ecologia della mente per ritornare ad un cervello sgombro delle nostre inquietudini per un resettaggio del sovraccarico dei virus destrutturanti della nostra mente.
Mente che ha bisogno non solo di acquisire ma anche di dimenticare.

Per costruire a scuola un’ecologia della mente, per imparare ma anche dimenticare ciò che nella nostra mente è dannoso e non serve. Il nostro cervello è come l’Hi PHONE se si carica troppo di memoria non funzione ed ha bisogno, pertanto, di essere pulito e deframmentato.

Perché non è importante solo immagazzinare nozioni e informazioni ma altresì ancora di più è fondamentale la loro contestualizzazione e la loro catalogazione cerebrale. Per questo sarà importante dimenticare e cancellare dal nostro cervello tutto ciò che è superfluo è destabilizzante.

Per questo la scuola non potrà più basarsi sullo studio indefesso e sui compiti logoranti a casa meramente esecutivi e ripetitivi. Sarà importante implementare entusiasmo e passione che aiuteranno il nostro cervello ad eliminare tutti i suoi files superflui pieni di spam.
Se non avviene questa pulizia il nostro cervello come un pc ingorgato salterà o rallenterà le proprie operazioni.

E questo non lo diciamo noi umili educatori e operatori scolastici ma esponenti autorevoli del pensiero filosofico e pedagogico recente in primis Gregory Bateson
https://lamenteemeravigliosa.it/doppio-legame-teoria…/ con tutta la scuola di palo alto https://it.m.wikipedia.org/wiki/Scuola_di_Palo_Alto
Quante volte ci è capitato di dover fare pulizia nel nostro computer o nello smartphone? Eliminare foto, file vecchi ed ormai inutili, può servire a far spazio a un nuovo programma, a nuove informazioni o app, e generalmente aiuta anche a far funzionare tutto più velocemente.

Il nostro cervello, spiega uno studio pubblicato su Neuron, segue un procedimento del tutto simile: dimenticare ricordi inutili serve infatti a fare spazio per nuove memorie più importanti, che ci possono aiutare a prendere decisioni in modo più consapevole.
La nostra capacità di affrontare esperienze nuove ha a che fare con una tendenza controllata a dimenticare. Il rischio, se non ci fosse questa capacità, sarebbe quello di un sovraffollamento, o di sovradattamento, un termine che in intelligenza artificiale indica un modello matematico così ben strutturato per affrontare i problemi per cui è programmato che diviene inabile a predire ciò che è imprevisto. Un ricordo troppo minuzioso e dettagliato di un evento anche traumatico potrebbe impedire di trarre conclusioni generali e utili per evitare in futuro eventi simili.
Dimenticare dettagli aiuterebbe infatti a ritenere l’essenziale. È un processo mentale che fa dannare gli studenti, ma risulta necessario per il buon funzionamento della mente.

Dimenticare buona parte di ciò che si è studiato o che semplicemente abbiamo visto o sentito serve per evitare che il cervello si ingorghi e non riesca più a funzionare come si deve, a prendere decisioni basate su pochi dati essenziali.
Può sembrare assurdo che il cervello cancelli anche informazioni che magari sono state apprese attraverso un duro lavoro di studio, ma tutto questo serve a mettere gli esseri umani in condizione di prendere decisioni in maniera intelligente. Infatti, fare spazio per le informazioni nuove e dare loro una sorta di priorità di accesso è uno degli strumenti dell’adattamento all’ambiente. Se potessimo, come si desidererebbe, scegliere cosa ricordare e cosa no, la nostra capacità di mutare e di essere pronti a quanto di nuovo ci accade sarebbe indebolita. E anche il ricordare gli eventi in maniera essenziale piuttosto che con tutti i dettagli ha una sua specifica funzione, perché serve a mettere il cervello in grado di prendere decisioni e predire le esperienze in arrivo, senza dover scartabellare in mezzo a tanti dettagli inutili. Studiare e ripetere resta lo strumento migliore per ricordare, ma deve trattarsi di uno stimolo ripetuto, e poi bisogna sapere che quando quelle informazioni si smetterà di utilizzarle, comunque si dilegueranno. Solo le informazioni di carattere generale alle quali si tende ad avere accesso quotidianamente sembrano essere immuni dalla scure della dimenticanza attiva.
La scuola ha immaginato, pianificato e creato le condizioni per un percorso di autostima e di supporto finalizzato al successo formativo di tutti gli alunni.