Un oggetto del desiderio: l’ex Tribunale

Un oggetto del desiderio: l’ex Tribunale

Amm. Gaetano Perillo

La recente notizia circa l’intenzione della Regione Campania di acquistare l’edificio già sede del Tribunale di Salerno – reso disponibile dopo il trasferimento nella nuova Cittadella Giudiziaria – per farne un polo di eccellenza universitaria, ha dato luogo a diverse prese di posizione da parte di vari osservatori. Qualcuno lo ha assimilato ad un “pomo della discordia” a causa delle diverse posizioni assunte circa il riuso ottimale dell’edificio. Altri hanno sottolineato che si tratterebbe di una “spesa inutile”, dal momento che disposizioni di legge già in vigore ne consentirebbero l’acquisizione senza alcun esborso di denaro pubblico, con l’unico vincolo di una destinazione d’uso a fini esclusivamente culturali (mostre, esposizioni, convegni, ecc.), da concordare con gli Organi ministeriali competenti. Ritornano allora alla ribalta le varie opzioni ipotizzate per ridare vita ad un edificio collocato in una posizione ottimale al centro della città. Esclusa quella di farne uno “spezzatino” con il contestuale insediamento di attività di vario genere e fra loro incoerenti, potrebbe essere valida quella di una forma di ritorno alle origini, trasferendovi Uffici giudiziari attualmente sparpagliati in sedi diverse, quali il Giudice di Pace, il TAR, il Tribunale dei minorenni, la Notifica degli Atti giudiziari, ecc. con Segreterie e servizi vari connessi.

Risulterebbe conforme ad una simile collocazione anche la sede già operante dell’Ordine degli Avvocati, nonché una analoga, costituenda sede da assegnare alla Categoria dei Magistrati. Esiste tuttavia anche un’altra soluzione, che ritengo di più alto profilo, quella cioè di dare piena visibilità alla presenza in città del polo culturale per eccellenza, rappresentato dall’Università degli Studi di Salerno, ben nota in campo nazionale ed internazionale. Sarebbe congeniale quindi a tale visione progettuale insediare al piano nobile dell’ex Palazzo di Giustizia il Rettorato quale massimo Organo rappresentativo dell’Ateneo e parallelamente utilizzare o riqualificare i restanti locali per adibirli ad ospitare corsi di specializzazione superiore post lauream, dottorati di ricerca, convegni di studio, conferenze e dibattiti, ecc. Sotto ogni aspetto una soluzione vantaggiosa, articolata per dare lustro all’Università e alla stessa città di Salerno.