Maiori: Memoria in Movimento su adesione a Comitato promotore per Referendum popolare
Lo scorso 27/8/24 l’associazione Memoria in Movimento rese noto la propria decisione di aderire al Comitato promotore per il referendum popolare di Maiori che si batte, ai sensi dello statuto e relativo regolamento attuativo del comune, di indire un referendum per abrogare una serie di delibere che consentono due opere “illogiche, dannose all’ambiente e all’economia dell’intera costiera amalfitana, rispondenti a vecchie logiche che produrranno solo sprechi di risorse economiche pubbliche che potrebbero essere utilizzate per scopi e fini pubblici più efficienti”. E ancora, nel nostro richiamato comunicato stampa, dichiarammo “La nostra adesione al Comitato promotore per il referendum popolare è anche un segno di solidarietà e supporto alla battaglia e alle proposte portate avanti da vari gruppi che difendono la Costiera Amalfitana, tra cui il “Comitato Tuteliamo la Costiera Amalfitana“…. questi gruppi non si limitano a una semplice opposizione locale a specifici progetti, ma coniugano dati tecnici e proposte concrete per proteggere l’economia e l’ambiente … meritoriamente sanno coniugare la contrarietà a opere che deturpano economia e territorio con progetti tecnici alternativi sottolineando al contempo, con uno sguardo d’insieme all’intera costiera amalfitana, l’esigenza di mettere in campo forme di democrazia “dal basso” della cittadinanza.”
Or bene dopo aver seguito in streaming il consiglio comunale di Maiori dello scorso 26 settembre la decisione di aderire al Comitato promotore per il referendum si è rafforzata e ci spinge ad alcune considerazioni.
- Gli interventi del sindaco hanno dimostrato un “fastidio” e una “intolleranza” alle richieste che provengono dal “basso”, dai propri cittadini che dovrebbe rappresentare anche loro rivendicando a se stesso e alla giunta l’assoluta prerogativa di tale rappresentanza;
- In particolare ci hanno colpito negativamente alcune sue considerazioni di tipo personale rivolte ai cittadini che hanno avuto l’ardire di formalizzare la messa in moto della procedura per richiedere il referendum. Una sorte di sindrome di “lesa maestà;
- Testardamente inoltre il sindaco ha “mantenuta la posizione” malgrado garbati ma accorati appelli di alcuni consiglieri di opposizione che facevano notare che le considerazioni di merito sulla richiesta di referendum NON SONO di competenza del Consiglio Comunale ma della specifica commissione ben regolamentata con estrema chiarezza dallo statuto e dal relativo regolamento attuativo. Commissione che QUEL CONSIGLIO COMUNALE avrebbe dovuto, per rispetto delle normative comunali, costituire;
- Colpisce l’assoluto silenzio della maggioranza consiliare. Nessun intervento neanche di sostegno alle tesi del sindaco. Erano li solo fisicamente evidentemente. Eppure hanno votato. Solo per disciplina? Reputano che l’istituto della massima espressione popolare (il referendum) sia un argomento che non merita nemmeno una ventina di secondi della loro voce e del loro fiato? O siamo autorizzati a pensare che non avevano argomenti per difendere le posizioni insostenibili espresse dal loro sindaco? Il tempo ce lo dirà.
Certamente la popolazione di Maiori e il Comitato promotore per il referendum popolare risponderà anche con atti formali e di “mobilitazione”.
Qualunque cosa e metodo decideranno avranno il nostro incondizionato sostegno.
Siamo certi anche che i deputati e le altre forze sociali e politiche che in modi diversificati si sono rivolti o hanno coinvolto la Prefettura e il Ministero degli Interni continueranno nella loro attività.
La democrazia e il rispetto delle norme, anche quelle comunali, devono essere la stella polare a cui fare riferimento spece per chi amministra e fa politica. Questa battaglia può essere vinta e sarà vinta.
Per l’associazione
Memoria in Movimento
Angelo Orientale.