VERBI SWAHILI: KUSHANGAA meravigliarsi
Padre Oliviero Ferro
La prima volta che ho visto il lago Tanganika dalle colline di Vibokoboko (una delle zone della parrocchia di Baraka in CongoRDC), devo dire che “nilishangaa kweli (mi sono molto meravigliato)”. Era verso sera e dopo alcune ore di salita, eravamo arrivati al villaggio, abitato dai pastori Banyamulenge. Eravamo stanchi per la salita e ci siamo seduti sugli sgabelli per riposarci. Ci avevano offerto del latte di mucca e qualche banana. Fra poco ci saremmo incontrati con la comunità per parlare insieme e per celebrare la messa. Intanto il sole rosso, cominciava lentamente a tramontare. Piano piano entrava nell’acqua del lago. Uno spettacolo speciale da far tenere il fiato e da dire “che bello”. Rimanemmo in silenzio. Poi entriamo nella capanna circolare, e sentiamo un odore speciale. Avevano utilizzato il “cemento” naturale, fornito dalle mucche per i muri. Ma bastava non farci caso. L’importante era stare insieme con loro. Cantiamo insieme, ascoltiamo la Parola del Signore e cerchiamo riflettere per capire cosa ci vuole dire. Il tempo sembra non passare. Alla fine qualcuno mi dice “padiri, toka nje na angalia nyota na mwezi (padre, vieni fuori, guarda le stelle e la luna)”. Guardo e vedo la luna che ormai si era installata sopra il lago e con i suoi raggi, illuminava l’acqua. In alto le stelle e la croce del sud le facevano cornice. Sicuramente i pesci erano usciti a godersi lo spettacolo, come mi era capitato nel viaggio di ritorno di alcuni mesi prima. Eravamo ripartiti da Yungu (l’ultimo villaggio del lago, che faceva parte della nostra parrocchia). A metà, anche la luna era uscita e con lei gli ndagala (i pesciolini) si erano messi a danzare. Una cosa da “kushangaa kweli” (meravigliarsi molto). Eravamo felici e ci sentivamo parte del grande spettacolo della natura che il Creatore aveva preparato per noi.