VERBI SWAHILI: KUSHIRIKI partecipare
Padre Oliviero Ferro
Nella vita della parrocchia in Congo, è importante “kushiriki” (partecipare). Per questo la piccola comunità di base si chiama “shirika” (luogo dell’incontro, della partecipazione). Di solito è una parte del quartiere o un gruppo di case. Naturalmente non tutti sono cristiani. Ci sono anche quelli di altre religioni. Ma i cristiani, di solito, il lunedì sera, si ritrovano per pregare, ascoltare la Parola di Dio, condividere le loro riflessioni e scambiarsi le notizie e decidere quali azioni concrete di carità fare. A turno, visitiamo le varie shirike e così conosciamo come effettivamente vivono il Vangelo. C’è sempre da meravigliarsi al vedere quei papà, mamme, anziani e anche giovani con qualche bambino che si ritrovano dopo il lavoro o la scuola e cercano di costruire la piccola comunità la piccola chiesa. Era bello, ad esempio, nel mese di maggio, il pellegrinaggio della statua della Madonna da una shirika all’altra, accolta come una di casa. Insieme a lei e con lei si stava insieme e poi si condivideva anche il cibo. Certo lei non lo mangiava, ma sicuramente gioiva nel vedere questi fratelli e sorelle che condividevano un po’ della loro vita. Poi, nell’incontro della shirika, si decideva cosa fare, chi aiutare, chi visitare. Insomma le opere di misericordia diventavano realtà. Poi nei momenti importanti (festa patronale o altro) ogni shirika dava il suo contributo per rendere più belli questi momenti. Una volta c’è stato il festival delle corali che venivano dai vari paesi della parrocchia. Abbiamo chiesto alle shirike di accoglierli e dare loro da mangiare e da dormire. Lo hanno fatto con gioia. Piccoli gesti, ma che costruivano pian piano qualcosa di grande e portava gioia a chi accoglieva e a chi era accolto.