Salerno: Teatro La Ribalta, in scena “Il sogno di Moneva”
Il 23 novembre alle ore 21:00 andrà in scena al Teatro La Ribalta di Salerno la compagnia teatrale Imprevisti e Probabilità con “Il sogno di Moneva“, un’opera intensa e commovente firmata da Valentina Fantasia con la regia di Raffaele Furno, che ha già ottenuto prestigiosi riconoscimenti: il Premio Ipazia alla nuova drammaturgia 2022, il Premio In Punta di Penna 2023 e la Menzione speciale al Premio Lago Gerundo (sezione teatro 2022).
Una denuncia al caporalato, la disumanizzazione di chi comanda e di chi viene comandato
La storia racconta la dura vita delle lavoratrici stagionali, spesso invisibili e dimenticate, nelle campagne del sud Italia. Protagoniste sono quattro donne bulgare impiegate nei campi del casertano per raccogliere ortaggi sotto un sole implacabile, sfruttate e sottopagate. Tra loro, Moneva perde tragicamente la vita per un colpo di calore durante il lavoro, e la sua morte viene nascosta dai caporali, incapaci di denunciare la scomparsa di un “fantasma”.
La struttura del testo: un escamotage alterna due piani temporali e due situazioni
Attraverso l’alternanza di due piani narrativi – le vite delle lavoratrici e le intercettazioni dei caporali da parte di un impiegato del tribunale – “Il sogno di Moneva” racconta un’epopea di resistenza, dolore e ricerca di dignità. In questo dramma, la quotidianità di donne che cercano un futuro per i figli si scontra con il cinismo di chi le sfrutta. Si intrecciano storie di disperazione e speranza: quella di Veleva, che sogna di sposare un italiano per riavere la custodia dei figli; di Ivana e Pasquale, che aspirano a un’esistenza migliore; e della madre di Moneva, che chiama ogni giorno dalla Bulgaria per avere notizie della figlia ignara della sua tragica sorte.
La regia sposa l’essenzialità e il rigore, svuotando la scena da ogni elemento superfluo per rappresentare la mancanza di empatia che permea l’opera. La scenografia ridotta all’osso e i gesti delle attrici sono secchi e misurati, rispecchiando la rigidità di vite segnate dalla privazione e dal sacrificio. La solidarietà tra le protagoniste non si esprime in abbracci o parole ma in piccoli atti di condivisione, silenzi, gesti trattenuti.
Al centro dell’allestimento vi sono anche i momenti onirici, sogni e incubi che danno voce ai pensieri più intimi delle lavoratrici, uniche occasioni di evasione dalla loro quotidianità. Sullo sfondo, video in bianco e nero evocano la crudeltà del sistema di sfruttamento a cui le donne sono sottoposte, riproducendo le intercettazioni che il trascrittore del tribunale, seduto in disparte, ascolta con disgusto e incredulità.
“Il sogno di Moneva” è uno specchio doloroso delle condizioni di vita di tanti lavoratori invisibili. Ambientata in Campania, ma con eco universale, l’opera solleva domande sulla dignità, il profitto e la disumanizzazione, rendendo omaggio al coraggio di chi lotta per i propri cari. Un’occasione per riflettere, commuoversi e non dimenticare il lato oscuro di un sistema che spesso relega i più deboli ai margini della società.