Attenzione all’EpideMiopia: cosa fare
Vincenzo Pagliara
In questi ultimi anni, principalmente dal COVID in poi, si riscontra un drammatico aumento dei problemi visivi, in particolare della miopia, per cui è nato il neologismo Epidemiopia. Più di due miliardi sono i miopi nel mondo, con un grande aumento tra i bambini e i ragazzi, anche in età prescolare, spesso per l’eccessivo tempo trascorso utilizzando smartphone, tablet, PC, ecc. Ce lo conferma la ricerca scientifica e si è approfondito il problema nel recente congresso della Società Italiana di Oftalmologia Pediatrica (SIOP).
Si è evidenziato che i bambini dell’India rurale sono meno miopi dei bambini dell’India urbana, i bambini che frequentano scuole israeliane non religiose son meno miopi dei bambini che vanno nelle scuole ortodosse, dove impegnano di più la vista, e così via. Ma mentre studiare è necessario e formativo, trascorrere troppo tempo davanti ai videogiochi è inutile, oltre che dannoso per la vista e non solo. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) si prevede che entro il 2050 oltre la metà della popolazione mondiale sarà miope.
Purtroppo negli anni della pandemia non si è dato sufficiente importanza alla prevenzione di tutte le patologie, come tumori, infarti, ictus, ecc, terrorizzando la popolazione con notizie ed immagini amplificate e ripetute dai mass media (basti pensare alla fila di camion con le bare che abbiamo rivisto in TV fin troppe volte), con il risultato che sono aumentate in modo enorme tutte le patologie, anche neuropsichiatriche, coma ansia, depressione, attacchi di panico, isolamento, ecc. non soltanto negli anziani, ma anche nei più giovani. Si è diffusa anche una patologia quasi sconosciuta fino alla pandemia, la sindrome dell’Hikikomori, un isolamento sociale volontario più frequente tra gli adolescenti e i giovani adulti, che tendono a rifiutare qualsiasi forma di relazione e di contatto diretto con il mondo esterno, vivendo come degli autoreclusi, trascorrendo gran parte del loro tempo davanti ad un computer o ad un cellulare e comunicando attraverso sistemi informatici, con conseguente deterioramento della vista, oltre che della psiche.
Ricordiamo che la miopia è il più noto tra i difetti della vista o vizi di refrazione, infatti spesso si tende a generalizzare definendo miopia qualsiasi problema visivo.
Per comprendere bene in cosa consistono i vizi di refrazione, è bene ricordare che l’occhio funziona come una macchina fotografica. La cornea e il cristallino costituiscono l’obiettivo, l’iride e la pupilla il diaframma di apertura che regola la quantità di luce che va ad impressionare la pellicola fotografica, rappresentata dalla retina. Nella miopia l’occhio è più lungo del normale, per cui le immagini non si formano sulla retina ma davanti, e quindi appaiono sfocate.
La miopia è, quindi, un problema sociale e di sanità pubblica, visto l’incremento costante della sua incidenza anche in età prescolare. Fortunatamente ora esistono delle lenti appositamente studiate per la gestione della progressione miopica, che permettono di rallentare l’allungamento del bulbo oculare e che riducono l’incidenza dell’aumento della miopia.
L’urgenza maggiore è quella di riconoscere presto la miopia con la diagnosi precoce, perché si può subito intervenire, con misure farmacologiche o con correzione ottica; l’importante però è riconoscerla presto, per scoprire subito i bambini pre-miopi.
Di solito un bambino nasce con il difetto opposto, l’ipermetropia, cioè l’occhio è più piccolo, più corto del normale. Ora stiamo notando che ci sono bambini piccoli che sono meno ipermetropi e quindi meno protetti dalla miopia, e noi oculisti pediatrici ce ne accorgiamo con strumenti per gli esami della refrazione, che permettono di osservare se il bambino ha l’occhio un po’ più lungo; uno di questi è la schiascopia, ma oggi ci sono molte apparecchiature che aiutano nella diagnosi precoce.
Va evidenziato che la miopia, specialmente se elevata, oltre le 6-8 diottrie, aumenta il rischio di patologie dell’occhio, come la maculopatia, il glaucoma in età più giovane rispetto alla media e il distacco di retina, in quanto l’occhio più lungo del normale è un fattore predisponente.
In pratica, oggi abbiamo più bambini miopi, quindi diventa fondamentale la prevenzione per rallentarne l’evoluzione. Purtroppo bisogna sottolineare che la visione romantica che c’era vent’anni fa ormai è superata, non è più vero che chi porta gli occhiali per la miopia è più intelligente, studia di più ed è più colto perché legge molto, invece oggi sempre più spesso si diventa miopi per l’uso eccessivo del cellulare e dei videogiochi. Inoltre esiste una miopia prenatale, che può dare maggiori complicazioni, per cui bisogna individuarla presto.
Attualmente la si può curare meglio, con due strategie: l’utilizzo di un farmaco antichissimo a basso dosaggio e le nuove lenti per rallentarne la progressione.
Si è visto come l’atropina riesce a contenere l’evoluzione della miopia, agendo su alcune cellule retiniche ed impedendo che l’occhio cresca in modo abnorme. Si può utilizzare dai sei anni in più, anche quattro, se c’è predisposizione genetica, come genitori con 7-8 diottrie, e segnali tipici.
Da parte dell’industria ottica sono arrivate delle soluzioni interessanti ed efficaci. Si tratta di lenti a defocus, che sostanzialmente ingannano l’occhio, cioè mandano alla retina immagini sfocate ulteriormente, le immagini periferiche, quindi senza disturbare la visione, ingannando l’occhio e facendogli credere di esser già cresciuto abbastanza.
Con queste strategie, da una parte il farmaco e più spesso le lenti, riusciamo a contenere l’aumento nel 60-70% dei casi.
E’ bene conoscere le cause dell’incremento della miopia, dovuta all’eccessivo utilizzo della visione da vicino, con un libro, un dispositivo, un tablet, che affaticano i muscoli dell’accomodazione, spingendo l’occhio a un iper accomodazione. Per cui sarebbe opportuno fare delle pause, per sviluppare meglio la visione da lontano, e stare di più all’aria aperta, perchè la luce solare aiuta l’occhio a non accrescersi troppo, quindi fa bene alla vista.
I genitori devono educare i ragazzi a limitare il tempo di utilizzo di smartphone e videogiochi, aumentando il tempo all’aria aperta: è questa la soluzione vincente. Esistono ricerche che confermano che la outdoor activity, cioè l’attivita all’aria aperta, quindi il sole, ma anche spaziare con lo sguardo, sia utile.
E’ importante ricordare che leggere un libro non è la stessa cosa che stare su un cellulare. Se voi date ad un bambino un cellulare in mano, con difficoltà riuscirete a distoglierlo dall’interesse che ha verso questo device, mentre se gli date un libro e lo richiamate, il bambino con molta facilità riesce a distrarsi. Suggerisco di non far neanche vedere il cellulare al bambino prima dei cinque anni di età, ma purtroppo spesso ci ritroviamo al ristorante con un bambino piccolo nel seggiolone con il cellulare e i genitori che conversano amabilmente
Anche la scuola può dare il suo contributo; gli insegnanti possono notare se uno studente tende a guardare con difficoltà alla lavagna, si avvicina, strizza gli occhi, ha mal di testa. Bisogna parlarne con le famiglie, ponendo attenzione specialmente se uno o entrambi i genitori sono miopi.
Screening di prevenzione sono utili nelle scuole e ovunque sia possibile, in pratica non ci dev’essere un bambino che abbia superato i 3-4 anni che non sia stato visitato da un oculista. Le famiglie, così come portano il bambino dal pediatra per valutare la crescita o altro, devono essere informati che la prima visita oculistica andrebbe fatta alla nascita, per valutare la presenza del riflesso rosso e diagnosticare precocemente patologie congenite rare ma gravi, come la cataratta, il glaucoma ed il retinoblastoma, un tumore degli occhi. Poi va effettuato un altro controllo a tre anni e quindi tutti i bambini a cinque/sei anni devono essere visitati dall’oculista, preferibilmente pediatrico.
Va precisato che queste nuove lenti per rallentare la miopia servono solo nell’età evolutiva, ma non negli adulti, che comunque possono usufruire di lenti extrasottili con trattamento antiriflesso per la luce blu dei PC e di lenti progressive personalizzate, per non affaticare la vista.
Purtroppo da decenni esiste il problema delle liste d’attesa nella sanità pubblica, che non dipende dagli oculisti e dai medici in genere, ma dalla grande quantità di pazienti che hanno bisogno di cure. Sarebbe consigliabile usufruire anche di screening gratuiti non necessariamente negli ambulatori e negli ospedali, lasciando spazio alle malattie più gravi, per aiutarci a gestire meglio i problemi.
L’Associazione AMA et AmA, di cui sono presidente, da molti anni effettua giornate gratuite di prevenzione, con migliaia di visita all’attivo, per la diagnosi precoce di miopia, ipermetropia, astigmatismo ed ambliopia, il noto occhio pigro. Ho iniziato quarant’anni fa con l’Unione Ciechi Nazionale (IAPB) e lo farò fino a quando Dio mi darà la forza. Inoltre da anni effettuo screening gratuiti nelle scuole con i Lions e con tante associazioni impegnate nel sociale, anche nelle chiese, per essere vicini alle famiglie e perché è un dovere deontologico salvaguardare i bambini, che sono il nostro futuro.
Per prenotare un controllo gratuito ai bambini e ragazzi fino a 18 anni, telefonare a: 089220310 – 3398081041.