Altavilla Silentina: sicurezza civica, malcontento comunale per aumento furti

Altavilla Silentina: sicurezza civica, malcontento comunale per aumento furti

C’è un forte malcontento verso l’amministrazione locale di Altavilla Silentina e una preoccupazione crescente per la mancanza di sicurezza.

Quando un sindaco e l’amministrazione comunale non riescono a rispondere adeguatamente alle esigenze di sicurezza dei cittadini, la sensazione di abbandono può crescere. A questo si aggiunge la chiusura della caserma dei carabinieri di borgo Carillia e la diminuzione del numero dei militari presenti sul territorio passati da 8 a 6 unita.

Le questioni di sicurezza, come i furti nelle abitazioni, sono certamente una delle principali preoccupazioni per molti cittadini. La denuncia della situazione può essere un modo per cercare di attirare l’attenzione sulla necessità di soluzioni più concrete, come il miglioramento dei sistemi di sorveglianza, il rafforzamento della presenza delle forze dell’ordine o l’adozione di misure preventive efficaci.

Inoltre, l’abbandono di impianti di sorveglianza esistenti potrebbe sembrare un ulteriore spreco di risorse pubbliche, soprattutto se ci si trova in una situazione in cui i cittadini sono esposti a rischi crescenti. L’idea che i soldi possano essere spesi meglio per sostenere direttamente i cittadini, invece che in consulenze che nulla producono in concreto, è un punto importante che riflette la frustrazione nei confronti di una gestione che sembra non rispondere alle reali necessità.

Quando un amministratore pubblico, come il sindaco Francesco Cembalo, risponde a una situazione di emergenza o di disagio con accuse anziché con fatti concreti, la frustrazione dei cittadini aumenta ulteriormente. In questo caso, la sicurezza è un tema delicato: i furti in casa creano paura e disagio, e l’atteggiamento di scaricare la responsabilità sulla mancata denuncia da parte dei cittadini, come asserito dal Sindaco, non risolve il problema, anzi lo peggiora.

Le soluzioni idonee non possono limitarsi a chiedere ai cittadini di fare di più; un buon sindaco dovrebbe concentrarsi su azioni concrete che migliorino la sicurezza.

Se i carabinieri sono stati ridimensionati, l’amministrazione dovrebbe cercare di trovare altre soluzioni, come potenziare la presenza delle forze di polizia locali.

Ripristinare l’impianto di sorveglianza abbandonato, rimettendolo in funzione con il supporto tecnologico adeguato per garantire maggiore protezione nelle aree più a rischio, sarebbe già testimonianza di una operatività finora non manifestata.

Invece di criticare i cittadini, che a suo dire, non denunciano dovrebbe lavorare per rendere questo processo più semplice e sicuro, magari informando dell’esistenza di sportelli o servizi di supporto per chi ha paura di denunciare.

In sintesi, un sindaco ha la responsabilità di cercare soluzioni pratiche, non di fare semplici accuse. Quando le persone si sentono abbandonate e la sicurezza è in pericolo, le parole non bastano: servono azioni concrete che rassicurino e sostengano la comunità.

Capogruppo Consiliare

Enzo Giardullo