“Andiamo Oltre” a Salerno: il coraggio del futuro

L’iniziativa politica che si è tenuta all’Hotel Mediterranea, sabato 29 maggio, ha registrato una grande partecipazione, centrando il suo obiettivo di partenza e dando vita a un confronto costruttivo tra le diverse sensibilità, all’interno del PD Salernitano. Lavorare su idee e proposte concrete, per il Paese e per il nostro territorio, è tra gli obiettivi principali che si sono posti gli organizzatori di “Andiamo Oltre”. Questa è la direzione politica verso cui i promotori continueranno a lavorare con il supporto della gente e degli iscritti del Partito. Gli organizzatori, convinti delle grandi prospettive emerse dall’incontro di sabato, sottolineano che questo movimento di pensiero, nuovo per il nostro territorio, non ha lo scopo di creare rotture, ma di realizzare una futura e ampia aggregazione di uomini e idee. Paolo Russomando uno degli organizzatori, rispedendo al mittente i molti tentativi di strumentalizzazione politica dell’iniziativa, ha dichiarato: “Siamo molto soddisfatti della pluralità delle posizioni politiche emerse negli interventi, tra quelli programmati e dalla platea, ma non condividiamo gli attacchi personali che pure sono scaturiti durante il dibattito. Prendiamo, quindi, le distanze da ogni tentativo di strumentalizzazione e censuriamo i comportamenti sbagliati tesi solo a ledere il grande progetto politico dell’unità del Partito”. Simone Valiante sottolinea, invece, “che venga messo da parte definitivamente l’individualismo e si apra un confronto serio sulla costruzione di una squadra, su cui fondare le basi del rilancio del partito Salernitano, Campano e nazionale”. Gennaro Fiume, infine, sostiene: “Ancora di più, dopo l’iniziativa di sabato, siamo convinti che dobbiamo aprirci alla gente e al territorio, tornare tra gli elettori e guardare “fuori dalle stanze” alle vere esigenze del popolo. Troppe sono state le delusioni dovute alla scarsa concretezza. Adesso non c’è più tempo da perdere, bisogna unirsi intorno ai grandi temi come il lavoro, la casa, la disabilità. Insomma, occorre ritornare a parlare dei problemi che vive la gente. E’ questo il modo di fare politica che vogliamo proporre, basandoci sui fatti e sulle idee e non sui nomi e cognomi”.