Scafati: consigliere comunale Gennaro Avagnano in risposta a consigliere Alfonso Di Massa
Sono lusingato che il primo e finora unico pensiero politico espresso sui media dal redivivo collega consigliere, nonché amico dei poteri forti, Alfonso di Massa sia per il sottoscritto. Ho letto le sue dichiarazioni e devo dire la verità poco ho capito di cosa volesse dire nella sostanza o quale fosse il motivo del suo intervento, se non sapere forse se parlo a nome mio o di tutti i dissidenti. Ebbene se questo è il solo problema politico che lo tormenta e che riesce ad esternare, gli chiarisco, a lui personalmente perché penso che a tutti sia chiaro che il sottoscritto parla a nome suo, scrive le dichiarazioni di suo pugno ed esprime i suoi pensieri in piena autonomia e consapevolezza. Questo forse diversamente da lui che ahimè sembra stia facendo il burattino del nostro amatissimo primo cittadino che lo usa per attaccarmi.
O posso immaginare che dietro il suo attacco in verità si nasconda una certa irrequietezza perché il sottoscritto sta mettendo i bastoni tra le ruote ai forti interessi che si adombrano sulla città?
Detto ciò, andando oltre la disamina che ha fatto sul mio percorso politico ben più lineare del suo, del quale volendo sottolineare solo un episodio dei tanti che lo hanno contraddistinto nella poca coerenza, non dimentichi che sotto l’amministrazione Salvati era contemporaneamente in Fratelli d’Italia ma alle regionali appoggiava il Partito Democratico sostenendo il candidato Picarone, mi chiedo dunque: da quale pulpito viene la predica?
Chiudendo questa parentesi ora vorrei chiedere al collega Di Massa di parlare piuttosto di città, di programmazione e invece di fare polemiche sterili, senza alcun contenuto, di dirci da Presidente della Commissione Commercio quali potrebbero essere le soluzioni per risollevare le sorti dei commercianti in una città che vede sempre più saracinesche abbassate. Perché mi sa che le risposte da questa amministrazione le stanno avendo solo i grossi imprenditori e gli industriali, amici degli amici (e degli eletti), i poteri forti e non i commercianti che mi sa rappresentano l’anello debole degli obiettivi di questa amministrazione. Nulla è stato fatto per incentivare il commercio o permettere ai giovani di investire o far diventare Scafati una città attrattiva, dal corso fino ad altre zone della città. Sarò pronto a plaudire ad ogni sua proposta o suo progetto che vada nell’interesse della città, come allo stesso tempo sarò pronto ad essere critico quando le misure vanno a favorire sempre e solo i soliti nomi noti, i soliti industriali a lui cari, con cui intrattiene rapporti di collaborazione e di interessi comuni. Pertanto, ripeto, se questa amministrazione vuol continuare ad occuparsi solo dei problemi di alcuni che hanno il solo scopo di mettere le mani sulla città e non di tutti, meglio che andiamo a casa.