Nocera Superiore: IC “Fresa Pascoli”, DS Cirino “Scuola accogliente ed inclusiva”
DS Michele Cirino
All’indomani delle iscrizioni 2025 possiamo confermare ed affermare quanto da sempre abbiamo sostenuto: una scuola sempre più legata al territorio, accogliente e inclusiva. La VISION e MISSION della nostra scuola ha permesso l’incontro tra la nostra Istituzione e interpreti del difficile cammino formativo, in un’ottica di compartecipazione sistemica, di un avvio di costruzione reticolare e interattivo del sapere, di rivalutazione narrativa, interpretativa, costruttivista ed euristica dei contenuti disciplinari. La sinergia e condivisione con il territorio, il legame forte manifestato dalle iscrizioni, va nell’ottica del Fare scuola fuori dalla scuola, di realizzare sistemi scolastici plurali in grado di diversificare l’offerta formativa, di promuovere l’imparare ad imparare. La partecipazione all’appello alle iniziative di continuità, di accoglienza e di presentazione del POF, ha affermato la scuola come luogo di esperienze culturali e relazionali, che concorrono intenzionalmente alla comprensione dell’esperienza sociale e individuale, a coniugare la cultura della riflessione alla cultura della compartecipazione relazionale e comunicativa. Si auspicano momenti ulteriori di compartecipazione formativa con la scuola verso una cultura reticolare e aperta della conoscenza. Come in tutti i traguardi e successi la scuola è caricata di enormi responsabilità. Quella di attuare e realizzare un piano ulteriore di miglioramento costante tale da permettere risposte adeguate e calibrate ad ogni bisogno formativo degli allievi e tendere definitivamente al pieno successo formativo degli alunni. La crescita della scuola si manifesta dalla forza e dalla crescita in termine di competenza degli alunni, che testimoniano i traguardi nei loro percorsi esistenziali e scolastici. È tangibile nella percezione di aver insieme la costruzione di una comunità di apprendimento oltre il covid e la pandemia in un percorso di amore e di emozioni. Oltre le derive dei social e le nefandezze comunicative figlie di un malessere esistenziale e del buio del tunnel delle incomprensioni… Oltre il male infinito amplificato dalla pandemia spesso nascosto e celato e per questo ancora più infido e pericoloso… Oltre quella corrispondenza educativa spesso auspicata e ancora da realizzare ma in fieri… Oltre i tempi tristi e bui che stiamo vivendo… Attraverso l’entusiasmo che ho visto negli sguardi degli alunni in questi giorni ho rivisto amplificata la luce abbagliante di una scuola che ha ancora al suo interno la forza di poter rivivere e rigenerarsi. Ma da solo l’entusiasmo degli alunni, la loro passione, il desiderio di costruire essi stessi una comunità, non può bastare nella misura in cui ci dovrà essere il sostegno di docenti, operatori, famiglie. Solo accompagnando e sostenendo il cammino dei minori anche noi rivedremo la luce della cultura che non si è mai spenta, ma è solo sopita e addormentata dalle nostre inquietudini e malesseri. Nell’auspicare un futuro roseo per la scuola, il sostegno a sentieri di vicinanza e di amore verso le nuove generazioni, oltre le prigionie della nostra mente, oltre le strumentalizzazioni proprie di un mondo adulto, che spesso si nasconde dietro una maschera. Gli alunni sono la parte più autentica e preziosa della comunità scolastica. Supereremo le pandemie delle nostre derive esistenziali solo se riusciremo a saldare le nostre fragilità forgiandole in qualcosa di più forte. Solo se andremo a costruire insieme agli alunni un futuro più sostenibile e luminoso per tutti quanti noi in un nuovo umanesimo contornato e rafforzato dai veri valori che hanno da sempre caratterizzato la cultura occidentale. La scuola come un ambiente di esperienze umane, dove avvengono incontri che segnano, che orientano, che offrono incontro, prospettiva, fiducia. La scuola è una comunità. Possiamo dire che essa è, insieme alla famiglia, la comunità più importante nella vita di un giovane. L’istanza della comunicazione può trovare in essa la migliore risposta. Nella comunità scolastica si sperimentano in continuazione sentimenti di fiducia, di serenità, di appartenenza; i legami tra le persone sono forti; si trova quel senso di “ben essere” profondo che deriva dal sentirsi accettati, capiti rispettati, valorizzati: tutto all’insegna della comunicazione autentica, della condivisione e della comunione, con la realizzazione di quella condizione indispensabile alla funzione docente che si definisce “sintonia educativa”. E in effetti la scuola è reale ambiente di apprendimento se si alimenta di dialogo e, fondandosi su di esso, diviene scuola di vita. Sviluppare la capacità di dialogare aiuta a incentivare l’ascolto delle opinioni dell’altro, a far progredire la reciproca conoscenza, a cooperare, ad essere solidali, a pensare bene insieme a tutti gli altri, a far progredire e crescere nella dimensione individuale e comunitaria.