Donne diventate madri in predica su Purificazione di Maria di San Vincenzo Ferreri

Donne diventate madri in predica su Purificazione di Maria di San Vincenzo Ferreri

Prof. Antonio Adinolfi

Leggendo le prediche di san Vincenzo Ferreri si nota che quando il santo in alcune di esse si trova a parlare delle virtù e dei privilegi della Vergine  Maria c’è una concezione parallela delle donne in generale che rivela una sua grande attenzione alla psicologia femminile. Una di queste prediche è quella fatta  nella festa della Presentazione di Gesù Bambino al Tempio che è anche la festa della Purificazione della Madonna ( il testo è in latino, un latino facile, in Sancti Vincentii Ferrarii, Opera Omnia, Tomus Tertius, In festo Purificationis Virginis pag.152 e seg., scaricabile da internet ). Secondo le antiche leggi ebraiche infatti le donne che avevano date alla luce un figlio maschio, dopo 40 giorni dal parto lo dovevano portare al Tempio per offrirlo a Dio e in più dovevano purificarsi chiedendo per sè preghiere al sacerdote. Ma sia la Madonna sia le altre donne ebree dovevano purificarsi da che? Quale peccato era per loro essere state incinte e aver dato alla luce un figlio? Nessuno – risponde san Vincenzo- ma le donne ebree durante il concepimento, durante la gravidanza, nel parto e dopo il parto commettevano chi più, chi meno, alcuni peccati che, sebbene non gravi – diciamo stavolta noi – richiedevano una  penitenza, una purificazione. Così pure le donne in generale di tutti i popoli di tutti i tempi. Oggi per i cristiani non esiste più la legge ebraica ma il suo senso va capito. Vediamoli questi peccati. Innanzitutto durante il concepimento le donne in generale sempre cadono un po’ nella concupiscenza mentre la Madonna che concepì senza alcun rapporto con un uomo fu esente in maniera forte da questa imperfezione. Durante la gravidanza poi, sebbene effettivamente le donne in generale soffrano per il peso che cresce in loro, tralasciano la vita spirituale e si lamentano più del dovuto. Fingono – dice san Vincenzo – dolori più di quanti ne hanno. Per farsi compatire? Si, crediamo noi. Tutto ciò non avvenne in Maria perché la sua fu una gravidanza senza alcun fastidio della quale Ella quindi non si lamentò mai con nessuno e non solo non tralasciò ma potenziò la sua vita spitituale  E ancora: le donne in generale durante il parto nel dolore urlano, dicono stupidità, affermano che non vorranno vedere più un uomo ed altre stramberie mentre il parto della Madonna fu miracoloso e dolcissimo. Infine le donne in generale dopo il parto si sentono orgogliose e importanti perché hanno dato un figlio al loro uomo, si sentono le regine di figli e mariti, mentre la Madonna rimase umilissima. Non si doveva purificare allora da nessuna imperfezione o peccato. Umile e obbediente alle leggi religiose del suo popolo tuttavia la Madonna volle presentarsi al Tempio a purificarsi come una normale donna ebrea. In una cappella della  navata destra della cattedrale di Salerno è  raffigurata la Presentazione di Gesù al Tempio in un grande dipinto di Matteo Chiariello realizzato in uno degli anni del decennio 1720-1730. In esso la Madonna con Gesù Bambino in braccio non appare una donna molto diversa nell’aspetto e nell’abbigliamento da una donna del popolo che è  in basso a destra. Splendida ma mai come quella della Madonna si racconta che fu la gravidanza della nobile Costanza, madre di san Vincenzo, incinta del santo; questo san Vincenzo lo sapeva benissimo. Splendida fu quella di tante altre donne incinte di santi o sante ma mai gravidanza e parto furono più splendidi di quelli della Madonna.