Ben…trovato, Luca!
Poche ore di vita, per esser sottratti alla serenità familiare. E’ accaduto al piccolo Luca, all’Umberto I di Nocera Inferiore, dopo esser venuto al mondo da Annalisa, con cesareo. Per il bebè, fatale l’ora del pasto. Quella cioè, in cui i visitatori gremiscono le corsìe dei nosocomi. Infatti, proprio alle 13,00, una donna di cui in breve ricostruito l’identikit, camuffata da infermiera, ha sottratto il piccolo alla famiglia. Un rapimento messo a fuoco solo in un secondo momento. All’inevitabile disperazione dei familiari, del papà Fabio, militare, che ha lanciato accorati appelli, lo sgomento di chi crede che tali fenomeni, non possano passare inosservati in una struttura coperta. Almeno questo dovrebbe essere quella pubblica. Già da tempo balzata l’attenzione sull’ospedale dell’Agro, ma ora i riflettori nazionali hanno fasciato una realtà sanitaria provinciale, che non ha saputo tutelare i suoi ospiti. Specialmente i più indifesi. Oltre allo schieramento delle Forze dell’Ordine, l’afflato generale di chi vorrebbe lapidare addirittura la sequestratrice! Inevitabili timori per le condizioni del piccolo, che ad appena poche ore di vita, ha dovuto lottare per la vita! Infatti, ancora il cordone ombelicale richiedente medicazioni ed accurata profilassi. Un crimine del genere non trova spiegazioni di alcuna sorta: frodare una donna del frutto del suo grembo, ancora anestetizzata dal tavolo operatorio, esecrabile sotto ogni aspetto! Fortunatamente, l’esperienza traumatica, contrariamente agli altri 222 bebè in Italia, sottratti prematuramente alla famiglia, durata solo delle ore: Luca, ritrovato, manette alla donna e commozione per amici, genitori e familiari, per il piccolo temuto smarrito definitivamente! La psicolabilità dell’infermiera del Cardarelli, già madre di de figli, l’unica attenuante in un pomeriggio rovente di emozioni e di angosce…nascenti!