Castel San Giorgio: Pd, Teatro comunale, polemiche per posa prima pietra  

Castel San Giorgio: Pd, Teatro comunale, polemiche per posa prima pietra  

La posa della prima pietra per il teatro comunale di Castel San Giorgio, annunciata con toni trionfalistici dall’attuale amministrazione, ha suscitato una pronta reazione da parte del Pd cittadino. I vertici dei democrati sangiorgesi sottolineano come questo evento sia stato presentato come una conquista epocale, ignorando volutamente il lungo percorso amministrativo e progettuale avviato dalle precedenti amministrazioni.

“Ancora una volta ci troviamo di fronte a proclami che distorcono la realtà dei fatti,” affermano i rappresentanti del Pd di Castel San Giorgio. “L’attuale amministrazione non può arrogarsi meriti che non le appartengono, ignorando il lavoro svolto negli anni passati per rendere possibile questo progetto”.

Il Pd ricorda che l’iniziativa del teatro comunale affonda le radici nell’amministrazione Alfano, anch’essa a guida Pd, che inserì il progetto nel piano triennale delle opere pubbliche, ottenendo un primo finanziamento grazie al Patto Territoriale dell’Agro. Successivamente, l’amministrazione Donato riuscì a garantire ulteriori fondi, bandendo la gara d’appalto e ponendo simbolicamente la prima pietra.

“Dopo l’inizio del contenzioso con l’impresa esecutrice, l’amministrazione Longanella intervenne con una variante concordata con la Regione e avallata dal Ministero dello Spettacolo, prevedendo la realizzazione di un’Arena aperta”, proseguono i rappresentanti dem di Castel San Giorgio. “Non si può ignorare questo percorso, né tacere sul fatto che l’attuale amministrazione comunale ha lasciato l’opera in uno stato di stallo per sette anni, rischiando di perdere i finanziamenti. Solo grazie all’inserimento nella programmazione dei lavori pubblici, su iniziativa del compianto ingegnere Perone, si è evitato il peggio”.

Il Pd segnala inoltre un altro episodio significativo: il sostegno dell’attuale amministrazione all’iniziativa Ers, che ha comportato l’impropria occupazione di un’area destinata al teatro. Solo a ridosso della scadenza del termine concesso dalla Regione si è deciso di revocare tale disponibilità.

“Per anni l’Arena è stata un monumento all’incuria, una cattedrale nel deserto che ha testimoniato l’inerzia e l’incapacità amministrativa,” conclude il Pd. “Ora si pubblicano foto di gruppo, si sventolano bandiere e si suonano fanfare, ma la verità è che senza il lavoro delle precedenti amministrazioni comunali non ci sarebbe stato alcun progetto da portare avanti. Abbiate l’umiltà di riconoscere i meriti altrui e di non denigrare chi, per il bene della collettività, ha lavorato ben prima di voi”.