Salerno: Fort Apache, con Lui solo Osceola

Aldo Bianchini

Siamo giunti alla dodicesima puntata della serie “Fort Apache”, termine utilizzato per sintetizzare l’assalto al Comune di Salerno al cui interno da tempo si è asserragliato il sindaco Vincenzo De Luca (nella serie denominato colonnello Thursday, come nella storia reale) con i suoi ultimi fedelissimi. Il trombettiere John Martin (Fausto Martino) lo ha lasciato da tempo. Il maggiore Wilkins (Giovanni Moscatiello), compagno di tante battaglie, lo ha impallinato sedendosi al fianco di Cochise (Edmondo Cirielli, il capo dei Sioux) per offrire al nemico il Comune di Baronissi e il potente CSTP. Il maggiore Marcus Reno (Fausto Morrone) lo aspetta come sempre al varco sulla soglia di Fort Apache. Il capitano Frederick Benteen (Dario Barbirotti) lo tiene in scacco ed a debita distanza. Il generale Custer (Antonio Bassolino) gli lancia contro tutti i suoi consiglieri regionali. Nella torretta di Fort Apache gli resta vicino, almeno per il momento, il capitano York (Fulvio Bonavitacola). Tutti gli altri, ovvero tutti gli uomini delle miste, degli assessorati, delle commissioni e degli enti, non contano nulla, di loro non si fida ormai più. L’assalto di Cochise, spalleggiato dal figlio di Geronimo, da Cavallo Pazzo, da Due Lune, da Toro Seduto, da Nuvola Grigia e da Penna Bianca, è asfissiante ed il forte potrebbe capitolare da un momento all’altro. Lo Stato Maggiore (il partito) è ad una distanza chilometrica abissale ed ogni aiuto è frutto di pura fantasia; tanto è vero che assiste impunemente alla transumanza di molti soggetti (ben sei) dalle file del centro-sinistra a quelle del centro-destra alla Provincia con in testa Angelo Villani e Massimo Cariello, senza dimenticare il manager Salvatore Memoli. La situazione, però, sembra ristagnare in una sorta di attesa senza fine. Gli assedianti sanno bene con chi hanno a che fare e ne conoscono tutte le capacità di reazione, meglio essere cauti e non scoprire anzitempo le mosse finali. Sanno anche gli assedianti che il consenso popolare, almeno nell’immaginario, di cui gode De Luca è ancora alto e stanno per tempo studiando il nome di chi contrapporgli nella conquista del forte. Dopo la rinuncia, almeno così si dice, della Ferrazzano il nome che cresce ogni giorno di più è quello di Salvatore Gagliano. Ma Cochise-Cirielli lo deve sdoganare subito, altrimenti lo brucia. E la contromossa, difatti, il sindaco l’ha ben studiata per tempo ed ha dato il via ad una girandola di sostituzioni, di nomine, di nuove assegnazioni, di aggregazioni e di cooptazioni. Così facendo rafforza, in un certo senso, le torrette del forte e impedisce agli esattori (lanciati dagli assedianti) di riscuotere i conti dei pregressi aiuti anche finanziari. Per fare questo il Sindaco è riuscito a trovare un nuovo alleato, assolutamente fidato e fedele. E’ il giovane capo indiscusso dei Seminole (gruppi di tribù aggregate in una delle più agguerrite confederazioni indiane) disposto a scatenare una guerra contro tutti, senza esclusione di colpi. Il suo nome è Osceola nato nella “creek valley” tra l’Alabama e la Georgia, nel basso Chattahoochee. Io personalmente non ci credo affatto, ma la voce di popolo (diffusa anche in tutti i bar del centro città) vorrebbe accostare la figura di Osceola a quella dell’avv. Piero De Luca, figlio del sindaco, che da qualche tempo sembra essere presente a tutte le riunioni ristrette in cui vengono prese decisioni irrevocabili. Ormai il sindaco, stando ai bene informati, si fida solo e soltanto di lui; ed in questo non trovo nessun riferimento negativo. E’ il figlio e chi è che non si fida ciecamente di un figlio. In questo De Luca fa benissimo. Oltretutto a decidere, beninteso, è sempre e soltanto Lui il sindaco che ne ha ampi titoli e poteri. Sul piano squisitamente dell’immagine e dell’impatto verso gli altri la cosa avrebbe già ingenerato non poche perplessità. Qualcosa in più la potrebbero, e la dovrebbero dire i professionisti Maurizio Montoro, Giovanni Ferraro e Americo Montera che, secondo la rivelazione del quotidiano Il Mattino, hanno sperimentato la presenza dell’avv. Piero De Luca nel corso della loro prima (e forse ultima!!) riunione ristretta con il sindaco. Ed è la stessa predetta rivelazione che da fiato alle voci diffuse in tutta la Città. Ma c’è un’altra novità assoluta. Finalmente De Luca avrebbe abbandonato a se stesso il gruppo imprenditoriale Chechile per dare democraticamente spazio ad un altro gruppo, forse, più forte e meno esposto. E ci sono, infine, anche indiscrezioni sull’acqua e su Salerno Sistemi. Di tutto questo nella prossima puntata di Fort Apache.