San Valentino: l’unione della coppia nell’amore
“Ed è per questo che l’uomo lascia suo padre e sua madre e si lega alla donna, ed essi diventano una sola carne” (Genesi)
In mezzo alle esperienze umane, l’amore tra un uomo ed una donna rimane senza dubbio la più stupefacente, la più dolce e, per molti, la più forte. Cosa di più commovente per due esseri che si sono trovati e tessono tra di loro dei legami di tenerezza, di solidarietà e di rispetto? Quando l’altro diventa il solo che conta veramente, quando la vita sembra vuota in sua assenza, od ancora quando il bambino è là e dona ai suoi genitori un nuovo statuto, si pone la domanda del matrimonio. Quale follia!, esclamano molti. amarsi “per la vita” è in effetti una sfida enorme: sfida sul futuro, sulla fiducia nell’altro, in se stesso, sfida anche sulle proprie capacità nell’accettarsi differenti. Le coppie che si sposano conoscono tutte questo momento di vertigine, tutte hanno coscienza di porre un atto forte che impegna la loro vita. Quelli che si sposano in chiesa, in presenza di un sacerdote, o di un diacono, sanno anche ch’essi danno a quel giorno un tono più solenne. Nel corso della celebrazione del loro matrimonio, i fidanzati si scambiano delle vere, delle fedi, delle alleanze. Esse sono il simbolo del loro impegno l’uno presso l’altro, segno del “loro amore e della loro fedeltà”. Ma le fedi sono prima di tutto il simbolo dell’amore che lega Dio all’umanità. Il matrimonio istituisce tra gli sposi un legame forte e duraturo, simile a quello che Dio ha voluto tra lui e l’umanità.Si può amar essere amato, amar essere amoroso od amar l’amore molto semplicemente. L’amore che si tesse tra due persone nel matrimonio è un misto composito di amori diversi. Vi entra il desiderio, la passione, la fiducia ed il rispetto. Ma vi occorre anche la volontà. Si sceglie di amare, e, talvolta, è difficile! L’arrivo dei bambini, delle prove vissute insieme e ben altre cose ancora, arricchiscono questo legame intessuto dagli anni, e che è, con l’aiuto di Dio, un legame “sacro”. Il matrimonio è fondato sul desiderio. Desiderio di amare, di fondare una famiglia e di allargare così la propria vita affettiva. Il desiderio è uno dei motori della vita coniugale. Da rinnovare ripetutamente!Voler essere padre e madre è una delle condizioni essenziali del matrimonio cristiano. I bambini sono il riflesso dell’amore che i loro genitori si scambiano. Più tardi, essi ne sono i testimoni. Ma vi sono altre forme di fecondità della coppia, alle quali non si pensa abbastanza: fecondità nel lavoro, nella vita sociale, nell’aiuto agli altri, più poveri e meno muniti. Ci si promette fedeltà, condivisione delle gioie e delle pene, aiuto vicendevole nelle difficoltà. Cosa che sembra a priori difficile da mantenere diventa più semplice quando si è coscienti della forza data da Dio. Indissolubilità: poiché l’amore di Dio per gli uomini è indefettibile, il matrimonio cattolico stabilisce un legame tra gli sposi che nessuno può distruggere. E’ per questo che i divorziati non possono risposarsi in chiesa.
Nessuno deve essere costretto a sposarsi. Così occorre ben conoscere le loro motivazioni ed i loro desideri. Possono esservi delle pressioni psicologiche molto temibili! Il matrimonio è un sacramento della Chiesa che gli sposi si scambiano l’un l’altro. Il sacramento celebra il dono che Dio ci fa della sua tenerezza. Esso è segno della sua presenza nella famiglia. Il matrimonio cristiano non si sofferma sulla sessualità. Essa è anche un elemento molto importante della vita coniugale. Una vita armoniosa, attenta e senza complessi rimane la migliore garanzia di un matrimonio felice.Sì, una persona non battezzata può sposarsi in chiesa a condizione d’ella sposi qualcuno che è battezzato e che sia d’accordo sui quattro pilastri del matrimonio cristiano: fedeltà, indissolubilità, apertura alla vita e libertà, che rispetti la fede del suo congiunto ed il suo desiderio di crescere i bambini nella fede cristiana.