Vita di Missione: Alfabeto Africano, P come Politica

Padre Oliviero Ferro

Come in tutti i Paesi del mondo, quando ci sono le elezioni, spuntano come funghi i partiti politici. Tutti cercano di farsi conoscere dai potenziali elettori, sia con manifesti che con interventi alla radio, alla televisione o con dei comizi. Cosa dicono? Naturalmente le solite cose. Promettono mari e monti   e che tutto “va changer”, cambierà. Soprattutto il partito al potere cerca di fare di tutto affinchè gli elettori continuino a votarlo. Trasporta da un posto all’altro  gruppi di “tifosi”, promettendo loro una maglietta, una birra e qualche soldino. Saranno presenti per applaudire e convincere. A volte capita che le promesse non vengano mantenute,ma questo è un altro problema. Il giorno delle elezioni la gente va a votare nei luoghi previsti. Naturalmente c’è qualcun che discretamente controlla che tu vai a votare per i partito al potere, che dovrà avere almeno il 99 per cento di consensi, in un modo o in un altro. La sera stessa il presidente dirà che ha fatto il pieno di voti, che il popolo gli ha riconfermato la fiducia e altre piacevolezze. Poi tutto tace. Dopo un certo tempo, i deputati cominceranno il loro “faticoso” servizio in parlamento che consisterò nel votare compatti quello che il presidente decide. Lo devono fare, perché è lui che ha dato loro il posto. E per riconoscenza e interesse(avranno dei vantaggi) saranno d’accordo. Ogni tanto, faranno dei giri di spiegazione dell’attività del governo nel loro feudo elettorale. Devono controllare l’umore della gente, fare qualche piccolo regalo, in modo da tenerli buoni e tranquilli. Poi,con un po’ di fantasia, organizzeranno dei tornei sportivi, chiameranno qualche cantante famoso. Così la gente sarà contenta e li voterà la prossima volta. Naturalmente non dimenticheranno di farsi “i propria affari” il più presto possibile, perché il gran Capo può sempre cambiare di idea e buttarli nella polvere o peggio accusarli di corruzione. Da che pulpito viene la predica. E per i problemi veri della gente? Forse è meglio pensarci un’altra volta…