Giffoni Valle Piana: Riceviamo e Pubblichiamo, 7 domande sulla pedofilia nella Chiesa Cattolica
Caro Cardinale Sepe, dopo la diffusione del Rapporto Murphy, da parte del governo irlandese, sugli abusi sessuali commessi nella diocesi di Dublino,in cui si accertava e documentava dettagliatamente il coinvolgimento di numerosi esponenti della Chiesa Cattolica Apostolica Romana, la nostra coscienza di genitori rimase tremendamente scossa. A seguito di quella scossa, io e mia moglie, decidemmo di mettere su carta le nostre reazioni. Ne nacque una proposta, che inviammo al capo della Chiesa Cattolica Apostolica Romana, attualmente rappresentata da Papa Benedetto XVI. La proposta era semplice: Istituire il giorno della Vergogna, in cui venissero ricordate le vittime degli abusi sessuali perpetrati dai sacerdoti della Chiesa Cattolica. Giorno in cui i sacerdoti colpevoli potessero ufficialmente chiedere perdono alle loro vittime. Con grande sorpresa, nei giorni successivi, ci rendemmo conto che le notizie provenienti dall’Irlanda, non avevano sdegnato solo le nostre coscienze, ma anche quelle dei nostri conoscenti. Spontaneamente è nato un Comitato Popolare, con l’obiettivo di sensibilizzare anche altre coscienze, poiché i pedofili si nutrono del silenzio delle loro vittime. Iniziammo così a raccogliere le reazioni, ed a confrontare le idee. Da questa analisi, sono emersi molti dubbi, molta confusione, ma soprattutto molte domande. Alcune domande erano semplici, quindi abbiamo già trovate le risposte, ma ad alcune non siamo stati in grado di rispondere, anche perché, io e mia moglie, non siamo teologi, nè sacerdoti della Chiesa Cattolica, quindi non competenti in materia. Decidemmo di rivolgere queste domande alla massima autorità religiosa della nostra città: il Vescovo di Salerno. Lo abbiamo fatto, il 22 maggio, mediante una lettera aperta inviata alla segreteria di Monsignor Pierro. La lettera fu inviata per conoscenza anche al quotidiano Cronache del Mezzogiorno, che ne diede ampio risalto. A distanza di un mese, ancora non abbiamo ricevuto nessuna risposta. Comprendiamo che il momento non è facile per la Curia salernitana, tra indagini della magistratura e la sostituzione del Vescovo, ma riteniamo che la questione della pedofilia clericale non sia di minore importanza. Abbiamo pensato di rivolgerci a Lei, perché abbiamo notato con quanta prontezza ha scritto la lettera per chiarire la Sua posizione riguardo l’inchiesta “ Grandi Eventi “; un gesto che è servito a rassicurare il gregge che Le è stato affidato. Chi non ha nulla da nascondere può rispondere apertamente, ma chi tace, chi resta in silenzio desta un sospetto. Qui di seguito, le sette domande, rivolte al Vescovo di Salerno un mese fa, ed attualmente ancora senza risposta; adesso le presentiamo a Lei, confidando nella Sua sapienza, certi che, le Sue risposte tranquillizzeranno le nostre anime. 1) Un prete che ha commesso abusi sessuali, può rimettere i peccati agli altri ? 2) La messa celebrata da un prete pedofilo è ugualmente valida? 3) Come posso avere la certezza che il parroco della mia parrocchia non è un pedofilo? 4) A chi ci dobbiamo rivolgere per essere rassicurati ?5) Perché li spostavano da una parrocchia all’altra invece di denunciarli ? 6)Il prete che ha commesso abuso sessuale continua ad essere valido come sacerdote o nel momento in cui commette l’abuso decade dalla sua funzione sacerdotale ? 7) Come è possibile che il Papa, il Vicario di Cristo sulla terra, l’infallibile Pontefice, non era a conoscenza dei casi di pedofilia nella sua Chiesa ? Restiamo in attesa di una Sua risposta, in fede, Alberto Senatore Comitato Popolare Antipedofilia “ il piccolo Davide “ portavoce Alberto Senatore,