Rivalutare i buoni pasto come forma di sostegno al reddito

 

Una proposta per il sostegno al reddito arriva dal mondo del lavoro e si basa sulla rivalutazione della quota di esenzione del ticket restaurant, cioè il buono pasto che le aziende medio-grandi, non dotate di mensa aziendale, rilasciano ai propri dipendenti. Da più parti arriva la richiesta di aumentare la quota dagli attuali 5,29 euro a 10 euro, in linea con molti Paesi europei. Di questa iniziativa parleremo nell’appuntamento di domani con “Vediamoci Chiaro – soldi e tasse”, rubrica economica in onda su Radio Alfa ogni mercoledì alle 11.35. Con l’esperto di economia e tributi, Enzo Carrella, spiegheremo cosa sono i buoni pasto e quali sono le ragioni della richiesta di aumentare la loro quota di esenzione.

2 pensieri su “Rivalutare i buoni pasto come forma di sostegno al reddito

  1. conosco delle persone che già ricevono 10 euro.
    Trovo giusto il buono pasto fino a se stesso,usato per mangiare quando l’azienda o l’ufficio è lontano da casa,ma molti miei conoscenti hanno l’ufficio sotto casa e fruiscono dei buoni,e poi sia gli uni che gli altri spendono al supermercato.Questa cosa nn la trovo giusta , perchè chi abita vicino mangia a casa sua,ed inoltre perchè devono esistere sempre categorie privilegiate,come gli statali,che già ricevono uno stipendio migliore dell’operaio,ma questo nn può fare la spesa gratis,anzi..

  2. Volevo rispondere a prescindere dalla vicinanza o meno del posto di lavoro penso che un lavoratore comunque deve nutrirsi lo fa alla mensa oppure compra gli alimenti, li prepara a casa ecc. Non ho parole mi sembra la guerra dei poveri siamo alla fritta

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