Madri responsabili!

di Rita Occidente Lupo

Educare, difficile arte che finisce prima o poi sempre per sapere d’antico. Quando chiama in causa testimonianze autentiche di vita. In nome d’un progressismo mentale. In tanti a definirsi emancipati genitorialmente, filtrando messaggi contemporanei ed assurgendo a complici amici dei propri figli. A tal punto da smarrire l’identità educativa. Da abrogare ogni ruolo referenziale, per sentirsi perennemente giovani. Le mode del tempo, non solo nel look in passerella. In molti, oggi, a vivere una dimensione conflittuale nell’allevare la prole. Tra le insidie d’ un saccente perbenismo e le spinte di un’apertura mentale senza freni inibitori. Difficile esperire la strada giusta, per poter educare, senza svilire i propri suggerimenti. Specialmente le nuove generazioni, a caccia più di originali modelli comportamentali, che di decaloghi etici da tramandare. Il filmato in questi giorni scoop,  della giovane mamma dell’Ohio, posizionatrice della propria figlioletta di 2 anni, dinanzi alla telecamera, nell’atto di fumare una canna. Ovviamente, la donna, fermata in manette. Intanto il boomerang della provocazione, il gusto di sfidare la piazza ingessata di rigorismo, crea dibattito.  Sgomento, per chi ancora crede che alla luce del rigore, il metodo educativo funzioni sempre. O che la saggezza del bastone e carota, garante di successi. Certamente essere madri, compito difficile, che gratifica oltre che caricare di responsabilità. Purchè, però, si viva il ruolo, al di là di pruriti protagonistici, che finiscono per ricadere negativamente sui figli, vittime spesso di scelte, indipendenti dal loro libero arbitrio.