Soli nell’universo?

Michele Montuori

Preferisco meditare sulle meraviglie dell’occhio umano, per dire, già solo esso sufficiente a far comprendere che davvero non si è soli nell’universo, bensì in ricercata “compagnia”, da sempre. Compagnia non certo di extraterrestri – prossimi a venire tra qualche migliaio di anni, come sopra specificato ed in attesa tra un paio di migliaia d’ anni di un nuovo C. Colombo in tuta spaziale! -, ma di quell’Ingegnere che lo progettò e che ancora oggi meraviglia, indisturbato nella sua complessità, ogni essere e tutta intera la massa umana, che sappia poco o teoricamente molto di esso organo della vista. Questi detriti poi non rappresentano altro che la proiezione immondezzaia delle menti umane che vogliono troppo, come a  tarpare un’ignoranza ammantata di calcoli e chip costruiti con un silicio presente sulla terra dalle origini, per opera non si sa di Chi , ma studiato anch’esso solo ora nella sua complessità: un granellino di polvere! I detriti dei grandi ingegneri e delle grandi imprese commerciali: ci mancavano! Ogni giorno, insieme a tonnellate di meteoriti, dovrebbero – secondo altri calcoli altrettanto precisi di matematici e fisici! – colpire la terra ed i suoi abitanti come sterminandoli uno ad uno, se non tutti in una volta. Ciò non avviene: io penso non perchè ognuno di noi se ne difende con uno scudo (magari fosse quello di Achille: lo spaziale, poi, che cretinata!), ma perchè vi sono anime che si offrono come vittime della Giustizia di Dio per stornare e attirare su sè  i castighi riservati ai nuovi peccatori di oggi, ivi compresi  – come detto – questi giocatori con pitagoriche playstation capokennediane e loro “astronauti” in lancio con tuta di fibra ed occhio fotografico. Gli ufo, poi!