Lavorare…non stanca!
Crisi del Paese: difficoltà delle famiglie italiane, di giungere a fine mese non in rosso. Crisi lavorativa: carenza di occupazioni, specialmente per i giovani. La mappatura lavorativa che lo Stivale oggi propina, sulle carte tematiche anche dei flussi migratori, sconvolgente. Sia per gli autoctoni, che per gli stranieri. Si cerca di arrotondare, dicono tanti, perché il semplice stipendio, a stento copre le utenze routinarie. E così, quasi 5 milioni si dimenano tra stress e lancette dell’orologio da rispettare. Doppia occupazione, per lo più a part time la seconda, spesso in nero nel commercio, nella ristorazione, negli hotel e nei servizi alla persona. Il settore degli alberghi e pubblici esercizi, nonché quello dei trasporti e delle comunicazioni, con la percentuale più’ alta, sia di doppio impegno, che di sommerso. Nel lavoro domestico si concentra quello irregolare. Nell’industria, scarsi sia la duplice attività, che quella irregolare. E, se per dirla con Cesare Pavese “lavorare stanca”, è pur vero che per molti, l’appannaggio di un’occupazione, a disdetta dell’ufficio di collocamento, panacea sempre più lontana. Come attestano i lievitanti gesti estremi, di quanti cercano di scuotere l’opinione pubblica, dinanzi al proprio rango d’inoccupati. Mentre ovviamente, le caste privilegiate, non mollano privilegi, chi ha il doppio…e chi non riesce neanche a guadagnarsi l’essenziale. Fortuna o capacità naturale?