Turisti…per orrore!
“Non c’è nulla da vedere! Almeno nel dolore, lasciateci in pace!” Questo quanto dalle mura biancastre della dimora di Sarah Scazzi ad Avetrana, doveva venir fuori delle ore dell’orrore. Tra la folla di curiosi, rovesciatasi fin dalle prime luci dell’alba in paese, in quest’ultimo week end, per riandare ai giorni della tragedia e cercare di giungere autonomamente a delle conclusioni. Per sbirciare la cantina dell’orrore o il pozzo-tomba. Il tutto, mentre dietro le sbarre Sabrina continua a dichiarare la propria innocenza. Un caso inquietante, drammatico per la giovane pugliese, che ha terrorizzato centinaia di famiglie, diffidenti più che mai della propria cerchia parentale. Tra i numerosi biglietti per Sarah, fiori, preghiere silenti ed imprecazioni contro Michele Misseri, zio-mostro senza appello. Pacifico agricoltore, uomo di mezz’ età con valori tradizionali, rude per la vita dei campi e grossolano per le fatiche pesanti. Apparentemente addolorato, della giovane vita di Sarah, stroncata prematuramente, in modo violento. L’identikit d’un killer insospettabile, diabolicamente abile nel delitto. La magistratura farà il suo corso. Mentre il paese attende che troppi enigmi vengano risolti. Anche se la gioia di Sarah, non tornerà a rallegrare i compagni di scuola nè i genitori. Per lei, un destino crudele, consumato tra il tradimento familiare e l’ingenuità dell’adolescenza. “Vendetta”, il grido corale dei visitatori, turisti dell’orrore non voluto: il sangue innocente, non può restare impunito!