Salerno: Radicali, Salzano scrive al sindaco De Luca
Illustrissimo Signor Sindaco, Le scrivo in merito all’annosa questione sul mancato regolamento d’attuazione del Referendum Consultivo Comunale, previsto dallo Statuto e mai celebrato, a causa appunto dell’inadempienza quasi ventennale del nostro Consiglio Comunale.Quel voto referendario consultivo, come previsto oramai dal lontano 1991 dallo Statuto Comunale, redatto dal mai compianto abbastanza avv. Donato Iannicelli, voluto fortemente dal Sindaco Vincenzo Giordano, votato all’unanimità, e anche da Lei giovane Consigliere Comunale, cui non ha ancora avuto seguito dopo diciotto anni la sua attuazione, nonostante undici giorni di Satyagraha (sciopero della fame proprio della pratica e metodo gandhiana, nella lingua del Mahatma Gandhi Satya vuol dire verità che equivale ad amore, e graha è la forza: così satyagraha significa forza della verità, oppure forza dell’amore) e molti presidi nonviolenti, senza dimenticare il ricorso pendente davanti al Tribunale Amministrativo Regionale presentato dal Comitato “No Crescent”e da Italia Nostra. Assumersi la responsabilità di “Sottrarre” la seconda scheda elettorale, quella referendaria, alle salernitane ed ai salernitani, così da impedire il corretto esercizio della Democrazia – come Lei saprà benissimo, perché più volte eletto direttamente dal Popolo – che è fatto appunto di pesi e contrappesi (Checks and balances). Veda, la forma è sostanza, non semplicemente un inutile orpello dell’aspetto sostanziale, per chi come me è militante Radicale Nonviolento e Gandhiano che lotta da sempre per la vita del diritto e il diritto alla vita, tutto ciò è diventato insopportabile oltre che intollerabile. Ripeto, la mia lotta nonviolenta e gandhiana per la difesa del Consiglio Comunale terminerà soltanto con l’approvazione della “Bozza Provenza”(proposta radicale depositata agli atti della Commissione “Statuto”). Il mio atto di consegnarmi al “Regime partitocratrico locale” da militante Radicale, quale “Prigioniero politico e obiettore di coscienza nonviolento” – forse ancora per poco a piede libero – come gesto di rivolta nonviolenta, tale da difenderci, difendermi e contenere la violenza dei “Signori del gettone” della Commissione”Statuto”. La mia fame di giustizia e la mia ricerca di verità e amore lunga diciotto anni, come diciotto i suoi anni di silenzio, illustrissimo Signor Sindaco, su questa strage di diritto perpetrata e continuata, perseguita dalla Sua “Amministrazione del fare “Contra Statuto” e senza Democrazia”, tale da determinare e configurare da tempo proprio quel “Welfare senza libertà”, su cui a distanza di anni continua ad esortarci Gaetano Salvemini. Come si sa, le stragi di diritto ben presto diventano stragi di popoli, la Casa Circondariale di Fuorni n’è già un esempio, lì da tempo è già iniziata, ma comincia anche per questa città bruscamente risvegliatasi violenta dopo i baccanali orgiastici dell’ultima Festività Patronale tra “Sangue e milza”consumatisi nella notte del Seggio del Campo. Sembra sempre di più il palesarsi della peste con i ratti che cadono stramazzati davanti ai passi del personaggio dell’omonimo romanzo d’Albert Camus. Appunto, proprio quella “La peste italiana” del libro giallo che i Radicali denunciano il più che sessantennale “Regime partitocratrico italiano”, di cui questa vicenda n’è soltanto un’altro capitolo. Spes contra Spem! Come ama ripetere Marco Pannella in questi giorni di lungo e duro Satyagraha per la “Giustizia Giusta” e per impedire la Shoah in corso da tempo nelle carceri italiane, per fare inoltre luce e verità su i fatti della guerra in Irak e il mancato esilio di Saddam Hussein. Io ancora spero, io speranza oltre la speranza di poterla in tempo fermare, magari da militante Radicale al militante della che ha fatto della legalità e della trasparenza la Sua bandiera politica. Nella speranza che il Sindaco di Salerno appunto, possa riflettere sulla possibilità che gli è conferita dal regolamento del Consiglio Comunale d’esercitare “Motu proprio”in casi di eccezionalità e urgenza (art. 14 comma E). Iscrivendone così all’ordine del giorno del Consiglio il regolamento referendario, convocandone perché no, una straordinaria ad hoc, così da evitare anche il sovrapporsi dei lavori ordinari, per eliminare finalmente il vulnus sul Referendum, operando un rientro nella legalità improcrastinabile. Diversamente sarò costretto a denunciarne i fatti in modo circostanziato alla Procura della Repubblica, chiedendone d’individuarne gli eventuali responsabili del “Crimine” e il loro comportamento “Criminogeno” , per quanto attiene alla fattispecie del reato d’attentato ai diritti civili e politici dei cittadini e alle loro eventuali omissioni d’atti d’ufficio. Tra reati maggiormente perpetrati in senso tecnico dal “Regime partitocratrico italiano” e dalle loro “Cosche locali”, spesso mai perseguiti dalla Magistratura e dalle Magistrature italiane. Cordiali saluti
Donato Salzano Radicali italiani