Santa… politica!

Santa… politica!

Festa d’Ognissanti: di tutti i Santi. Di quelli che il calendario cattolico ha elevato alla gloria degli altari e di quanti sconosciuti ai comuni mortali, vivono la beatitudine eterna, non riconosciuti taumaturghi. Un momento di riflessione sulla santità della vita, strettamente connesso al concetto della morte, che il giorno seguente, commemora i defunti. I Santi, considerati quasi retaggio medievale, per alcuni, ancorati a tempi in cui la lotta tra il bene ed il male, costantemente sentita. Come il concetto di peccato: oggi, liceizzata perfino la trasgressione, in nome d’un laicismo imperante. Coprendo tutto sotto l’appellativo della misericordia divina, dimentichi che esiste il libero arbitrio dei singoli e la spontanea cernita quotidiana dell’agire umano. Santi sì, ma quel tanto che basta, sostiene qualcuno che teme d’impegnarsi troppo con la fede. E di lasciarsi coinvolgere, in queruli liturgie, che gli appiopperebbero l’appellativo di bigottismo. Santi tutti, invita la Chiesa già con i primi vagiti battesimali, in un cammino di crescita costante verso la perfezione. Santi ad ogni età ed in qualsiasi condizione. Santità universale, bandendo le predestinanti tesi calviniste. E Venditti, in una delle sue melodie più famose “In questo mondo di ladri…in questo mondo di Santi…” fa appello anche alla politica imperante. Ai tanti cantastorie di turno, che a volte riescono a rubare la tribuna più appetibile, arringando la piazza costruita ad hoc. A traghettare consensi, anche stucchevoli, ma che han la loro ricaduta notevole nell’urna. Santi o marinai?

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