Salerno: Piazza della Libertà, gara d’agosto!!

Aldo Bianchini

Quando nel corso della famigerata Prima Repubblica si voleva far passare gare d’appalto o bandi di concorso alla chetichella si faceva in modo che tutte le procedure si svolgessero durante il mese di agosto. Così si approfittava della bassa attenzione di tutti, magistratura e media compresi, impegnati a consumare le vacanze per il giusto riposo annuale. Con questo non voglio dire, e non lo dico, che anche adesso, mentre ci avviamo addirittura verso la Terza Repubblica, le cose vengono fatte allo stesso modo di tanti anni fa. Ora un dato di fatto è certo: “gli atti ufficiali di un Ente non sono più datati”, almeno così è per quello che ho preso in esame. Nel senso che non viene più indicata (prassi, errore od omissione!!) la data in cui l’atto stesso viene redatto e questo costringe a prendere a base del ragionamento le date riferibili alla chiusura delle procedure di appalto. Mi riferisco al “disciplinare di gara” per la procedura aperta per l’affidamento della fornitura di pavimentazioni e rivestimenti per Piazza della Libertà che può essere facilmente consultato sul sito del Comune di Salerno. E’ da lì che sono partito per apprendere che per detta fornitura il Comune ha posto a base d’asta la somma di € 6.075.365,40 con il criterio di aggiudicazione secondo il prezzo più basso determinato mediante offerta a prezzi unitari. Le domande di partecipazione vanno consegnate entro le ore 12.00 del 30 agosto 2010. La circostanza del mese di agosto mi insospettisce, clicco sul tasto del computer e vado a trovare il verbale dell’esito della gara sottoscritto dal dirigente del servizio appalti, avv. Aniello Di Mauro. Leggo con attenzione (almeno mi impegno!!) e scopro che i fondi sono quelli di “Più Europa – PO FESR 2007/2013” e che è pervenuta “una sola offerta”. Il verbale continua pubblicando “che aggiudicataria della gara è risultata la Ditta Fiengo Ceramiche srl di Portici … al netto del ribasso offerto dello 0,764%”. Mi chiedo subito come sia stato possibile che per una gara così importante (sei milioni di euro non sono una sciocchezza!!) è stata presentata una sola offerta con un ribasso assolutamente irrisorio dello 0,764%. Insomma qui parliamo di “fornitura di pavimentazione e rivestimenti” per cui non c’è alcun rischio d’impresa e che, dunque, il ribasso potrebbe essere decisamente molto più alto del ridicolo 0,764%. La cosa mi sembra strana e cerco di capirne di più. Leggo e rileggo attentamente il disciplinare integrativo del bando di gara (il bando non riesco a rintracciarlo sul sito!!) che è ovviamente carente della data di redazione e nel quale non esiste alcun accenno alla quantità della fornitura che determina un importo a base d’asta così alto.  Da indiscrezioni di palazzo apprendo che per pavimentare e rivestire Piazza della Libertà è stata richiesta  la “pietra lavica etnea” che è una materia prima ricercatissima e costosissima e che pochissime imprese italiane la detengono a deposito. Nella maggior parte dei casi l’impresa ricorre, dopo aver vinto la gara, al taglio in cava del quantitativo necessario, tanto che per la gara è richiesto apposita certificazione di provenienza del materiale. Mentre rifletto su tutte queste cose e sulle similitudini con il passato gli occhi si soffermano sul punto “14” del disciplinare che recita esattamente così: “Dichiarazione di impegno, in caso di aggiudicazione della fornitura, di disponibilità di idonei depositi per lo stoccaggio e la conservazione delle pietre e dei marmi lavorati per almeno 10.000,00 (dice3imila) mq. di lastre ubicati ad una distanza non superiore ai 100 (cento) km dal cantiere di posa di Piazza della Libertà in Salerno, per tutto il tempo necessario al completamento del trasferimento in cantiere del materiale stesso”.  Devo confessare tutto il mio stupore, possibile che in un disciplinare venga addirittura indicata la distanza chilometrica tra la sede del cantiere e la sede di stoccaggio del materiale che la ditta aggiudicataria deve fornire. Ed a che prò viene fatta questa inderogabile precisazione?  Verrebbe subito da pensare che probabilmente al km 101 potrebbe esserci un’altra ditta in grado di assicurare le stesse garanzie offerte dalla “Fiengo Ceramiche srl” di Portici e che per ragioni misteriose deve rimanere fuori, a meno di pensare che certi materiali (ricercati e costosi) debbono forzatamente essere depositati a pochi chilometri dal luogo della posa in opera. Quest’ultima circostanza mi appare sinceramente molto fantasiosa. Rimane, però, confermato il fatto principale, cioè che ad una gara d’appalto per oltre sei milioni di euro partecipa una sola ditta e che la stessa offre un ribasso d’asta davvero fuori da ogni logica di mercato, quasi in danno della Pubblica Amministrazione che dovrebbe invece mirare al massimo ribasso per riconoscere in esso la vera convenienza per l’Ente appaltante. Insomma in questi ultimi anni abbiamo assistito con meraviglia negativa a ribassi che hanno sfiorato anche il 50%, la stessa meraviglia negativa dobbiamo esprimerla per un ribasso che non tocca neppure l’1%. Come sempre aspettiamo delle precisazioni illuminanti da parte del Comune di Salerno.

5 pensieri su “Salerno: Piazza della Libertà, gara d’agosto!!

  1. “Dichiarazione di impegno, in caso di aggiudicazione della fornitura, di disponibilità di idonei depositi per lo stoccaggio e la conservazione delle pietre e dei marmi lavorati per almeno 10.000,00 (dice3imila) mq. di lastre ubicati ad una distanza non superiore ai 100 (cento) km dal cantiere di posa di Piazza della Libertà in Salerno, per tutto il tempo necessario al completamento del trasferimento in cantiere del materiale stesso”. Devo confessare tutto il mio stupore, possibile che in un disciplinare venga addirittura indicata la distanza chilometrica tra la sede del cantiere e la sede di stoccaggio del materiale che la ditta aggiudicataria deve fornire. Ed a che prò viene fatta questa inderogabile precisazione?

    Pur condividendo l’articolo, questa dei 101 Km, per escludere qualcuno, potrebbe essere fantasiosa, in quanto con 6 milioni di euro, senza nessun ribasso…nulla toglie che un’altra azienda situata a oltre 100 km, possa affittare un deposito nei 100 km del bando. Ovviamente concordo con lei: Perché inserire nel bando tale dicitura inutile? “Le vie del Signore sono infinite…”

  2. I suoi dubbi sono legittimi, anche se probabilmente possono esistere delle motivazioni tecniche:
    per la tipologia del lavoro che, a differenza di movimenti terra, cemento e asfalto(ci sono al riguardo tante gare su cui verificare, oppure basta chiedere alla holding che da dieci anni vince gli appalti in Provincia), per la pregiatezza della fornitura e per la laboriosità della manod’opera non si prestano a grandi ribassi;
    per la logistica che magari richiede la necessità di un sito non troppo distante per lo staccaggio del materiale.
    Ad ogni buon conto ritengo che il Comune di Salerno deve rispondere, vista anche la dimensione dell’appalto.
    Il problema è capire se un Ente, in merito a tali questioni, deve rispondere su un pur validissimo (lo credo davvero!) giornale on line, oppure a precisi quesiti posti da membri del Consiglio o da cittadini.
    Io rispetto alle questioni poste davvero non ho certezze.
    Saluti

  3. D’agosto moglie mia non ti conosco…figurati una “gara”. Complimenti direttore!

  4. Non per fare la difesa di ufficio del Comune di Salerno, ma le cose, egregio dot. Bianchini, non sono proprio come quelle che parrebbe di intendere dall’articolo. Incuriosito, infatti, mi sono documentato sul sito del Comune di Salerno, ed ho potuto verificare che:
    – in primo luogo, si tratta di un appalto di fornitura e non di lavori. Nel caso di appalti di fornitura, dove è di gran lunga minore la discrezionalità e l’incertezza nella stima del prezzo, i ribassi sono solitamente di gran lunga inferiori a quelli praticati nelle gare dei lavori;
    – in secondo luogo, la scarsa partecipazione è dovuta alla stessa motivazione: nel caso di appalti di lavori, si registra solitamente una pletora di partecipanti ( molti, tra l’altro provenienti da un’area geografica ben definita); nel caso di fornitura, e soprattutto con i requisiti finanziari giustamente richiesti dal bando, la partecipazione doveva essere, come è stata, assolutamente scarsa;
    – in terzo luogo, dall’esame del Computo Metrico, mi appare che i prezzi unitari posti a base della gara di fornitura siano bassi: ciò spiega l’esiguo ribasso; probabilmente la gara avrebbe potuto addirittura andare deserta, per scarsa convenienza economica del contraente privato, come talvolta accade in caso di scarsa remuneratività;
    – in quarto luogo, la condizione di disporre di idonei depositi vicini al cantiere mi sembra, sotto il profilo tecnico, una condizione giustificata e motivata dalla necessità di assicurare un’idonea fornitura del materiale alla ditta che deve eseguire i lavori: non essendo pensabile una consegna franco cantiere, per l’enorme quantità di materiale, e non potendo, già in questa fase, individuare un cronoprogramma delle consegne in cantiere del materiale, secondo scadenze congruenti con la successiva esecuzione, chi ha predisposto il disciplinare si è assicurato che il fornitore garantisse, mediante il deposito e l’area di stoccaggio, l’approvvigionamento in cantiere del necessario materiale. E’ evidente che, ove la fornitura fosse stata minore, il materiale sarebbe stato stoccato direttamente nell’area di cantiere, condizione nel caso impraticabile.
    – in quinto luogo, la data prevista per la scadenza dell’offerta ( 31 agosto) non configura alcuna intenzione di procedere sommessamente: il bando era certamente noto già dalla fine di luglio ( lo dimostrano le risposte ai quesiti prodotte dall’Amministrazione ai primi di agosto). Inoltre, oggi, mediante Internet, ogni bando è pubblicato in rete, sicchè non è possibile, come Ella rammentava, il trucchetto della pubblicazione della gara in un angolo nascosto dell’Albo Pretorio, magari sotto altri atti, a ferragosto, o a Natale ( o almeno non è possibile per gare di tale portata, di rilevanza europea che vengono puublicate anche sulla G.U.C.E.
    In definitiva, quelle che Ella ventila come anomalie, nel caso in esame non appaiono tali. La leggo sempre comunque con interesse, tranne quando ha parlato del Consorzio Raccolta di Rifiuti del Vallo, vicenda della quale non ho capito niente, trattandosi probabilmente di fatto specifico e che presupponeva già una conoscenza a monte delle vicende generali. Saluti.

  5. il signor Marcello forse è ingenuo. Forse.
    Il ribasso del 0,764% anche su una fornitura lo si fa se si è “sicuri” che nessun altro parteciperà. Il giochino è semplice. Mi metto daccordo con i possibili fornitori (cartello) decidiamo assieme chi partecipa e con che ribasso così portiamo a casa il massimo tutti insieme. Le clausole di contratto aiutano (coscientemente o meno) ad ottenere il risultato.

    E poi una domanda.
    “la Ditta Fiengo Ceramiche srl di Portici ” è anche FidoCostruzioni (guardatevi il sito). Ebbene come mai FidoCostruzioni quando vince un appalto in altre parti del Paese protocolla riserve sulle voci di capitolato a suo modo di vedere troppo stringenti sulla provenienza delle forniture di pietra ornamentale o per pavimentazioni? Lo farà anche in questo caso dove addirittura viene specificata la distanza dei depositi dal cantiere?

    Diventeremo un paese “normale”? Chissà.

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