Ricordi di Missione: ritratti africani, il missionario attraversa il fiume

 Padre Oliviero Ferro

 C’è sempre una prima volta e non la si dimentica facilmente. Era il mio turno di fare il viaggio da Baraka a Uvira (ottanta chilometri e 8 ore di strada). Era il primo viaggio lungo in Congo Rd. Già lo avevo fatto quando ero arrivato alla missione. Ora toccava a me guidare la landrover. C’era il nostro amico autista. Ma mi ha chiesto di guidare,per imparare a superare le difficoltà. A metà strada arriviamo sulla riva del fiume Sandja, vicino alla missione di Mboko. Fermiamo il motore e scendiamo a vedere la situazione. Non ci sono ponti (verrà costruito due anni dopo) e bisogna attraversare. Il fiume era largo almeno un centinaio di metri o forse più. In basso si vede che si incontra con il lago. Noi dobbiamo cercare di passare dall’altra parte, senza finire nel lago. Si comincia con una preghiera silenziosa, chiedendo aiuto a tutti gli angeli in servizio. Ce ne vogliono molti. Accendiamo il motore e cominciamo a entrare nel fiume. Si cerca di tenere la sinistra,cioè di stare il più possibile verso il monte. Si sente la pressione dell’acqua che comincia a diventare più forte. Chiudiamo i finestrini, mentre l’acqua sale lentamente. Si prega Dio che non faccia spegnere il motore, altrimenti non saremmo qui a raccontare l’avventura. Arriviamo al centro del fiume. Sembra di essere in barca, ma il motore tiene. Si suda in modo esagerato. Il cuore batte forte. Manca poco per arrivare a riva. Un’ultima accelerata e si riesce a rimontare dall’altra parte. Ci si congratula a vicenda. Ce l’abbiamo fatta. Facciamo asciugare la landrover e ci riposiamo. Che batticuore, ma ce l’abbiamo fatta. Gli angeli si sono dati da fare e anche loro stanno ripiegando le loro ali, facendo un riposino sotto le palme. Ancora un po’ e poi si riprende il viaggio, senza dimenticare che per ritornare a casa, bisognerà di nuovo passare il fiume, in attesa che qualcuno si decida a costruire il ponte…