Ariel Sharon: tra la vita e la morte
Ariel Sharon: un uomo che ha fatto parlare il mondo. E che ancora oggi lo tiene col fiato sospeso. Come la sua stessa vita, che da tre anni giace in un letto di Dolly Steindling Pavillon. Piantonata. Da quel fatidico coma cerebrale, invano cercato di risolvere con un doviziosissimo intervento chirurgico, il premier, undicesimo d’Israele, dipende da un respiratore. Solo gli occhi si aprono. Uomo di massacri, inventore del Muro, stratega per lo sgombero della diatribata striscia di Gaza. Più di qualcuno, vedendo spegnersi i suoi 81 anni senza coscienza, ha invocato la cessazione d’ una vita artificiale. Un’associazione di consumatori ha suggerito di staccargli la spina, mentre i familiari vogliono portarlo a casa. Cessando il respiratore, si spegnerà l’ex leader. Un altro caso che ancora una volta inquieta il mondo. Il cardinale Barragan, a proposito di Beppino Englaro, ha dichiarato che chiunque uccide un innocente, è da ritenersi assassino, per cui se il papà d’Eluana, accusato d’omicidio, ha perpetrato il crimine, dev’essere considerato tale. Mentre ancora la vicenda Eluana, imbratta la cronaca, a proposito anche delle foto, scattate alla giovane prima del suo decesso, Sharon continua il suo calvario. A volte, duro anche morire! Specialmente per chi i morti li ha contati da vivo! Eluana, ancora cavia mediatica per mitragliare leggi eutanasiche e sentenze. Su cui spaccare o unire i dissensi politici del Paese. Neanche la morte rispetta il dolore. Non si spegne l’eco di quanto Beppino ha portato avanti ed ancora tenta d’ affermare, in una crociata tutta laica. Sharon batte gli occhi. Come Eluana. Il suo coma è però più profondo. Eluana non aveva il respiratore. Eppure a lei, sottratte alimentazione ed idratazione. A Sharon, altri vogliono strapazzare giorni di vita, sottrarre un letto riciclabile. I familiari, invece, rispettarlo nella sua infermità vitale. Anche qui, volontà altrui a decidere. Soffrire, quasi un incomodo per chi sa. Giustizieri troppi. Pontificando che Sharon ha vissuto la sua vita. I suoi 81 anni suonati, malgrado i fiori in camera, non lo gratificano. Per cui, più di qualcuno, già pronto a spedirlo all’altro mondo!
Ariel Sharon vive.
Ora è addirittura uscito dal coma profondo. Quanti hanno voluto la morte di Eluana si ricrederanno?
“Solo gli imbecilli non cambiano mai idea”. Talvolta anche chi ideologicamente non sa ammettere, per primo a se stesso, di aver sbagliato.