Salernitana: il cuore non basta,vince il Piacenza
Emanuele Valletta – Giuseppe Carpentieri
Ancora una sconfitta pesante per la Salernitana, che perde l’ennesimo scontro diretto in casa. La squadra “castorizzata” vista a Pisa neanche stavolta si è smentita, e per gli emiliani non è stato difficile gestire il gioco a proprio piacimento. La differenza di organizzazione, infatti, si è vista tutta nella prima mezz’ora in cui, a parte un colpo di testa alto di Di Napoli, la Salernitana non si è praticamente mai affacciata nella metà campo avversaria, complice anche il nuovo infortunio di Fava, uscito dopo 18 minuti per un guaio muscolare; gli emiliani, al contrario, hanno man mano preso la mira con alcuni tiri molto pericolosi ma imprecisi. La logica conseguenza del dominio ospite è il gol del vantaggio: su azione di calcio d’angolo, il solito Marchese tenta l’intervento di piede anzichè rinviare di testa, e viene uccellato da Anaclerio, che lo batte sul tempo e insacca alle spalle dell’incolpevole Berni. Lo schiaffo risveglia i granata, che nel finale di tempo si buttano in avanti con il cuore ma senza logica. Simbolo della confusa reazione è la giusta ammonizione per simulazione di Soligo, dopo un errore del portiere Cassano su un tiro velleitario di Marchese. I fischi che accompagnano i granata al rientro negli spogliatoi non risvegliano i ragazzi di Castori, che rientrano in campo nella ripresa ancora mentalmente assenti. Solo un’azione prodotta da Ganci e Di Napoli crea un serio pericolo a Cassano, che deve respingere un diagonale del bomber di Rozzano, mentre il Piacenza gioca bene di rimessa e fallisce diversi match point. Chi tiene ancora a galla la “banda Castori” è Berni, che prima salva sul tiro ravvicinato di Moscardelli (come al solito dimenticato da Marchese), poi su un diagonale dello stesso, e poi su un tiro al volo di Graffiedi sul quale compie un autentico miracolo; quando infine il portiere granata non ci arriva, è il palo centrato da Riccio che permette ai padroni di casa di rimanere in partita. La ricerca del pareggio, comunque, è affidata all’improvvisazione totale: il forcing finale produce solamente una serie di calci d’angolo mal sfruttati, e gli ingressi in campo di Tricarico (per l’infortunato Cannarsa) e del giovane Fragiello (per un incredulo Coppola) non cambiano la musica. Cala così il sipario sulla gara, e i tifosi possono finalmente sfogare la proprio rabbia, sommergendo di fischi la Salernitana. La partita di Pisa aveva già dato brutti segnali, e come previsto l’attesa svolta non c’è stata. Anche oggi, così come in Toscana, della squadra non ha funzionato niente. Troppa distanza tra difesa e centrocampo (con i lanci affidati a Kyriazis anzichè a Pestrin) e solo una volta in tutta la partita i granata hanno inanellato tre passaggi di fila in prossimità dell’area avversaria. L’assenza di Fusco si è fatta sentire, ma di fatto non può essere una scusante per una delle difese più perforate del campionato cadetto. La palma di migliore in campo va sicuramente a Berni, il che la dice lunga sulla prestazione di tutta la squadra. Come si comporterà adesso la nostra beneamata società? Richiamerà Mutti? Perchè in fondo è proprio vero: la Salernitana è castorizzata. Purtroppo!