Gianfranco Tortolani: un’altra traversata atlantica
Gianfranco Tortolani parteciperà per la terza volta alla XIII edizione della Ostar 2009, la prestigiosa traversata atlantica in solitario che lo vedrà impegnato a partire dal prossimo 25 maggio. Il velista salernitano, imprenditore nel settore chimico, partirà da Plymouth (UK) per giungere a Newport, Rode Island, a bordo dell’imbarcazione Città di Salerno, un open di recente generazione di 30 piedi, che avrà sul pennone i colori della sua città , giallo rosso e blu.Questa avventura transoceanica sarà presentata , alla stampa ed alle Autorita’, giovedì 5 marzo alle ore 19.00 presso il Circolo Canottieri Irno di Salerno.In questa occasione sarà proiettato un dvd con le immagini delle
precedenti due partecipazioni di Tortolani alla regata. Gianfranco Tortolani potrà contare sull’apporto di numerosi amici che per l’occasione hanno costituito il Comitato Ostar 2009 Città di Salerno e che lo affiancheranno nell’impresa. La regata atlantica in solitario, nata nel 1960, ha accompagnato tutta la recente storia della vela d’altura creando personaggi che hanno suscitato interesse non solo nell’ambiente degli appassionati della vela. Parte ogni quattro anni dall’Inghilterra con arrivo in America. Gianfranco Tortolani ha già preso parte ad altre due edizioni della regata, nel 1996 e nel 2000, e vuole ripetere l’impresa per la terza volta con la ferma determinazione di portare a casa un risultato di tutto rispetto. Tortolani:” Non è mai stata una regata facile. Il Nord Atlantico è ostico:la nebbia, il ghiaccio, fa freddo e sei controvento. La farà per la terza volta e sicuramente questo sarà un vantaggio, perché almeno saprà dove andare, so cosa mi aspetta ed ovviamente sarà più preparato. La prima volta andai un po’ più alla cieca. E’ certamente un’impresa che desta l’interesse nel grande pubblico: la figura del solitario della vela, le tecniche di navigazione, la programmazione del sonno, la nutrizione, hanno sempre destato interesse e curiosità. E’ la figura del marinaio, che unisce alla tecnica il coraggio e l’ambizione di misurarsi con gli elementi, che attrae l’attenzione del grande pubblico. E’ il brivido sottile del lettore che, sicuro a terra, si identifica con l’uomo che combatte da solo la maestosità e la forza degli elementi.
chiedevo gentilmente al Sig.Gianfranco se nelle precedenti Ostar aveva come barca l’Adventure 30
Si, anche nelle due precedenti edizioni la barca era l’Adventure 30