Babbo Natale? Deve esistere
Questo giornale è, probabilmente, letto da un pubblico composto in prevalenza da Persone adulte. Persone adulte che, in quanto tali, hanno le idee chiare circa l’esistenza di Babbo Natale. I bimbi di ogni dove, hanno il loro Babbo Natale, che ogni anno, per festeggiare il compleanno del Bambino Gesù, porta loro i regali più belli e desiderati. Si, cari Lettori, so di aver scritto un pensiero surreale, mescolando sacro e profano. Tutti bimbi di questo mondo avrebbero tutti, nessuno escluso, il diritto di avere il loro Babbo Natale in cui credere, ma ben pochi in realtà hanno di che sperare. A Natale si festeggia il compleanno di un bimbo povero, nato povero. Duemiladieci anni dovrebbero aver portato quella parte di umanità, che si reputa testimone di quel messaggio reso immortale nell’esempio di vita del Cristo, a trasformare il diritto di esistere in realtà condivisa universalmente. Sappiamo fin troppo bene tutti che il nostro mondo non ha spazio per i piccoli, tantomeno per i loro sogni. Almeno a Natale, per onorare chi nacque al freddo e al gelo e che certamente ha dato la vita per un mondo migliore, dobbiamo ad ogni costo credere che esista un Babbo Natale per ogni piccino. Credenti, non credenti, diversamente credenti, tutti siamo avvolti da quella che qualcuno ancora si ostina a chiamare “atmosfera natalizia”, nonostante il Natale sia anche una festa triste e dolorosa. Per chi non ha famiglia, per chi ha appena perso un affetto, per chi vive o convive con la malattia, per tutti quelli che soffrono, Natale può essere un periodo davvero complesso. Ma per i bimbi, no, tutto questo non dovrebbe valere. Un ruolo fondamentale lo abbiamo noi adulti, sognatori o cinici che si sia. Babbo Natale deve esistere a tutti i costi. Deve esistere un magico luogo nella fredda Lapponia dove si leggono ancora le speranze ed i desideri di chi ha tutti i diritti di avere ancora sogni e desideri. Deve esistere una notte fatta di magia, in cui ciascuno di noi ha il dovere se non di essere, almeno di fingersi, più “buono”. Deve, a tutti i costi, esistere Babbo Natale che porta i doni ai piccoli per festeggiare la nascita di un piccolo che, alla sua epoca, era un “diverso”. Sognare, non fa male agli adulti, è vitale per i piccoli. Vitale. Ci penserà poi la vita a dimensionare il senso della realtà. Ma poi, se per una volta l’anno, ciascuno di noi si sforza di essere autenticamente migliore, siamo poi proprio sicuri che Babbo Natale non esista?
Gentile Counselor, come sempre ha saputo cogliere tanti aspetti esistenziali con un distacco fatto di tristezza e di speranza. Ma in cosa? La realtà è che il divario tra povertà e ricchezza diventa sempre più grande anche da noi. Sì a Natale molti non vedranno l’ora che la giornata noiosa finisca presto e finisca presto la buriana degli acquisti futili e le scurrili pubblicità dei profumi “Dior”. E’ un festeggiare che è un’ offesa ad un uomo mite che volle umanizzare la Legge Mosaica, a un saggio da cui questa “Festa” trae la sua origine più autentica, anche per me che ho fobia per tutte le religioni dove alcuni “ministri” sono intolleranti e integralisti.
Le auguro quindi un Natale di speranza in una umanità migliore. Questo è il mio tentativo di superare il mio pessimismo nei confronti dell’uomo … e senza il “dovere” di sentirmi più buona.
Con stima e cordialità
Lucia
Gentile Lucia, Buon Natale anche a Lei ed a Chi legge. Nel Suo commento Lei evidenzia una nota di tristezza che è presente nel mio scritto. Ha perfettamente ragione, perché il sentimento che mi animava quando lo ho composto era questo. Io non mi sento diversa il giorno di Natale, probabilmente perchè ho perso da tempo la capacità di guardare il classico bicchiere mezzo pieno. Io penso a chi quel giorno lo trascorrerà da solo, e magari spererà che arrivi presto sera. Il consumismo offende chi è povero e chi ha ancora un briciolo di rispetto per se stesso. Lasci perdere Dior e compagnia bella, lasci stare acredini varie. Ricordo di aver letto in un Suo recente commento al un articolo di mio figlio che Lei è una donna giovane, non lasci che l’amarezza pervada la Sua vita. È una sola, tutto sommato vale la pena provare a viverla. Il resto poco tange. Tanti auguri.
Giovanna Rezzoagli
Ricordo ancora con infinita nostalgia il giorno in cui una bambina scoppiò in lagrime perchè venne a sapere dalle amiche, che S. Lucia (alias babbo natale)non esisteva e che invece erano i suoi gentori a portargli i regali. Per un anno ancora volle crederci dopo che gli stessi genitori la rassicurarono del contrario prolungandole la gioia di quella esistenza e tutto il rito ,della letterina, dell’accqua da lasciare la sera per l’asinello e i dolcetti per la Santa, un pò per timore ,un pò per ingraziaserla…Quella notte la bambina faceva sempre fatica a prendere sonno, perchè era una notte magica e la viveva intensamente. Belle erano le parole che scriveva nella letterina e belllissime quelle che il giorno dopo trovava nela lettera che S.Lucia le lasciava tra i regali, come risposta alla sua, facendone una preziosa raccolta; emozionante il momento in cui la leggeva.Era un appuntamento magico e importante.Ma da quella volta il dubbio era stato insinuato e tutto cominciò a sgretolarsi fino ad arrivare, preparata però,l’anno successivo a vivere quella notte,non più così magica come prima, ma pur sempre col fascino di un sogno anche se di una bambina che stava crescendo!
Non rubiamo i sogni e la fantasia ai ns figli: è la loro linfa vitale, un mondo a cui non bisogna mai rinunciarci neanche da adutli. Grazie dott.ssa Rezzoagli per la straordinaria sensibilità che dimostra nei suoi articoli e le auguro anch’io un luminoso Natale e tanta serenità.
SANTO NATALE
La celebrazione del Natale è un rito antico sentito come un viaggio spirituale dell”anima nell’anima,” per riaccendere,sulla terra,luci e speranze. E’ una festa religiosa che ricorda l’evento più straordinario del calendario cristiano: la nascita ,a Betlemme,del Bambino Gesù. Ma quanti di noi avvertono ancora il profondo significato di questa celebrazione? E chi è questo Babbo Natale che ,in Occidente,ha spodestato Gesù Bambino? E il Presepe ? Relegato in soffitta insieme ai pastori, agli angioletti, ai Re Magi. Restano le renne che trasportano i doni per i “bimbi buoni,” le canzoncine natalizie, gli alberi di Natale, le vetrine dei negozi e le strade pullulanti di luci multicolori. Una bella fiaba luccicante e colorata. Ma senza anima,senza il senso della nascita del figlio di Dio. Una ricorrenza che nasce doveristica e finisce repressiva mentre impazzano i fuochi d’artificio.
Ma dove sono finite le tradizioni?
Le tradizioni sono state giustiziate! La scelta,ormai,è fra una subcultura senza riti e un “surplus” di convenzioni massificate,come lo sciacallaggio dei regali. Orpellerie per grandi e per piccini. Devoti per un giorno,tra sorrisi e canzoncine, si ostenta un “buonismo” da vetrina. Dal passato al presente non si trasmette più nulla mentre si accettano tradizioni esterofile. Stratificate in banalità forzate e spontanee imitazioni.
S.O.S. ogni due secondi muore un bambino nel mondo per fame!
CUORE
Ad un popolo affamato
diamo vitto? No, blandizie!
mentre al ricco che ha mangiato
elargiamo altre dovizie.
Si concede ogni Natale
al tapino un libro- strenna
e per premio “culturale”
tanto pane…scritto a penna.
Ci vorrebbe un po di cuore
per chi soffre e si dispera;
fosse bianco o di colore
vuole cibo per la sera.
La speranza è che domani
ci sarà quel girotondo
dove i buoni cristiani
sazieranno tutto il Mondo.
ALFREDO VARRIALE
Grazie a tutti i commentatori. Alla cara Civetta, per le parole gentili e per il dono dei suoi ricordi. A Micondi per aver voluto partecipare con le Sue osservazioni. Al caro Alfredo, che regala una stupenda poesia, che è, nel contempo, un monito severo. Grazie a tutti per l’attenzione. Buon Natale.
Giovanna Rezzoagli