Castel San Giorgio: libro sulla congrega dell’Immacolata
Il 20 dicembre sera, dopo la S. Messa, presso la Congrega dell’Immacolata in Castel S. Giorgio si è tenuta la presentazione dell’opera redatta dallo storico locale (sangiorgese) Gaetano Izzo con l’ausilio dell’altro storico sanseverinese Luigi Noia. Il volumetto si intitola: “Rinascita” e rappresenta un omaggio, un tributo appunto alla Confraternita dell’Immacolata, così attiva e operosa e in cui il culto alla Vergine è sentito in modo particolare. L’opuscolo è stato approntato in occasione del trecentesimo anniversario dalla fondazione della Congrega stessa, avvenuta nel 1710. In questi trecento anni molte cose sono accadute, ma la Arciconfraternita è ancora qui a testimoniare la fede per la Madonna che si festeggia l’otto dicembre. La Congrega promuove manifestazioni – quale appunto la presentazione dell’opera – processioni e quant’altro. A coronare l’interessante serata slide e diapositive esplicative del lavoro effettuato dai due esperti di storia locale. Presenti vertici istituzionali e religiosi e del mondo della cultura, del volontariato, affiliati alla Congrega; tra questi: il parroco don Graziano Cerulli, l’assessore Massimo Barba, Francesco Di Pace, Franco Lauro e soprattutto il sindaco Franco Longanella. Ha introdotto il priore Gennaro Cibelli, il quale ha asserito di aver voluto la presentazione “per far ricordare le radici della storia di Castel S. Giorgio agli abitanti.” Indi la proiezione delle diapositive: si è partiti dalle faticose ma appaganti ricerche storico-sociali-culturali dei due “compagni di studio”, mossi dalla passione per il territorio e le sue peculiarità e tipicità. Gli appassionati e curiosi storici hanno messo a frutto l’instancabile lavoro di ricerca in archivio; già illustrando le diapositive si è capita l’importanza dello “spulciare” notizie storiche nel tempo libero di Izzo – operaio e storico autodidatta – e di Noia, ormai in pensione ma sempre attivo nel comprensorio. Tramite le slide succitate, un amarcord e una vera e propria rassegna storica dei principali avvenimenti – inaugurazioni, momenti di vita… – successi in questi trecento anni. La Confraternita ha visto nella sua lunga vita tante date ed occasioni importanti: il centocinquantesimo anniversario dalla proclamazione del dogma dell’Immacolata, il duecentocinquantesimo della fabbricazione della chiesa ma anche le celebrazioni per la reliquia di S. Rocco e l’arrivo della reliquia di padre Pio e il restauro delle statue di S. Anna e di S. Gioacchino. Dopo la celebrazione eucaristica animata dall’eccelso coro “Stella maris”, con canti molto belli, solenni e ritmati, si è parlato di tutte le attività che la Confraternita organizza, quale – soprattutto – le solenni processioni ogni otto dicembre, cui partecipano tutte le associazioni correlate alla Congrega. Il sindaco Longanella, commosso ed emozionato anche per la imminente nascita del secondo nipote proprio in concomitanza con la presentazione del libro, ha comunque partecipato non mancando di attuare il suo intervento personale con poche ma sentite e sincere parole: “Questa occasione non poteva essere perduta – ha espresso – e scorrendo le immagini delle diapositive mi sono ricordato di quando ero giovane. È un’occasione di sviluppo sociale questa manifestazione – ha enunciato, plaudendo a Noia e soprattutto ad Izzo per quanto fatto.“Voi avete reso presente il passato – sono parole del sindaco Longanella – guai a chi non pensa al passato per costruire un futuro migliore.”Sempre commosso Longanella ha lodato Gaetano Izzo perché “ha profuso tanta fatica” nel volere il volumetto, lui che è “esempio di fattività e dedizione”. Dopo di ciò Izzo è stato insignito di una targa speciale, un riconoscimento per la sua umile opera: “Al tenace concittadino di Castel S. Giorgio” era scritto nel cadeau. È intervenuto Massimo Barba, che ha illustrato in brevissimo queste pagine di storia sangiorgese, con motivi e spunti di riflessione e discussione. Poi è toccato a don Graziano Cerulli, che ha fatto il punto sui risvolti sociali e culturali che la Chiesa e nella fattispecie la chiesa da lui retta considerano importanti appunto non emarginandosi dalla realtà concreta ma anzi essendo sempre presenti e non solo sul piano spirituale. È intervenuto Noia, che ha asserito che il libro non riporta altre tantissime notizie storiche e non ma che comunque l’opera è rivolta ai Sangiorgesi e soprattutto alla Confraternita, che attua iniziative semplici ma sentite, pur nel piccolo. Anche dal punto di vista della solidarietà e del volontariato l’associazione ha molto svolto e ancora svolgerà. Ricordiamo a tal proposito una tombolata di beneficenza il giorno 28 dicembre prossimo. Noia ha snocciolato poche ma interessanti notizie storiche ma anche curiosità, come ad esempio il fatto che Castel S. Giorgio è l’unica zona forse nel mondo dove esiste il nome “Immacolato”, rivolto a un uomo, come ad esempio in Sicilia vi è “Concetto”: ciò dimostra – a detta del Noia – “un particolare attaccamento alla Madonna da parte delle famiglie sangiorgesi.” Importante anche il fatto che il sodalizio si apra all’esterno e non rappresenti solamente un’associazione chiusa in se stessa. In seguito Noia ha riflettuto su delle foto viste nell’ambito delle proiezioni di slide, ed ha ricordato una sua esperienza personale di quando era bambino e la madre lo portava a S. Giorgio: il “miracolo” del quadro della Madonna di Pompei. Egli ha rimembrato le bancarelle di oggetti sacri e spille che la Confraternita approntava; altri amarcord di Gino Noia erano invece legati alla piazza “Martiri di Ungheria” e ad altre zone. Per l’occasione ha parlato anche il notoriamente schivo e modesto, dimesso Gaetano Izzo, che ha pronunciato poche parole ma dense di spiegazioni e che andavano a illustrare la sua ricerca: “Nel libro abbiamo rappresentato come a Castel S. Giorgio sia iniziato il culto all’Immacolata, grazie all’opera di Decio De Caro. Abbiamo ricordato il primo oratorio nel 1710 e i primi fratelli iscritti; poi abbiamo voluto parlare della prima gara di appalto per la costruzione della struttura, nel 1749 e siamo andati avanti fino al 1900. In appendice abbiamo riportato tutti i nominativi dei confratelli e delle consorelle dal 1825 al 1949.”
Leggere l’articolo significa rivivere con emozione la serata del 20 dicembre. In effetti per noi fedeli sangiorgesi che da piccoli abbiamo vissuto gli ultimi anni di questa “rinascita”, ha un enorme significato… oltre che religioso, anche affettivo; in realtà ognuno di noi ha un ricordo personale ed ognuno di noi ha recitato una preghiera, lì, ai piedi della Immacolata Concezione. Esperienze che ci uniscono e che ci legano. Ed in tutto questo è stato bello vedere varie personalità note del nostro comune. Tutti con un unico obiettivo: dare valore al risultato di un impegno, il quale anno dopo anno è germinato in maniera, direi, del tutto naturale… grazie alla fede e all’amore.
Per la ricorrenza del 3° Centenario (1710-2010) dell’istituzione, in Castel San Giorgio Capoluogo, della Congrega dell’Arciconfraternita di Maria SS. ma Immacolata Concezione, gli studiosi di storia locale Gaetano Izzo e Luigi Noia ne hanno voluto riassumere, nel volume “La Rinascita”, le vicende con un paziente e profondo lavoro di ricerca.
“Rinascita”non a caso, dopo la chiusura al culto della Chiesa e Congrega in seguito ai danni subiti dalla struttura per i luttuosi eventi del sisma del novembre 1980.
In appendice, sono riportati i nominativi degli “Officiali”del Sodalizio e in stretto ordine alfabetico, l’elenco dei Confratelli e delle Consorelle, che ne hanno fatto parte.
Leggere tali nomi è scorrere la storia di tante famiglie sangiorgesi, alcune scomparse, tante altre ancora tra noi e ci si ritrova tra quei venerati nomi.
E’ da considerare che il Papa Pio IX solo l’8 dicembre del 1854, con bolla , sancì il dogma dell’Immacolata Concezione, quando la nostra Congrega, sin dagli albori e più di un secolo prima volle intitolarsi alla nostra Madre Celeste, anticipandone il dogma stesso.
La cerimonia della presentazione di tale interessane e pregevole lavoro, dovuto alla passione di due stimati studiosi ricercatori,è avvenuta lunedì, 20 dicembre c.m., 2010 alle 19,00 presso la sede della Congrega.
Il ‘700 a Castel S Giorgio.Il Secolo dei Lumi ,si affermò dalle nostre parti come stimolo di aggragazione intorno alle opere di religione.La Confraternita è un esempio di testimonianza di evidente significazione.La Rinascita ,il lavoro storico di Gaetano Izzo e Gino Noia,testè dato alle stampe,è una testimonianza evidente a 300 anni di distanza,dalla nascita degli avvenimenti che,con questa ricerca,vengono portati alla luce e confermati.L’impegno dell’attuale Priore,Gennaro Cibelli,oltre a rappresentare la continuità storica dell’opera svolta dai suoi predecessori,è la testimonianza di una Rinascita,senza risparmio di energie che,Gennaro ha saputo creare e svolgere intorno all’importante Istituzione.Egli,facendo leva sulla collaborazione inpagabile della storica famiglia Cibelli,ha saputo creare una schiera formidabile di collaboratori,giovani e anziani i quali,insieme a lui,svolgono alla pari,un encomiabile lavoro.Lavoro costante,giornaliero per tenere alto il senso profondo del sentimento religioso.Emanato e diffuso dalla’attività della Congrega dell’Immacolata.La perfetta intesa con il Parroco don Graziano Cerulli,il lavoro viene esteso alla cura di interessi molteplici.Interessi che spaziano dalla Musica,alla Corale,all’Arte in genere.Insieme ad iniziative di attività significative di valore religioso e storico-culturale.I lavori di riqualificazione e di restauro,realizzati nel corso degli anni,dopo il Terremoto dell’1980,da straordinari artigiani locali,veri e propri scultori del legno,hanno innalzato i valori e reso godibili le manifestazioni suindicate,organizzate dalla Congrega,Chiesa-Gioiello della Città di Castel S. Giorgio.
E,così lo storico Priore ha completato l’opera della sua magnifica instancabile ricerca. Ha delineato in maniera chiara ed inconfondibile il concretizzarsi della Storia , lungo il corso del suo divenire,fino ad arrivare quasi all’alba dei nostri giorni. Avevamo iniziato a riferire dell’importanza storica che aveva avuto l’Epoca dell’Illuminismo ,nel Territorio delle Terre di S Giorgio .L’approcciarsi delle famiglie del tempo alle correnti di pensiero che venivano dall’Europa .Ma quello che più conta era il ” vento ” che spirava da Napoli.La Napoli Capitale Europea elargitrice a piene mani di arte e cultura ,che si spandeva per il mondo intero. Giovan Battista Vico, con la sua Scienza Nova aveva rinnovato il pensiero moderno , magnificando il confronto con le correnti filosofiche ,che in quel periodo solcavano l’Europa ,dall’inghilterra alla Francia.Il più grande architetto napoletano Ferdinando Sanfelice ,gareggiava coi Vanvitelli e con gli altri grandi artisti del tempo, lasciando tracce indelebili anche nel nostro Territorio di appartenenza. Per non parlare di S.Alfonso Dei Liguori ,l’Avvocato ,il Filosofo,il Musicista,il Santo che primeggiò nel secolo dei Lumi in Europa e che aveva innalzato il nostro Territorio a sua principale dimora.Ravello,Scala,Ciorani,Pagani oltre Napoli furono le sue sedi privilegiate.Ecco perchè il ‘700 inaugurò anche a Castel S Giorgio un ‘azione di forte fermento di opere religiose. Intorno alla Confraternita dell’Immacolata,si svilupparono i primi nuclei dei ceti emergenti(I Sarno,I Fimiani,i De Caro).Essi si aggregavano intorno alle organizzazioni religiose,per acquisire una maggiore visibilità sociale. Anche l’esercizio delle attività legate alla terra,alle professioni artigianali,le altre professioni connesse alla maggiore istruzione ,trovavano maggiore facilità di promozione intorno alle aggrgazioni religiose.I nuovi ceti sociali aspiravano a conquistare un ruolo di guida nelle decisioni delle sorti del paese.Gran parte delle scelte dell’assetto urbano della Castel S Giorgio di quei tempi,sono state le scelte che il nostro paese ha mantenuto intatte fino alla fine della2° Guerra Mondiale e oltre. Scelte che hanno resistito fino agli inizii degli anni ’70 del secolo scorso. La grande attività nel campo dell’edilizia di quel tempo,è riferita alle costruzioni di Case Palazziate. Edifici storici che sono ancora il vanto e l’orgoglio del nostro paese.(Palazzo e Villa Calvanese).In uno con le testimonianze delle costruzioni religiose. Le quali rappresentavano e rappresentano il vanto delle scelte urbanistiche di pregio nelle stese nostre frazioni.